Avatar - recensione e trama del film di J. Cameron

La scelta di recarsi a vedere Avatar, ennesimo successo planetario di James Cameron, oltre un mese dopo la data di uscita in Italia ha fatto sì che sia stato possibile trovare posti centrali in posizione ottima un giorno prima della visione, senza fare file interminabili o altro.   E' attualmente il film con maggior incasso nella storia della cinematografia mondiale, anche se in realtà una classifica maggiormente veritiera dovrebbe tener conto dei biglietti venduti e non dell'incasso, per ovvi motivi legati all'inflazione e per il fatto che un film in 3d "costa" allo spettatore in media il 30% in più rispetto ad uno classico. Il colossal ecologicamente corretto del regista di Titanic, costato quasi 300 milioni di dollari e che ne ha portato nelle casse della 20th Century Fox oltre 2 bilioni, stupisce sin dall'inizio per la perfetta e fantasiosa ambientazione.  La descrizione nei particolari più minuti della bellezza della fantomatica luna Pandora, realizzata attraverso una sapiente, costosa e validissima miscelazione fra immagini reali pescate in giro per il mondo ( le montagne sospese altro non sono che i monti Huangshan della bella e remota regione dell'  Anhui in Cina) e ricostruzioni fantascientifiche di fauna e flora di un immaginario mondo extraterrestre, con alcuni richiami indiretti a mostri famosi come quelli presenti in Aliens, è eccezionale e da sola vale il prezzo del biglietto.  Per quanto riguarda la trama,  questa riprende la solita, vecchia,  lotta fra gli yankee pionieri e coloni in cerca di miniere d'oro e gli autoctoni che a prima vista sembrano ignoranti ed arretrati ma che, solo dopo attento studio approfondito e solo agli occhi di pochi eletti, dimostrano di avere cultura e storia a tratti superiori di quelle degli invasori: che si sia su Pandora, alle pendici della Ayers Rock o sulle sponde del Colorado cambia ben poco... Avatar può essere visto come la trasposizione in un futuro non troppo lontano  dell' amore che ha Hollywood verso chi è stato strappato dalle proprie terre, da Balla coi Lupi in poi, passando per l'ultimo dei Mohicani o Braveheart.   Lo zoppicare della trama ed il fatto che sin dall'inizio si capisca che la storia prenderà il percorso di un prodotto ecologicamente corretto, sono ampiamente sopperiti dalla magnificenza degli effetti speciali, da quel senso di stupore che l'apparire di alcune regioni della luna può provocare nello spettatore, dall'abilità nell'indovinare alcuni punti di forza del film (la capacità di connettersi con tutti gli esseri viventi del pianeta) che da una parte lo rendono originale e  dall'altra permettono al regista di far uscire i protagonisti da vicoli troppo bui e ciechi, capovolgendo più di una volta l'andamento della narrazione per spingerlo verso la direzione voluta, altrimenti impossibile da prendere.
Il messaggio che Cameron vuole lanciare è semplice e chiaro: la Natura va salvaguardata e bisognerebbe tornare ad amarla ed a venerarla come facevano i padri dei nostri padri dei nostri padri, in quanto non siamo altro che una minima parte di un Tutto planetario che siamo soliti definire "ecosistema".  Anche se a prima vista l'uomo non è in "empatia" con la natura come i Na'vi con la loro dea Eywa, qualsiasi azione che compiamo porta indissolubilmente a modifiche anche catastrofiche... è la realtà e non serve immaginare di essere tutti connessi ad un albero della memoria per rendercene conto.

Di contorno agli effetti speciali, alle realizzazioni di computer-grafica ed alla presenza del 3D, ci sono gli attori: per quanto riguarda i protagonisti "ibridi", na'vi o avatar che siano, nel giudizio complessivo pesa il forte dubbio su quanto nella mimica e e nelle espressioni sia di reale e quanto di costruito. Sempre brava è Sigourney Weaver, che torna ad recitare per Cameron dopo il secondo e terzo Aliens. Credibili i due protagonisti cattivi, nei panni il primo - Stephen Lang- del più classico degli ottusi militari tanto cari alle produzioni USA, il secondo - il Giovanni Ribisi più volte visto in Friends -, altrettanto "solito" rappresentante senza scrupoli di una multinazionale.  Per quanto riguarda i protagonisti assoluti del film, la bella Zoe Saldana ed il nuovo idolo delle donne Sam Worthington, la loro intepretazione è discreta, ancorchè oscurata dalla bravura di chi ha creato i loro personaggi.  Il capo della tribù  Na'vi protagonista, Eytucan, è interpretato dal nativo americanoWes Studi, noto per aver interpretato - guarda caso - diversi ruoli di guerrieri in successi come Balla coi Lupi o L'ultimo dei Mohicani.
Da notare che in Italia l'uscita di Avatar ha portato con sè alcune polemiche riguardanti il fatto che esistono diverse, palesi, analogie fra li colossal americano ed un lungometraggio d'animazione realizzato in Italia nel 2001, dal titolo "Aida degli Alberi" (link ad articolo su focus con il confronto fra i fotogrammi).
Approfondimenti su wikipedia:
Il mondo di Pandora, fauna e flora
Trama completa
La popolazione autoctona dei Na'Vi
 
Adatto ai bambini sia per le tematiche affrontate, che per l'assenza di scene di sesso. Essendovi all'interno scene di guerra e morendo diversi dei protagonisti a causa della battaglia, è comunque bene che un eventuale pubblico "giovanissimo" sia abituato a tali film.  Per i bambini/ragazzini sconsiglierei la visione 3D in quanto, stante la durata del film - oltre due ore -, potrebbe stancare e creare senso di fastidio.

Visto al Martos Metropolitan, sala 6, in 3D.
Per l'occasione è stato sperimentato dal sottoscritto il servizio di prenotazione tramite SMS ( si invia un messaggio ad un numero di cellulare e si deve ritirare il biglietto prenotato entro TRENTA minuti dall'inizio della proiezione).  Il sistema va ancora tarato in quanto in due casi su due è stato inviato in risposta al messaggio, compilato correttamente, una conferma relativa a numeri di posti differenti da quanto richiesto.

Giudizio sintetico: @@@@@

2 commenti:

MIK ha detto...

Fabri, son d'accordo con te sul dire che del film colpiscono molto gli effetti speciali, e che la trama pecca un po' di prevedibilità dovuta al fatto che ha un sapore di "già visto".
Mi preme poi far notare un'altra cosa, il messaggio di Cameron è proprio quello che hai detto tu, cioè che "la Natura [..] bisognerebbe tornare ad amarla ed a venerarla come facevano i padri dei nostri padri dei nostri padri, in quanto non siamo altro che una minima parte di un Tutto planetario". Questo messaggio però ha molto poco di ecologico, molto di più invece di panteistico e New Age. Non dubito assolutamente che tu sappia benissimo cosa sia il Panteismo, "Tutto è Dio", che porta anche a scrivere la parola "natura" come se fosse un nome proprio, e cioè con la N maiuscola. Tranquillo, non sto dicendo che sei un panteista solo perchè hai scritto Natura invece che natura ;-P.
I padri dei padri dei nostri padri sicuramente la veneravano...perchè vedevano in lei una divinità, così come nei fulmini, nel fuoco, ecc...
Così è ancora oggi nella cultura New Age (o meglio Next Age, anche il "new" dopo un po' diventa "aged" ;-D) dove l'uomo stesso è Dio (infatti il nome Avatar non credo sia stato scelto a caso, guardando al suo significato nel new age, che poi è preso dalla religione Indù), dove la terra è sacra, e al momento della morte noi saremo riassorbiti da essa (sì, proprio come nella scena della morte di Sigourney Weaver), dove possiamo stabilire una connessione con lei in modo indipendentemente (vedi la coda a mò di cordone ombelicale che stabilisce questo contatto con foglie che si chiudono a coperta per i Na'Vi che vi dormono, con animali che così "sentono" quello che vuole il loro Na'Vi, e così via), dove siamo parte dell'universo, il Tutto cosmico di cui parlavi, e scusami se ti dico che mi riesce molto difficile credere che se suono il campanello di casa con la sinistra invece che con la destra, questa mia azione (qualsiasi) "porta indissolubilmente a modifiche anche catastrofiche" nell'universo quali uno tsunami dall'altra parte del mondo, o lo scoppio di una supernova perchè "sono parte di un Tutto cosmico".
Ecco, come te dico che "non serve immaginare di essere tutti connessi ad un albero della memoria" e nemmeno pensare che "qualsiasi azione che compiamo porta indissolubilmente a modifiche anche catastrofiche" per iniziare ad avere rispetto della natura, basta vederla come opera di Dio, ovvero come CREATO, e vedere "nella sua bellezza il segno della misericordia di Dio per l'uomo", come ha detto Papa Benedetto XVI nell'udienza generale del 02/11/05 parlando del Salmo 135, o, come ha detto più recentemente (01/01/2010), basta comprendere che "è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi «quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio" perchè in tal modo si può anche coltivare la pace tra gli uomini stessi (http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20091208_xliii-world-day-peace_it.html).
Piuttosto che venerarla come facevano i padri di cui sopra, sono certo basti venerare e adorare Dio, creatore di ogni cosa, per non maltrattare ciò che circonda; in sintesi, avremmo rispetto della natura, perchè ameremmo Colui che l'ha creata.
;-P

A domani Fab.
Mike
;-)

Unknown ha detto...

....mi piace la vostra discussione, ma io rispetto a voi sarò breve... (ultime parole famose)...scherzi a parte...devo dire che condivido il pensiero di entrambi, il rispetto della natura è una cosa fondamentale per riuscire a vivevere in armonia con noi stessi e con il resto dell'umanità, spesso ci si dimentica che non siamo solo sulla faccia della terra (forse ormai è sbagliato dire faccia, visto che parliamo di globo terrestre...sclero mattutino a parte continuo...), come dice Fabrizio il rispetto della natura o Natura è fondamentale perchè è alla base della nostra sopravvivenza...d'altro canto mi ritrovo con Michele, il mondo ... la Terra e quindi Madre Natura (come la chiamerebbero i Puffi) è una creazione di Dio e amare dio vuol dire amare la Natura e gli Uomini che la abitano......

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