Dorian Gray - la recensione

Trasferire su pellicola un classico della letteratura mondiale, letto e riletto, come il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, non è impresa da poco e con questa doverosa premessa mi accingo a scrivere la recensione della settimana, che, come prevedibile da queste prime righe, riguarda "Dorian Gray" .
Trascuro di entrare nei particolari della trama perchè immagino sia nota ai più, così come tralascio di soffermarmi sul confronto fra lo scritto di Wilde ed il film, confronto che rischierebbe di apparire impietoso...

Il regista O. Parker tende a soffermarsi non poco - forse un po' troppo - sulle voluttuosità di Dorian sui suoi vizi, sul suo passare, in un vortice di "piaceri" che aumenta velocità ad ogni giro, dalle timide carezze alle scene orgiastiche con madri e figlie, prostitute e prostituti, amanti di vario genere, razza, età e religione...
Ad ogni giro di vortice, ad ogni passaggio temporale, l'anima  di Dorian diventa sempre più putrida e lurida, a dispetto dell'aspetto esteriore sempre perfetto, mentre acquista sempre maggior peso agli occhi dello spettatore la figura del suo mentore, Henry Wotton, interpretato magistralmente da Colin Firth.
L'arrivo inatteso di una figura salvifica (la figlia di Lord Henry Wotton, interpretata da Rebecca Hall, vista nel recente passato in Vicky,Cristina,Barcelona )  scatenerà in Dorian una serie di rimorsi e nella trama quella scossa che porterà all'inevitabile confronto finale fra Dorian e lord Wotton, troppo prematuramente bollato dallo spettatore in sala come "diavolo tentatore", e sopratutto  fra il Dorian ritratto  ed il Dorian personaggio reale.
La scena conclusiva del film necessita di una rielaborazione successiva, potendosi prestare a diverse interpretazioni.
La descrizione accurata dei vicoli della decadente Londra di fine secolo diciannovesimo può sviare l'attenzione dal filone narrativo e far soffermare lo spettatore non sui protagonisti ma su alcune figure di contorno e su alcuni particolari dello sfondo.
Alcune scene un po' troppo  da "horror" forse potevano essere evitate, dato che nulla aggiungono o tolgono al film, che nel suo complesso è discreto e raramente annoia, mentre  è poco al di sopra della sufficienza il Dorian interpretato  da  Ben Barnes, noto sopratutto per aver dato il volto al principe Caspian. 



Non adatto ai bambini per due scene di sangue e le scene di sesso.


Visto al Filangieri, sala 1: schermo grande ma non immenso, posti  numerati e molto comodi, ottimo audio.

Il trailer:




Questa recensione è presente anche su cinemarecensionilab.

Sereno su gran parte del paese - una favola per Rino Gaetano di A. Scoppetta.. qualche riga di commento


Due righe di commento per quello che per il sottoscritto è stato un evento nuovo... oggi (ieri)ho partecipato ad un incontro con un fumettista, autore e sceneggiatore di fumetti, disegnatore o cartoonist che dir si voglia, insomma, ho ascoltato un personaggio pieno di fantasia, idee e voglia di esprimerle in forma fortemente comunicativa, descrivere la genesi della propria opera, dalle idee buone, passando per quelle finite nel cestino, fino ad arrivare alla spiegazione del perchè e per come certe tematiche sono diventate prioritarie e certe altre no.
Andrea Scoppetta, amico di antichissima data, ieri sera all'Alastor di Via Mezzocannone ha discusso davanti a un 20-30 partecipanti interessati, giunti là non per caso, di come mai davanti alla sua scrivania e presto nelle nostre mani si trovava un albo a fumetti (titolo "Sereno su gran parte del paese", omaggio a Rino Gaetano) che avesse come protagonista Rino Gaetano, le sue canzoni, le sue opere, senza però essere un racconto autobiografico ma "semplicemente" un omaggio al grande cantautore morto prematuramente quasi trent'anni fa. Appare subito evidente che quest'opera di Andrea,  cito direttamente da un articolo apparso su Repubblica qualche giorno fa, " lo introduce a una piena maturità artistica", dato che riesce  a trattare, attraverso un racconto, una favola surreale, che ha due protagonisti principali, uno positivo (un cane) ed uno negativo (un caimano), argomenti di stretta attualità attraverso una rielaborazione propria, profonda ed evidentemente ben riuscita, dei testi delle canzoni di Rino Gaetano.
Mi fermo qui per non  entrare nel merito del racconto e non svelare troppo, buona lettura.


[video] : Animalia: foto e video di animali




Gli animali ritratti negli ambienti "artificiali" ricreati dall'uomo
(parchi, zoo, acquari, grandi metropoli)
Clicca sul link per vedere dove sono state scattate le foto

Laboratorio fotografico: oltre la gabbia

Oltre la gabbia
lo sguardo tuo vola
cercando orizzonti lontani
ancestrali ricordi di praterie e foreste
lontane nel tempo e nello spazio.
Lo sguardo fiero e forte
di una fiera mai imbelle
dimostra che sei vivo
oltre la gabbia.


leopardo, zoo di Napoli, novembre 2009

Disastro ambientale a Sant'Agnello e Sorrento




La notizia è di qualche ora fa, letta per la prima volta nel pomeriggio di ieri su un portale locale (positanonews.it), poche ore dopo rilanciata sui principali quotidinani on line italiani, una notizia assurda, vergognosa, che fa gridare allo scandalo: il mare di Sant'Agnello, le chiare acque prospicienti il golfo del "pecone" o del "pecoriello", un'insenatura naturale inaccessibile (l'ingresso è dotato di cancello) da terra in quanto area protetta, è stata macchiata forse indelebilmente da una scura marea di liquami fognari.


Ricordo che fin da bambino si narrava che da quelle parti c'era uno scolo fognario che scaricava direttamente a mare, ma non avrei mai immaginato che quello scolo, nel 2009, dopo le note polemiche sui depuratori campani, avesse ancora un senso e potesse essere così pericoloso.  Già la settimana scorsa, sempre su "Positano news" si leggeva di un'inchiesta riguardante lo sversamento in mare di un ingente quantitativo di sottoprodotti del ciclo di lavorazione delle olive per l'olio direttamente in fogna e quindi in mare... ora... dopo pochi giorni, le fotografie  e i video fatti da Claudio d'Esposito, responsabile locale del WWF, descrivono una situazione vergognosa, con chiazze marroni che ricoprono l'azzurro del mare e rovinano un'area protetta.
E' evidente che l'assenza di una etica ambientale può portare a danni enormi, sia in termini di distruzione dell'ecosistema, che in termini - che purtroppo interessano di più - di riduzione del turismo e, di conseguenza, di introiti per chi ha imprese e negozi in penisola sorrentina. 
La speranza, che temo purtroppo esser vana, è che i responsabili di tale scempio possano essere individuati, arrestati e che debbano pagar di tasca propria il costo necessario per far ritornare la baietta ed il mare antistante alle condizioni originarie.
Sarebbe interessante conoscere il nome del frantoio che ha causato il primo danno, così da poterne boicottarne i prodotti, così come sarebbe interessante capire come sia possibile che una condotta possa versare liquami in mare, in piena zona turistica, a poche decine di metri da stabilimenti balneari e spiagge di notissimi alberghi, a quattro e cinque stelle.
Spero di poter presto aggiornare il blog con news in merito.

Incidente gru lavori metro napoli (via depretis)


Incredibile... la gru utilizzata per i lavori della metropolitana in via de Pretis si è ribaltata intorno alle 15.00.
Ecco il video ripreso da uno dei balconi di Via De Pretis, già on line su youtube da qualche minuto.
Fortunatamente - fonte il Mattino - pare che vi sia un solo ferito, non grave.  Essendo via De Pretis un'arteria fondamentale per il traffico, è davvero un caso che non sia avvenuta una strage.
Sarà problematico spostare le due gru ed è prevedibile che il traffico in zona resterà bloccato per diverse ore...

Il sabato allo zoo di Napoli



Come già fatto nel recente passato (un sabato in villa comunale), oggi, cari miei pochi, strenui ed attenti lettori, vorrei soffermare l'attenzione mia e vostra sullo zoo di Napoli.
Come molti sapranno, lo zoo di Napoli ha vissuto negli ultimi anni un periodo di degrado ed abbandono che ha portato alla morte di diversi animali ed allo spostamento di altri, dato che mancavano i fondi per nutrire gli "ospiti".
Mancavo da diversi anni,  le emozioni che ho provato sono  state contrastanti, in quanto ho trovato da una parte gabbie vecchie e vuote, laddove il mio ricordo d'infanzia ricordava esserci scimmie, piccoli carnivori o altri animali, dall'altra ho visto un giardino zoologico pullulante di vita, con diversi cuccioli appena nati, che rispecchia la volontà -si spera- di riportare ad antichi fasti questa struttura.

E' evidente che negli ultimi 20 anni è cambiata non poco l'attenzione verso alcuni particolari non di poco conto, quali la qualità della vita degli animali in gabbia ed il concetto stesso di "gabbia": gli spazi dedicati alle tigri erano piccoli nel 1980, lo sono tutt'oggi ma la sensibilità dell'osservatore è cambiata... non me la sento pertanto di criticare lo zoo per aver gabbie vecchie...  ci sarà tempo, spero, per trasformare diverse aree in luoghi più adatti, pertanto eviterò di trattare questo argomento, soffermandomi su altro.
Fatte queste doverose premesse, va detto che il giardino zoologico è l'ideale per trascorrere qualche ora coi propri figli, immersi in un verde rigoglioso , lontano da smog e caos cittadino, a stretto contatto con tanti animali.

     Il lago degli uccelli acquatici mi è parso in buono stato,  i non molti animali presenti facevano sfoggia delle proprie livree, in particolar modo i pellicani, ed alcune specie di palmipedi. La presenza di diversi gabbiani rende l'habitat un minimo più selvaggio e vero. 
   Il cucciolo di leone nato mesi fa, insieme a quelli più piccoli nati da un paio di mesi ma che ancora raramente possono essere visti - sono i simboli della sopravvivenza dello zoo e le attrazioni principali che spingono  bambini ed adulti a visitare il giardino zoologico. Il ruggito del leone, udibile a onor del vero anche da via Marconi, è il campanello che fa scattare tutti i bambini e correre verso le ringhiere prospicienti il fossato dei leoni, in modo tale da ammirare il "re della foresta".
I pavoni in libertà, che scorrazzano per l'intera area, sono un'ottima compagnia per chi passeggia, mentre mette un po' di tristezza l'unico elefante rimasto.
E' ancora forte la presenza di uccelli trampolieri, avvoltoi, cicogne, mentre è di sicuro interesse per i bambini l'area dedicata agli animali della fattoria.
In attesa che vengano avviati nuovi progetti, penso che valga la pena comunque trascorrere qualche ora all'interno del giardino zoologico, ben consci di non essere dinanzi a parchi di nuova generazione ma certi che sia possibile recuperare un'area ed uno spazio di proprietà non tanto di chi gestisce l'area ed ha possibilità, investendo, di sfruttare economicamente lo zoo, ma di tutti noi napoletani, cresciuti a pane, Edenlandia e zoo ...

the Twilight saga New Moon: la recensione

Una recensione non può prescindere da un singolo, fondamentale, dato di partenza: se chi si appresta a recensire sia o meno in "target", se faccia o meno parte del "pubblico" a cui autori, scenografi e registi puntano.
Se si parla del secondo capitolo della saga di Twilight, New Moon, ebbene, mi pare evidente che un ingegnere di 31 anni  non si senta del tutto a proprio agio, laddove invece spesso e volentieri si ritrova preso e compreso da pellicole d'animazione per bambini.
Il primo capitolo mi aveva lasciato perplesso, anche questo secondo capitolo non smette di scuotere alcuni dubbi che mi assalgono riguardante il modo di esporre alcune tematiche di sicuro interesse narrativo e, di contraltare, la grande, grandissima, smisurata fama che ha travolto i protagonisti della saga.
Bene e male, amore e odio, caldo e freddo, Paradiso ed Inferno, buoni e cattivi... la base è sempre la stessa... i riferimenti ad amori impossibili alla Romeo e Giulietta si fanno addirittura espliciti, con desideri suicidi da parte di chi pensa di aver perso l'amato e con apparizioni in più punti sia della copertina di un Romeo and Juliet che della declamazione di alcuni passi del dramma shakespeariano.
Torniamo al principio... il target... il film nasce per colpire i giovani in quella fascia di età impossibile da decifrare che va dai 12 ai 16 anni... il cinema ne era pieno, strapieno, con tanto di appassionati sospiri ed applausi nelle scene "calde" (calde???? ) e commenti coloriti ai danni del co-protagonista di turno ( persino un "vott'a'mazz" (traduzione libera e incolore: "provaci")... ciò nonostante. anche con gli occhi di un ragazzino sognatore non sono riuscito a non sorridere nel pensare che in DUE film, oltre 240 ore di pellicola, in un film su vampiri, gli amanti passionali per eccellenza, non c'è una singola e sola scena degna della figura romantica del vampiro.
Una cosa che potrebbe funzionare è la contrapposizione fra la rigidità ed il freddo del vampiro Edward ed il calore ed esuberanza fisica del licantropo Jacob... ebbene... anche là... emozioni zero...  l'occasione per soffermarsi per bene su una serie di figure interessanti -- Il licantropo in questa saga non è l'uomo  che nelle notti di  luna piena, contro la propria volontà, si tramuta in un mostro, bensì lo spirito protettore e guardiano delle popolazioni native d'America, che per proteggere il proprio territorio sacro o le proprie famiglie si trasforma in lupo, animale forte, protettivo e "da branco"-- è persa: giusto il tempo per apprezzare qualche scena e si torna subito al glaciale clima di questi vampiri inceronati, un po' troppo simili a super eroi in stile X-men (c'è chi vede il futuro, chi legge nella mente, chi con uno sguardo provoca dolore, chi ha poteri straordinari di ripresa etc. etc. ) e un po' troppo distanti dai vampiri precedentemente portati sul grande e piccolo schermo.
 I paesaggi sono fantastici, sia le scene girate in Nord America, che quelle "nostrane", con il bel centro storico di Montepulciano chiamato a sostituire Volterra.
Il cast è discreto, buona la prova del "caldo" Taylor Lautner (Jacob) mentre appare in poche scene il protagonista "freddo" Robert Pattinson

In breve:
Film cult della nuova generazione di "teen-ager", può essere visto a patto di sapere a cosa si va incontro.
Bambini:  figura come "horror" ed ha un 13+ su mymovies...  boh...

Visto al Modernissimo, sala 1, in ultima fila.

Questa recensione è stata pubblicata anche qui, opportunamente modificata.

Fumetti: presentazione nuovo lavoro di A. Scoppetta - Napoli


Quando eravamo piccoli aveva la passione per i fumetti, di qualsiasi tipo fossero...... non mancava festa di compleanno in cui non lasciava una "traccia" sulla lavagna che c'era nella cucina di casa dei miei genitori...  Non ci incontriamo spesso, anzi, ci si vede davvero raramente ( per inciso.. incontro molto più spesso i suoi genitori), ma non posso esimermi dal consigliarvi e raccomandarvi l'ultima opera del bravissimo autore di fumetti Andrea Scoppetta (blog), amico di vecchia, vecchissima data... Il suo ultimo lavoro può definirsi, come suggerisce la locandina, una favola per Rino Gaetano.
Venerdì prossimo, 27 Novembre, ci sarà un incontro con lui presso il negozio Alastor di Via Mezzocannone, non mancate !!!

Riapre il Metropolitan

Un paio di mesi fa denunciavo l'evidente inadeguatezza in termini di numero e qualità dei cinema napoletani, all'indomani della chiusura del Warner Village Metropolitan.
Ebbene, è di oggi la notizia, che riprendo da "Il Mattino", della riapertura entro Natale della bella, moderna e centrale multisala, che è stata rilevata da alcuni imprenditori napoletani già ampiamente presenti nel panorama dei cinema e teatri napoletani. Vi rimando al link del quotidiano napoletano per i particolari.
Continuo ad auspicare che tutte le sale napoletane possano intraprendere la strada del progresso ed un percorso verso una maggiore qualità, con possibilità di prenotare ed acquistare on line i posti, con l'assegnazione preventiva del proprio posto a sedere che permette di evitare l'antidiluviana calca all'ingresso, sperando, di contro, che il livello inaccettabile di quantità di pubblicità pre-visione propinata dal Warner non venga più raggiunto.

Buona visione a tutti

EDIT: la data di riapertura è prevista per il 18 Dicembre

EDIT2: il nuovo cinema si chiamerà Multiplex Martos Metropolitan

Il tempo è tiranno



Hollywood boulevard, Agosto 2005
Il tempo è tiranno(sauro)

Troverò il tempo di aggiornare il blog in maniera adeguata... le idee non mancano ma, come suggerisce l'insegna di un negozio hollywoodiano, il tempo è tirannosauro

La storia del piccolo Daniele ed i tagli alla ricerca in Italia

La storia del piccolo Daniele Amanti, ripresa in questi giorni da diversi blog e quotidiani, al di là dell'umana compassione che prende tutti noi e ci porta a far di tutto - iscrizioni a gruppi su facebook, massima pubblicità alla vicenda su tutti i canali possibili, aiuti economici  - per far sì che si raccolgano fondi per finanziare la ricerca di un "qualcosa" che possa permettere a questo bambino di avere vivere, è sintomo che l'Italia come popolo continua ad andare in una direzione opposta rispetto all'Italia come Stato e Governo.

Gli Italiani, telethon & co. lo dimostrano, sono sempre attenti e generosi verso le tematiche riguardanti la ricerca scientifica, ancor più se "medica", ancor più se riguardante mali che colpiscono i "nostri" bambini.
Lo Stato ed il Governo, a prescindere purtroppo dal colore politico, in questi anni si sono dimostrati sempre più avari nei confronti della Ricerca, sempre meno attenti quindi a garantire un futuro (migliore) agli italiani.
 L'articolo 9 della Costituzione, non finirò mai di ricordarlo, recita
 E' assurdo pensare che ci sia tanta distinzione fra il popolo e chi lo rappresenta, l'Italia ha bisogno di Ricerca, è fondamentale che vengano dati fondi alle Università ed agli enti di ricerca PUBBLICI affinchè si possa fare "ricerca di base", ricerca che non sia mirata a far arricchire questo o quel gruppo industriale ma che sia mirata a migliorare la "qualità di vita" del popolo italiano, sia in termini di lotta alle malattie che in termini di riduzione dell'inquinamento e delle emissioni di CO2 in atmosfera, che in termini di qualsivoglia innovazione, medica o scientifica in genere, che garantisca che il futuro dei nostri figli sia un futuro migliore.
La ricerca è la chiave di accesso al futuro, non è così difficile da comprendere... un Paese che non investe nella ricerca non avrà in futuro aziende competitive, rinuncerà ad essere leader in diversi settori, dovrà sperare nell'elemosina altrui per accedere a risorse, conoscenze e competenze in grado di salvare vite, in grado di produrre energia pulita, in grado di combattere inquinamento e malattie, in grado di costruire palazzi che non siano di cartone e cadano al primo sussulto della madre terra. Un Paese che non investe nella ricerca è destinato al collasso. 

Nel nostro piccolo non possiamo fare altro che continuare a lavorare per un futuro migliore e prestare il nostro aiuto al "Daniele di turno", sostituendoci di fatto ai nostri rappresentanti che in questi casi davvero poco ci rappresentano. 



Per aiutare Daniele (fonte):
Per sostenere l'iniziativa fai una donazione.
  • Conto Corrente Postale n. 94255007
    Intestato a Parent Project Onlus - causale: Fondo Daniele Amanti



  • Conto Corrente Bancario - Banca di Credito Cooperativo di Roma
    IBAN: IT38V0832703219000000005775
    Intestato a Parent Project Onlus - Causale: Fondo Daniele Amanti


  • Il punteruolo rosso e la mesta fine delle palme a Napoli



    Oramai siamo vicini alla fine: entro pochi anni a Napoli ,come a Roma ed in buona parte d'Italia,  della bella presenza delle palme ornamentali come la "canariensis"  resterà solo il ricordo. Il punteruolo rosso, coleottero giramondo ( è originario della Melanesia, si è ambientato in Africa ed è da qui giunto in Italia attraverso piante già infestate) che non ha - purtroppo - nemici naturali in grado di limitarne la veloce riproduzione,  è la causa della morte di centinaia di palme a Napoli e dintorni negli ultimi due / tre anni. Dai viali alberati ai giardini delle ville antiche, non c'è luogo di Napoli e provincia, così come di  Roma e di  buona parte dell'Italia, che non abbia avuto enormi ed ingenti danni...  Fuorigrotta, quartiere nato insieme alla Mostra d'Oltremare e che di palme era pieno, oramai conta solo tronchi morti e senza fronde:  in viale Augusto come in Piazzale Tecchio solo desolazione e poche piante rimaste, per ora, apparentemente integre.  Via Marina e via Acton han perso le loro palme, così come il più nobiliare Viale Gramsci, i giardini del Molosiglio e, purtroppo, la Villa Comunale... l'elenco è lungo ed in continuo aumento:  dai giardini delle ville di Portici, Ercolano... il punteruolo ha oramai raggiunto anche la penisola sorrentina.
    Oggi mi è capitato  di incontrare uno di questi animaletti  sul luogo di lavoro, segno che oramai  ampia è la diffusione di questi coleotteri (la fotografia è dell'amico e collega Silvio Massimino) e che probabilmente c'è poco da fare per le piante sopravvissute, a meno che non si decida di investire ingenti quantitativi di denaro in rimedi, naturali e non, così da impedire che l'Italia intera debba vedere estinti tipi di piante caratteristici dei nostri bei giardini pubblici e privati.  Per profilassi ed informazioni rimando al sito della Regione Campania  dedicato al problema ed in particolare al pdf allegato con informazioni pratiche su profilassi e, in caso di pianta malata, procedure di abbattimento.


    Guida turistica: Marina del Cantone

    Con questa pagina su Marina del Cantone, ancora in fase beta ma che voglio comunque già pubblicare per raccogliere altri aspetti e pareri da amici e lettori, inauguro una sezione del laboratorio, che spero possa essere d'aiuto per i turisti che cercano informazioni sulle località nostrane, dedicata alle "guide", in cui, spero, verranno ampiamente descritti  angoli, baie, luoghi di Napoli e dintorni.



     L'altro ieri per puro caso mi sono inbattuto in un blog di cucina fatto davvero bene, in cui una blogger (cindystar) descriveva in maniera accurata e con documentazione fotografica alcuni passaggi della preparazione degli spaghetti alla Nerano fatti da "Maria Grazia" (anche se a me risulta che la ricetta sia differente ;) ).

    E' quindi forse il caso di recensire quello che io reputo uno dei luoghi più belli dove abbia mai messo piede: la romantica e gustosa Marina del Cantone, romantica perchè la baia è fantastica, non solo quando illuminata dal chiaro di luna, gustosa, perchè Nerano ed in particolare Marina del Cantone ospitano una quantità fuori del comune di ristoranti eccellenti per qualità del cibo e tradizione.
    Dove mangiare
    Fra Maria Grazia, Pappone, Sirene, la Taverna del Capitano (recensito da tutte le migliori guide e "stellato") e lo Scoglio, c'è l'imbarazzo della scelta, senza dimenticare la presenza lungo la strada di un altro "stellato" dalla cucina ed atmosfera unici: I Quattro Passi.

    Senza scomodare i ristoranti già recensiti da ben più titolati palati,  mi permetto di consigliarvi la cucina del Ristorante Pensione le Sirene.

    La gestione del locale è familiare, grande la cortesia e la professionalità, eccezionale l'antipasto, con paste cresciute ripiene ed alici imbottite a farla da padrone insieme a tanti altri piatti, veramente buoni i primi ( su tutti il classico "spaghetti alla Nerano" di cui sopra ed i paccheri con ricciola e gamberetti) ed i secondi di pesce (non è sbagliato immaginare che buona parte del pesce proposto sia stato pescato poche ore prime proprio al largo della baia).  Menzione particolare spetta ai dolci (torta di mandorle con gelato alla vaniglia, tortino al cioccolato,  zeppola di San Giuseppe i "must")  ed ai rosoli (limoncello, finocchietto, nocillo, etc.), entrambi realizzati in buona parte dal figlio della proprietaria.
    Granite d'Estate
    Tappa d'obbligo le granite che vengono quotidianamente preparate nel piccolo bar dello stabilimento balneare "Mimì",  se siete fortunati potrete assaggiare l'ottima granita di mandorle.
    In barca da Marina del Cantone

    Marina del Cantone, bandiera blu FEE 2008 e 2009, pur facendo parte del comune di Massa Lubrense , è interamente affacciata sul golfo di Salerno e, partendo da lì, è facile raggiungere diversi luoghi della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina.
    Sono numerosi i servizi di nolo barche o gommoni, con o senza conducente. 
    Capri è poco distante e sono in molti a fittare gommoncini o piccoli gozzi per fare un veloce bagno al largo dei Faraglioni.
    A destra della marina, dopo il promontorio di Montalto, si trova l'affascinante e unica baia di Jeranto,  raggiungibile a piedi tramite un sentiero che parte da Nerano paese o via barca, (l'accesso alla baia è limitato dato che si trova in zona protetta).

    A sinistra, grazie a un sentiero o via mare, si arriva alla bella baia di Recommone, con di fronte gli antichi e fantastici isolotti de "Li Galli". Proseguendo poco distante è possibile incontrare la baia di Crapolla, insenatura naturale caratteristica e poco frequentata in quanto raggiungibile via terra solo dopo un arduo percorso fatto di centinaia di scalini. Di fronte a Crapolla si trova il famoso isolotto de l'Isca, noto ai più come l'isolotto di Eduardo De Filippo, in quanto c'era e c'è una dimora di proprietà degli eredi del grande commediografo napoletano.
    Spiaggia e mare
    Bandiera blu 2008 e 2009 insieme ad altre due spiagge di Massa Lubrense, Marina del Cantone  ha una delle più vaste spiagge, di ciottoli, dell'intera costiera amalfitana.
    Oltre al già citato Mimì, partendo da questo, da sinistra verso destra, si ricordano Mary's beach e l'Africano, entrambi raggiungibili direttamente dall'unica piazza della frazione, la spiaggia dei tedeschi, raggiungibile mediante una ripida scalinata posta a un centinaio di metri dalla piazza, lungo la strada principale e, risalendo ancora verso Nerano, più a destra ancora lungo la baia, ci sono le spiagge "La perla" e "la plancia", raggiungibili attraverso un viale privato.  Esistono diverse zone in cui si è in condizioni di "spiaggia libera".
    Il mare è pulito e pescoso; la presenza massiccia di barche in alcune zone può causare fastidi, sopratutto nel weekend; il rischio di incontrare meduse in alcuni periodi della "stagione" è medio/elevato.
    Quando recarsi
    Marina del Cantone dà il meglio di sè, sotto tutti i punti di vista, in primavera inoltrata ed in tarda Estate, quando non c'è troppa folla ed è possibile assaporare al meglio tutte le caratteristiche di questo posto incantato, senza troppe barche, con acqua limpida e senza che i ristoranti siano eccessivamente affollati.

    Penziere mieje - Eduardo de Filippo

    Come al solito, ritengo che ogni riga o parola di commento sia superflua...

    Penziere mieje, levàteve sti panne
    stracciàtev' 'a cammisa e ascite annuro.
    Si nun tenite n'abito sicuro,
    tanta vestite che n'avit' 'a fa?

    Menateve spugliate mmiez' 'a via,
    e si facite folla, cammenate.
    Si sentite strillà, nun ve fermate:
    nu penziero spugliato 'a folla fa.

    Currite ncopp' ' a cimma 'e na muntagna,
    e quanno 'e piede se so cunzumate:
    un'ànema e curaggio, e ve menate...
    nzerranno ll'uocchie, primm' 'e ve menà!

    Ca ve trovano annuro? Nun fa niente.
    Ce sta sempe nu tizio conosciuto,
    ca nun 'o ddice... ca rimmane muto...
    e ca ve veste, primm' 'e v'atterrà.

    Ciao Max

    Non è mio costume riportare fatti strettamente personali nel blog, dato che ritengo possa non interessare a molti...  queste poche righe scritte mercoledì mattina,  poche ore prime che il mio fidato compagno di avventure, Max, pastore tedesco di 10 anni e mezzo, terminasse la sua vita su questa Terra, sono dedicate a quanti mi hanno contattato per telefono o social network per esprimermi il loro affetto verso colui che era davvero riduttivo definire solamente "cane". 


    Ti saluto, caro compagno di tante avventure, amico fedele che mi ha sempre stupito, che mi ha fatto capire quanto un "cane" possa essere spesso migliore di un "uomo" e quanto possa dare affetto ed amore senza chiedere mai nulla in cambio che non sia un sorriso o una carezza sul muso. Spero che tu sia stato bene questi dieci anni e mezzo con noi. Oggi ti saluto, fra poco non saremo più insieme ed è stato duro dover decidere l'ora ed il momento esatto del tuo passaggio a miglior vita (cavolo... Dio è bontà infinita...avrà previsto qualcosa di fantastico per voi cani, di gran lunga una delle migliori creature che Lui abbia creato) ma è stato giusto così... abbiamo avuto in regalo tre mesi ulteriori fantastici: vederti nuovamente correre sul prato, giocare con me o con papà,  vederti chiedere con quegli occhioni dolcissimi seduto accanto a noi un pezzetto di pizza o di cornetto,  vederti scorrazzare a pochi metri dai miei due cuccioli, i cuccioli d'uomo a cui tu hai passato idealmente il testimone, è stato qualcosa di unico. Sembrava che fosse tornato tutto come prima, prima che quel tumore ti corrodesse da dentro. Non ringrazierò mai abbastanza tutti quelli che ci hanno convinto a tentare l'operazione... così come so che , tornati al punto di partenza , altra strada non c'era che concederti un'uscita degna di te, del tuo fiero carattere e di quella dignità che ci hai sempre insegnato ad apprezzare: un vero pastore tedesco muore con lo sguardo fiero ed alto.

    Ciao Max

    Fabrizio

    Lassamme fa a Dio - Salvatore di Giacomo letto da Vittorio de Sica



    'A dummeneca 'e Pasca
    d' 'o mille e noveciento, 'o Pateterno
    (ca s' è susuto sempe 'int 'e primm' ore)
    di buonissimo umore
    se scetaie mmerz' 'e sette
    fece chiammà san Pietro e lle dicette :
    - Pie', siente, stammatina
    è na bella iurnata
    e ll' aria è fina fina :
    vurria fa' na scappata
    'n Terra. Che te ne pare?
    - Mah ! - dicette san Pietro -
    (santo napulitano e, mparaviso,
    capo guardapurtone)
    mah... Lei siete il padrone!
    Vulite vedè 'a Terra? E fate pure...
    Però... vedete... francamente, 'a Terra
    è nu poco afflittiva.
    V' avesse disgustá!...
    - Ma che ! Che dici !
    Su, vèstiti! Scendiamo!...
    Dove ci fermeremo? Dove andiamo?. ..
    Napoli ! . . . Che ? Ti pare ?
    - Eh ! Sissignore :
    se dice : Vide Napule e po' muore ! -
    E senza perder tempo, llà ppe llà,
    san Pietro se vestette comilfò
    nu pantalone inglese a quadrigliè,
    nu gilè (comm' 'o pòrteno 'e cocò)
    tutto piselli verdi in campo blu,
    cappiello a tubbo, cravatta a rabá,
    scicco stiffèlio di color rapè,
    e un piccolo bastone di bambù.
    - Sto bene? - Elegantone ...
    Andiamo dunque! - E ghiammo...
    Quanto mme piglio 'e guante...
    Ed in un batterdocchio eccoli a Napoli,
    in mezzo piazza Dante.
    0 Patre Eterno vutaie ll' uocchie attuorno
    scanzaie nu tramme, se mettette 'a lente,
    e proprio come un semprice murtale
    (ma però con accèndo forastiero),
    dice : - Sai, caro, ma l' è mica male
    questa vostra città ! Mi fa piacere
    assai di rivederla :
    ci mancavo dal secolo passato. . .
    Ma proprio ha molto, molto migliorato .
    La statua qui davante
    cosa l' è? L' Aligherio?..
    No, dicette san Pietro, questo è Dante...
    Grand' uomo!. E questa sulla mano destra
    è la famosa chiesa 'e San Michele :
    quello è il Liceo Vittorio Emmanuele :
    piú sopra c' è il Museo. Questo, rimpetto,
    è il caffè Diodati.
    Ce vulimmo assettá diece minute?
    - Entriamo pure. - E 'o Signore trasette
    in quelle belle sale ornamentate,
    e san Pietro dicette al cammeriere :
    - Favorite due mezze limonate. -
    Erano 'e ddiece e mmeza
    e 'a iurnata era bella. A mille a mille
    passiàveno 'e ggente
    pe mmiez''a strata e ncopp''e marciappiede
    e vedive mmiscate
    femmene, uommene, gruosse e piccerille,
    nutricce, serve, priévete e surdate...
    - Oh, qual vista gentile !
    (dicette 'o Pateterno
    pusanno 'o cucchiarino)
    ma com' è che si dice
    caro quel mio Pierino,
    che la Terra è infelice?
    Ma guarda, guarda un po' che movimento,
    che scena pittoresca e che allegria!
    Via, son proprio contento!...
    Be'?.Pietro?. E parla, vecchio brontolone!
    Non sei della mia stessa opinione?
    - Sì,rispunnette 'o viecchio e opera vosta
    è certamente tutta chesta ccà :
    certo: chi 'o ppò negá?..
    Però... Vi siete presa 'a limunata?...
    - Si, ho finito... - Embè, usciamo.
    Signori, a tutti!...- Buona passeggiata!
    -Dunque dicevi? E c' aggia di'?.Guardatel
    Tenite mente attuorno!... Che bedite?
    Che ve pare?... Dicite.
    Dio guardaie spaventato. Mmiez''a strata,
    stuorte, struppie, cecate,
    giuvene e bicchiarielle,
    guagliune senza scarpe,
    vicchiarelle appuiate a 'e bastuncielle
    scartellate, malate,
    e ciert' uocchie arrussute
    chine 'e lacreme - e mane
    secche, aperte, stennute...
    -A carità !...
    Sta voce '
    e voce a centenara
    sentette, a tutte parte,
    disperate, strellà:
    e quase lle parette
    dint' a n' eco e 'a luntano,
    sentì 'o stesso lamiento :
    - 'A caritá!...
    Cu na resella amara,
    e allisciannose 'a barba 'a franciscana
    san Pietro suspiraie :Nun c'è che fa' !...
    Mo nu' ve frasturnate
    sentite a me: mo iammuncenno a ccà:
    piuttosto quando siamo in Paraviso
    se ne riparlerà...
    - Come?... Non ho capito... -
    '0 Patre Eterno
    capuzziava, parlava isso sulo,
    teneva mente in aria... Tutto nzieme
    fece segno c' 'a mano. E nu lenzulo
    scendette sulla Terra lentamente,
    lo stendettero a terra in piazza Dante
    nu centenaro d' angele
    tutte vestute 'e velo -
    nce ammuntunaino, dinto, 'e puverielle,
    e s' 'e purtaino ncielo...
    Figurateve nu poco
    sta mappata ca pe ll' aria
    ogne tanto s' abbuffava,
    se sbuffava - e viaggiava
    ncopp' 'o viento - chiena 'e strille,
    chiena 'e ggente. - Cchiù de mille !
    Figurateve nu poco
    che nzalata e c' ammuina !
    Chi chiagneva, chi rereva,
    chi alluccava : - I' mo mm' affoco ! -
    Chi cantava - chi chiammava :
    - Neh, Totò!... - Peppì!.. Giovà!...
    Donn' Anié! - Don Ferdinà!...
    - Mo addó iammo?. - E ba' nce 'o spia!..
    - Chi s' 'a fatta 'a pippa mia?...
    - Prufessó!... - Pronto!... - Addó state?
    - Sto cchiú ncoppa.. - A voi! Sapete,
    abbarate addó sputate!...
    - Ma che ghiammo 'int' 'o pallone ? ! . .
    - Pe', tenisse nu muzzone?...
    - Bu! bu! bu!. - Chi è?!. Passa llà!...
    - Nun buttà!... - Sode cu 'e mmane!...
    - Neh, chiammateve a stu cane ! . . . -
    Appena miso pède mparaviso
    l' angele mmiez' a ll' erba 'e na vallata
    se fermaino mparanza
    e pusaino 'a mappata,
    ca pe dduie tre minute se muvette,
    ruciuliaie pe terra e, tutto nzieme,
    s' arapette essa stessa. E se sentette
    'a voce 'e n' ommo ca diceva a ll' ate :
    - Uscite, miei signó, simmo arrivate!...
    Mmiez' a nu scampagnato, addó nasceva
    vicino 'a viuletta 'a margarita
    ncopp' a ll' evera corta, ca luceva
    comm' 'o velluto nfuso
    quattro tavule, pronte
    e apparicchiate a ll' uso
    d' 'e meglie risturá,
    pareva ca dicessero : - Venite !
    Favurite a mangià! ... -
    E che ce stava esposto ! 'A meglia carne,
    'o meglio pesce, 'e frutte cchiù assurtite,
    chiù gentile e cchiú ffine :
    a mela, 'a pera, 'o fenucchiello, 'a fava
    a nanassa, 'o mellone
    ll' uva, 'e nnoce, 'e bbanane,'e mandarine
    e tutto 'o bbene 'e Dio fore staggione.
    Vine paisane, e vine mbuttigliate
    col sùvero d' argento e l' etichetta,
    liquori delle frabbiche premiate,
    curassò, strega, cúmmel e anisetta:
    e in mezzo a questi (pe fa na surpresa
    a quacche puveriello furastiero)
    preffino il vischisodo a marca inglesa !..
    Avite ntiso maie
    Miseria e nubíltá?
    Ve ricurdate quanno Sciosciammocca
    e chill' ati stracciune
    con l' acquolina in bocca
    guardano ncopp' 'a tavula 'e mangià
    chella bella zuppiera 'e maccarune?
    Non vi dico altro. Pe quase mez' ora
    ato nun se sentette
    (mmiez' a tutta sta gente
    ca mangiava, bbeveva,
    e sciglieva a piacere)
    ca 'o rummore d' 'e piatte e d''e furchette
    e'o ndrindrì d'e butteglie e d'e bicchiere.
    E all' úrdemo d' 'o pranzo
    (nu poco fatto a vino)
    s' aizaie nu cecato
    e na trentina d' anne.
    Doie tre vote tussette,
    s' adderezzaie, sputaie, fece n' inchino,
    e stu brìnnese, a voce auta, facette:
    - Cumpagne e care amice ! Premmettete
    c' a stu bello signore,
    ca nce ha fatto l' onore
    e ce mmitá ccà ncoppa
    a bèvere e a mangiá,
    io gli rivolgio nella sua presenza,
    come attestato di ricanoscenza,
    quatto parole p' 'o ringrazià!
    Grazie, grazie, signo'! Grazie! Vv''o dico
    a nomme 'e tutte chiste sfurtunate
    ca se so' saziate
    e ca p' 'a primma vota,
    senza stennere 'a mano,
    mmiez' a ll' aria addurosa 'e stu ciardino
    hanno pruvato 'o broro,'a carne,'o vino!
    Ccellenza ! E cumpatite sti pparole,
    ca so' napulitane
    e nun so' ttaliane
    comme ve mmeretate !
    Io nun aggia pututo sturiá !
    Nun me pozzo applicà !...
    Guardate!Io nun ve veco!'A che so' nnato
    io nun beco a nnisciuno!...
    So' cecato, guardate... So' cecato!..
    Ccellenza, e che piatá!
    A voce lle mancaie. Chiagneva... 'A mano
    ca teneva 'o bicchiere
    s' acalaie chiano chiano
    e 'o pusaie ncopp' 'a tavula. Isso stesso
    comme si 'o vino 'o fosse risturbato,
    se chïaie lentamente int' 'e ddenocchie,
    e, cadenno assettato e abbandunato,
    fissaie dint''o bbaccante
    'o ghianco 'e l'uocchie...
    - Oi Suonno, Suonno!...
    Suonno, ca te ne parte 'a ll' uriente,
    e nun t' abbence prencepe o rignante,
    oi Suonno, e vienetenne lentamente,
    e, mponta 'e pède, férmete ccá nnante..
    E, si si' piatuso e si' putente,
    stienne sta mano, e adduorme a tuttuquante. . .
    Te manna san Giuseppe 'a Bettalemme,
    e, sotto 'a porta, chi te mmosta 'a via
    cu nu ramo 'e viole,
    è 'a Vergene Maria...
    (E chi te chiamma ccà,Suonno, tu'o ssaie
    so' chille ca cuntente
    nun se scetano maie...)
    Vienece, Suonno !...
    (E tu nchiudele ll' uocchie doce doce,
    comm'e nchiudiste a Giesù Cristo ncroce.)
    'O Suonno s' accustaie. Ma n' ombra nera
    lle cammenava appriesso,
    n' ombra longa e liggiera
    - c' appena isso 'a vedette e se fermaie -
    s' acalaie, ll' afferraie
    s' 'o strignette 'int 'e bbracce forte forte
    e, cu nu filo 'e voce,
    le dicette : - Vatténne !
    Famme passà. So' 'a Morte...
    - E mo che dice?... - dicette a san Pietro
    o Patre Eterno - guarda!
    Nun è meglio accussì! Tutta sta gente
    turmentata e nnucente,
    mo ncopp' 'a Terra che turnava a fa'? . .
    Doppo n' ora felice c' ha passata,
    guarda, e' passata 'int' a l' eternitá...
    - Lá!. Guardate!. Là. là!- c'a mano stesa
    e trattenenno 'o sciato,
    san Pietro lle mmustaie ca quaccheduno
    ch' era rummaso aizato
    mo se vutava attuorno - e se muveva...
    - Là!... Na femmena!... -
    E chella,
    comme fosse mpazzuta,
    cammenava, curreva,
    nciampecava e cadeva,
    s' aizava... E fuieva...
    - Chiammàtela! Addó va? !. . .
    - Zitto!.- dicette 'o Padre Eterno zitto...
    Lass' 'a fa'... lassa 'a fa'... -
    Curreva, fuieva
    pe nnanz' 'e cumpagne passanno
    (ca nun se muvevano cchiù),
    sperduta, - abbeluta,
    chiagnenno, tremmanno,
    mpauruta, - sbattuta,
    curreva, curreva 'int' a ll' ombre
    e dint' 'o silenzio d' 'a sera
    Nannina 'a pezzente...
    E, senza sapé cchiù addò ieva,
    curreva, curreva..
    Nfi' a che - tutto nzieme -
    uh Dio ! . . . se sentette
    mancà sott' 'e piede 'o tterreno...
    E 'a cielo cadette...
    Scinne, scinne, puverella
    ca - 'int' 'a notte chiena 'e stelle -
    na palomma 'e notte pare
    cu nu trièmmolo 'int' 'e scelle...
    Scinne nterra, palummella,
    passa 'e monte, passa 'o mare,
    vola, sciúlia, scinne... Va,
    ll' aria è 'a toia. Te porta 'o viento
    si te stracque e t' abbandune...
    Quanta miglie staie facenno?
    Nu minuto e nne faie ciento -
    e quant' ate, p' arrivà ! : .
    Ma mo luceno, 'a luntano,
    luceluce a mmeliune. . .
    E so' lume!... E 'a luna, 'a luna
    già fà 'o mare nnargentà...
    Scinne - scinne... Si' arrivata...
    Guarda... 'A i' llà... Napule! 'A i'llâ!...
    Nanninella' 'a pezzente
    guardaie ccà, guardaie llà, s' urizzuntaie,
    e truvaie finalmente
    'a via d' 'a casa soia. Sunava ll' una
    a Sant' Eliggio. E dint' 'o vico scuro
    sciuliava ncopp' 'o muro
    nu raggio 'e luna.
    - Ninno !
    Ninno !
    Sto ccà!... Mamma è turnata!... -
    E 'a porta, mez' aperta e meza nchiusa,
    'e nu vascio vuttaie cu na spallata.
    Trasette 'e furia. Currette addó steva
    nu piccerillo dint' a nu spurtone...
    S' acalaie... Chillo povero guaglione
    c' appena appena teneva nu mese,
    sennuzziava, cu 'e manelle stese...
    Nanninella 'a pezzente
    ll' arravugliaie dint' a nu sciallo viecchio
    s'o pigliaie mbraccia s'o strignette mpietto
    e dint' 'o chiaro 'e luna
    e asciuttannose ll' uocchie a 'o mantesino
    lle dette latte - e s' 'addurmette nzino...

    Fiumi di fango...

    Ogni volta che succede son mille i proclami per gridare "mai più", eppure ogni volta ritorniamo al punto di partenza...

    ... era una tragedia annunciata ... 

    non ho mai letto o sentito una frase più assurda di questa... come può accadere che una tragedia sia annunciata ma che nessuno faccia nulla per impedire che accada?

    Non bastano i morti di Sarno,  non bastano i morti di Pozzano e di Ischia,  chi dovrebbe controllare continua a chiudere gli occhi per non vedere...

    "abusivismo edilizio"   "deforestazione" 

    le colline non dovrebbero collassare al primo, violento e continuativo acquazzone...  se il numero dei morti continua a salire, in particolar modo in Campania, di anno in anno il motivo è SOLO UNO:

    --- dissesto idrogeologico causato dall'uomo ---

    Non prendiamoci in giro, se ogni paese e comunità avessero un piano edilizio decente, se le opere, pubbliche e non, fossero fatte "a regola d'arte", se le nostre colline fossero ancora ricoperte di rigogliose foreste e non si chiudessero duecento occhi allorquando i soliti noti fan soldi a palate costruendo case e palazzi in zone assurde, allora non dovremmo piangere i nostri conterranei portati via dal "fiume di fango".

    Sant'Agata sui due Golfi, comune di Massa Lubrense, zona ricca, zona bella e turistica... una pioggia e via... crollano dieci - venti metri in lunghezza e tre/quattro in larghezza di marciapiede con tanto di panchine e lampioni, inaugurato poco più di un anno prima.  Il motivo?  Qualcuno ha sbagliato clamorosamente a fare un progetto, non so se sia chi ha progettato il marciapiede o chi la serie di box interrati in fase di realizzazione accanto a questo...

    Casamicciola... pochi anni dopo altra tragedia simile in altro comune isolano...  una ragazzina morta, decine di feriti, danni ingenti per un fiume di fango che ha travolto tutto...

    I ricordi di quanto accadde in "piccolo" a Pozzano ed in "grande " a Sarno, Quindici e Bracigliano è ancora nelle menti di tutti noi... eppure...  sembra che regni il fatalismo.

    Andrebbe combattuto l'abusivismo edilizio, andrebbero ripristinate le foreste che ogni anno "ignoti" mascalzoni, degni di marcire in galera, provvedono a bruciare per meri interessi personali, sarebbe fondamentale che qualsivoglia forma di condono edilizio, in zone a rischio di dissesto idrogeologico, fosse realmente impossibile...  sarebbe opportuno che nei programmi ( questi sconosciuti) delle forze politiche per le prossime regionali ci fossero PAGINE e PAGINE dedicate a come investire denaro per "mettere in sicurezza" le tante, tantissime zone a rischio di frane, a come ripristinare gli alberi  sulle nostre martoriate colline.... l'alternativa è attendere di piangere nuovamente, senza muovere un dito, morti innocenti causate da fiumi di fango.



    Nemico pubblico - la recensione

    Siamo nella Chicago anni '30: anche se l'era dell'oro di Capone è oramai tramontata, la città è ancora sede di grandi traffici criminali e meta preferita dei gangster più famosi. Basato su una storia vera, quella del famoso John Dillinger, nemico pubblico numero uno della polizia di Chicago, famosissimo fra la gente al punto da essere quasi ammirato come un novello Robin Hood,  "Nemico Pubblico" affronta le tematiche classiche del gangster movie e descrive, seppur velocemente e senza far perdere il filo conduttore della storia  allo spettatore,  mafia, malcostume e corruzione,  vizi ed abitudini degli Stati Uniti anni '30.
    Il film si  inserisce nel filone dei "gangster drama", ammiccando ad antiche pellicole con Clark Gable - in alcune scene "al cinema" si proietta Manhattan melodrama" -, soffermandosi sulla figura del nemico pubblico numero uno  quel tanto che basta per mettere a fuoco il personaggio del bello e dannato, rapinatore gentiluomo e dedicando ai comprimari un giusto numero di fotogrammi, tali da permettere allo spettatore di delinearne la conformazione caratteriale senza allontanarsi dal filone narrativo principale. 
      Buona la prova di Johnny Depp, ovviamente adattissimo al ruolo, discreta la prestazione di Christian Bale, così come quella di  Marion Cotillard, vista in "Un'ottima annata" e premio Oscar per aver interpretato Edith Piaf in "La vie en rose".


    Visto al Modernissimo, sala 1: sala grande, schermo super e posti comodi
    Giudizio in breve:  E' un film da vedere, a parte una sparatoria a mio avviso un po' troppo lunga  le due ore e 20 minuti scorrono rapide e senza alcun attimo di noia. 
    BAMBINI:  Non adatto ai bambini per presenza di scene violente,  alcune sparatorie descritte con realismo e scene di percosse.

    Il sabato in villa comunale

    Bisogna dirlo, la villa Comunale di Napoli a novembre è proprio bella ed è adattissima per trascorrere un soleggiato sabato mattina autunnale in compagnia dei propri pargoletti. 
    A dispetto dell'aspetto trascurato e "trasandato" che la villa aveva a fine estate, oggetto anche di alcuni reportage giornalistici (link mancante), in autunno, complice il colore che assumono gli alberi che costeggiano via Caracciolo, la villa assume un aspetto davvero particolare.   Spazi con giochi dedicati ai bambini, carabinieri a cavallo, aiuole abbastanza curate con alcuni bassi roseti ancora in fiore, famiglie in bicicletta, famiglie con passeggini, famiglie con palloni, insomma...  un'area completamente conquistata dai piccoli.
    Ho notato con piacere che il divieto di fumo in villa è rispettato e - udite udite - che i ragazzini che un po' troppo audacemente giocavano sulle aiuole venivano prontamente ripresi da un custode ( !!!! ). Insomma... il contrario di quanto si leggeva sui giornali mesi fa: una villa pulita, in ordine, a parte alcune inevitabili pozzanghere-laghetti causate dal mezzo diluvio dei giorni scorsi, coi giochi perfettamente funzionanti e controllata dalle forze dell'ordine.
    Vien proprio voglia di passare una mattinata in villa comunale, con pausa d'obbligo alla stazione zoologica Dohrn,  il più antico "acquario" d'Italia e secondo più antico d'Europa, dopo quello di Montecarlo, se ben ricordo. E' ben poca cosa rispetto agli acquari moderni ma ha un suo fascino, con le vasche visibilmente "antiche", anche se gran parte delle tartarughe è stata spostata al "turtle point" di Bagnoli e sicuramente, al costo di un euro e mezzo ad adulto, è un economico e piacevole diversivo per far distrarre e divertire i vostri pargoletti.


    Peccato che quando i pochi parchi nostrani godono di buona salute non c'è mai un fotografo o un giornalista, mentre quando ci sono i -purtroppo non rari  casi di cattiva gestione della cosa pubblica, c'è sempre un articolo in cronaca pronto.




    Il rito del caffè...

    Il mio "buongiorno" ai pochi e sparuti ma assidui frequentatori di questo blog è dedicato al culto del caffè mattutino...  Oramai si è perso il "culto", le "napoletane" sono sempre più rare ma, caro popolo della moka, penso che sarà un piacere ascoltare per qualche minuto una lezione sul rito del caffè fatta dal grande Eduardo in "Questi Fantasmi".  Per l'occasione ho recuperato anche il link ad un video del tipo "pubblicità progresso" del 1948: Eduardo ripete la "scena del caffè" con l'aggiunta dell'esortazione ad andare a votare.

    Purtroppo ieri ha preso fuoco l'intero appartamento nel quale era stato girata la versione cinematografica di Questi Fantasmi, in via Banchi Nuovi, angolo via Santa Chiara. 

    Promiscuo senza saperlo...

    Promiscuità... cito dal dizionario on line del corriere ( il De Mauro Paravia è stato ignominosamente messo off line in quanto oramai fuori catalogo.. )

    promiscuità [pro-mi-scui-tà] s.f. inv.
    • • Compresenza di elementi eterogenei SIN mescolanza, commistione: p. di culture, di merci; assol., convivenza di persone di sesso diverso, sentita come disdicevole: vivere in p.
    Porta a porta, puntata del 4 Novembre, alla domanda - lecita - per quale motivo il virus H1N1 abbia già fatto tante vittime a Napoli, la risposta del viceministro della Salute Ferruccio Fazio è sconcertante:

    ".... si è sviluppata particolarmente a Napoli perché ci sono situazioni di promiscuità, persone che vivono in una casa con molte altre e a Napoli diverse situazioni sono così, più che al nord. E poi ci sono state condizioni climatiche particolari".
     Temo che il viceministro abbia in mente l'immagine stereotipata della Napoli di "Miseria e Nobiltà",  sarà vero anche che in alcune zone vi siano situazioni di povertà tali da far convivere diverse persone in pochi metri quadri, ma penso che ciò avvenga in tutte le grandi metropoli italiane...  fra l'altro risulta che una delle zone maggiormente colpite è il Vomero, che, fino a prova contraria, non sembra essere un quartiere particolarmente povero...  magari il viceministro aveva intenzione di dire "ad alta densità abitativa" invece di un offensivo "promiscuità".
    Sinceramente avrei preferito il silenzio ad una risposta tanto curiosa.

    Per quanto riguarda l'influenza H1N1 e l'elevato numero di casi nel napoletano, il problema vero da affrontare è semmai se sia il caso di vaccinare o meno le persone sane, dato che, sempre a Napoli, è notizia di queste ore che una percentuale non trascurabile di personale sanitario vaccinatosi in questi giorni ( tre infermieri su 40 vaccinati al Cardarelli !!!!!)  ha avuto complicanze, alla luce anche delle tante notizie che circolano sul web riguardanti la pericolosità o presunta tale di alcuni componenti del vaccino ( composti a base di mercurio, composti a base di alluminio e sostanze, quali lo squalene, da alcuni ritenute responsabili della "sindrome del golfo").



    Luna piena & luci della città...


    Uno degli aspetti positivi di avere la macchina fotografica in borsa, oltre al maggior peso, è quello di poter approfittare di momenti "fotograficamente" unici.  Tornando a casa mi son trovato davanti una fantastica luna piena, da poco sorta e ho parcheggiato la Vespa appena possibile.
    Non avevo davanti paesaggi fantastici nè potevo aspettare che la luna si posizionasse in maniera tale da "beccare" Maschio Angioino e luna piena insieme e quindi mi sono accontentato di fotografare quel che vedevo... il cartellone pubblicitario del "Banco di Napoli" con a fianco una splendida e gigantesca luna piena... quel che vedete qui riportato è un ritaglio della foto, che è stata solo leggermente modificata con gimp per migliorarne il contrasto.
    Non sarà eccezionale ma a me piace... spero piaccia anche a voi ;)
    Buona serata a tutti dalla splendida città di Napoli.


    Un po' di jazz...



    Un tempo dalla finestra di casa sua rimbombavano note di musica dance commerciale...erano i primi anni '90... da tempo è passato - con i risultati che vi condivido- al jazz...

    Cari miei pochi e sparuti lettori, vi presento il Walking Time Jazz Ensemble ed in particolare quel personaggio che è al pianoforte e che risponde al nome di Andrea Qualiano. Un saluto a lui, a Giovanni ed a Fabio ;)

    Spero vi piaccia questo intermezzo musicale ;)

    A' livella di Totò

    Oggi è 2 Novembre, commemorazione dei defunti.

    Oggi sposi - recensione

    Oramai è un'abitudine, quella di pubblicare una recensione il lunedì mattina... ebbene... il film che mi appresto a recensire è già nelle sale dal 23 Ottobre: Oggi Sposi.

    Film italiano prodotto dall'americana Universal Pictures e sulla scia del successo al botteghino di EX (stessi sceneggiatori),  Oggi Sposi è una commedia dalla trama semplice e per nulla avvincente che si basa completamente su alcune gag e sulla qualità degli attori che vi partecipano.
    Se lo scopo dell'ingresso al cinema è quello di passare un paio d'ore per distrarsi sperando di ridere un po', allora Oggi Sposi è un film adatto allo scopo: si ride, non di gusto forse e non in continuità, ma in alcuni casi si ride.
    Da segnalare la curiosa performance di Michele Placido, che si esprime al 90% nel dialetto della natia Puglia e la presenza nel cast di  Filippo Nigro (visto di recente in "Diverso da Chi?" e lanciato da Ozpetek anni fa), di tanti attori nostrani di chiara fama e delle belle di turno: la modella israeliana Moran Atias e la nostrana Gabriella Pession (nota sopratutto al pubblico televisivo per le fiction-tormentone fiume Capri e Capri 2).

    Visto al Modernissimo, sala 2 ( media grandezza, schermo medio)
    Film adatto ai bambini

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