Il sabato allo zoo di Napoli



Come già fatto nel recente passato (un sabato in villa comunale), oggi, cari miei pochi, strenui ed attenti lettori, vorrei soffermare l'attenzione mia e vostra sullo zoo di Napoli.
Come molti sapranno, lo zoo di Napoli ha vissuto negli ultimi anni un periodo di degrado ed abbandono che ha portato alla morte di diversi animali ed allo spostamento di altri, dato che mancavano i fondi per nutrire gli "ospiti".
Mancavo da diversi anni,  le emozioni che ho provato sono  state contrastanti, in quanto ho trovato da una parte gabbie vecchie e vuote, laddove il mio ricordo d'infanzia ricordava esserci scimmie, piccoli carnivori o altri animali, dall'altra ho visto un giardino zoologico pullulante di vita, con diversi cuccioli appena nati, che rispecchia la volontà -si spera- di riportare ad antichi fasti questa struttura.

E' evidente che negli ultimi 20 anni è cambiata non poco l'attenzione verso alcuni particolari non di poco conto, quali la qualità della vita degli animali in gabbia ed il concetto stesso di "gabbia": gli spazi dedicati alle tigri erano piccoli nel 1980, lo sono tutt'oggi ma la sensibilità dell'osservatore è cambiata... non me la sento pertanto di criticare lo zoo per aver gabbie vecchie...  ci sarà tempo, spero, per trasformare diverse aree in luoghi più adatti, pertanto eviterò di trattare questo argomento, soffermandomi su altro.
Fatte queste doverose premesse, va detto che il giardino zoologico è l'ideale per trascorrere qualche ora coi propri figli, immersi in un verde rigoglioso , lontano da smog e caos cittadino, a stretto contatto con tanti animali.

     Il lago degli uccelli acquatici mi è parso in buono stato,  i non molti animali presenti facevano sfoggia delle proprie livree, in particolar modo i pellicani, ed alcune specie di palmipedi. La presenza di diversi gabbiani rende l'habitat un minimo più selvaggio e vero. 
   Il cucciolo di leone nato mesi fa, insieme a quelli più piccoli nati da un paio di mesi ma che ancora raramente possono essere visti - sono i simboli della sopravvivenza dello zoo e le attrazioni principali che spingono  bambini ed adulti a visitare il giardino zoologico. Il ruggito del leone, udibile a onor del vero anche da via Marconi, è il campanello che fa scattare tutti i bambini e correre verso le ringhiere prospicienti il fossato dei leoni, in modo tale da ammirare il "re della foresta".
I pavoni in libertà, che scorrazzano per l'intera area, sono un'ottima compagnia per chi passeggia, mentre mette un po' di tristezza l'unico elefante rimasto.
E' ancora forte la presenza di uccelli trampolieri, avvoltoi, cicogne, mentre è di sicuro interesse per i bambini l'area dedicata agli animali della fattoria.
In attesa che vengano avviati nuovi progetti, penso che valga la pena comunque trascorrere qualche ora all'interno del giardino zoologico, ben consci di non essere dinanzi a parchi di nuova generazione ma certi che sia possibile recuperare un'area ed uno spazio di proprietà non tanto di chi gestisce l'area ed ha possibilità, investendo, di sfruttare economicamente lo zoo, ma di tutti noi napoletani, cresciuti a pane, Edenlandia e zoo ...

1 commento:

Marcella Luna ha detto...

anche io qualche anno fa sono ritornata allo zoo..anche io ho provato emozioni contrastanti, ma è stato grande lo stupore nel vedere uno zoo che rendesse dignitosa la vita degli animali...
speriamo che si possa ancor di più migliorare le condizioni di queglli animali, che ci hanno "cresciuto"..

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