Elezioni regionali in Campania: rifiuti e nucleare, due domande all'on. Caldoro

In occasione della videochat andata in onda su corriere.it,  ho posto due domande su temi ambientali all'onorevole Caldoro, candidato alla presidenza della Regione Campania di un ampio schieramento di centro destra.  Essendo, per ovvie ragioni, il sottoscritto molto legato alle tematiche energetiche ed ambientali,  le due domande poste riguardavano da una parte la gestione dei rifiuti e dall'altra la scelta del governo di tornare al nucleare.

La prima domanda era:
Energia e ambiente: rifiuti e termovalorizzatori
Il problema della gestione dei rifiuti è ancora lontano da una soluzione, essendo operativo un solo termovalorizzatore ed essendo state riaperte durante l'emergenza diverse discariche. Come prevede di incentivare la raccolta differenziata e dove pensa che debbano essere costruiti nuovi termovalorizzatori?
La risposta data dal candidato è sintetizzata così nell'articolo del corriere:
«Siamo usciti dall'emergenza grazie alla faccia di Berlusconi. Termovalorizzatori? Forse ci sarà bisogno di altri impianti. Uno a Salerno, poi forse a Napoli e Caserta. La differenziata: bisogna prendere le migliori esperienze locali e dire ai sindaci: fate come questi comuni».
La seconda domanda fatta è stata:
energia e ambiente: il nucleare in Campania
Qualora, come già accaduto in passato, vengano individuati siti adatti alla costruzione di una centrale termonucleare in Campania, lei come si porrà? E' favorevole o contrario? Come pensa di gestire in caso in cui sia favorevole il problema enorme dello stoccaggio delle scorie?
La risposta, in sintesi, relativa solo alla prima parte della domanda, dato che non è stata letta la seconda parte:
«È una scelta strategica europea. Le centrali sono già sulle Alpi, quelle francesi, non controllate da noi. Il nucleare lo abbiamo già in casa. Poi la Campania è sempre stata scartata per ragioni sismiche. Ma è una questione da affidare ai tecnici».
Sinceramente per quanto riguarda la gestione del problema rifiuti, mi sarei aspettato qualcosa di più di un " cari sindaci fate come quelli virtuosi", ovvero proposte valide in termini di incentivi per quei comuni che riescano in breve tempo ad incrementare notevolmente la raccolta differenziata in termini di percentuale sul totale dei rifiuti prodotti.  Che siano poi necessari altri termovalorizzatori, penso sia ovvio e condiviso da tutte le parti politiche, in quanto trasformano la "monnezza" in fonte energetica con risparmi in termini economici e di inquinamento.  
Per quanto riguarda il nucleare, le idee del candidato, già espresse sul proprio sito, sono del tutto differenti da quelle del sottoscritto.  Innanzitutto non è vero che la Campania "è sempre stata scartata" in quanto è noto che fino agli inizi degli anni '80 era operativa nel comune di Sessa Aurunca una delle quattro centrali nucleari italiane, la centrale elettronucleare del Garigliano.   Che poi sia una scelta strategica europea, questo è opinabile almeno per quanto riguarda il futuro e non il passato. I costi di realizzazione e di messa in sicurezza di una centrale nucleare sono enormi, così come enormi sono i costi di dismissione delle centrali vetuste e di  stoccaggio delle scorie nucleari, che restano radioattive e fortemente inquinanti per centinaia di anni.  Del resto è noto a tutti che ancora oggi paghiamo i costi di dismissione di centrali chiuse oltre venti anni fa nella nostra bolletta energetica (componenti A2 e MCT, pari a circa il 22% del totale degli oneri di sistema per l'utente domestico tipo).   L'Italia, a differenza di altri paesi europei, per conformazione geografica e demografica non ha luoghi dove stoccare in sicurezza e lontano da centri abitati le scorie nucleari ( il caso recente di Scanzano Ionico lo dimostra).
Mi ripropongo di riproporre le stesse domande anche agli altri candidati, allorquando vengano proposte altre videochat utili ed interessanti come quella proposta dal  Corriere.it.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusa, ma da "esterno" ho due curiosità: ma davvero l'intervento di Berlusconi ha risolto la crisi rifiuti? e i rifiuti rimossi dalle strade dove sono finiti esattamente? ciao (e sempre complimenti per il tuo blog!)

Fabrizio Reale ha detto...

Ciao Claudio.
L'intervento è consistito nell'aprire o riaprire diverse discariche, permettendo di togliere i rifiuti dalle strade della provincia di Napoli. In città infatti, per ovvi motivi turistici, il problema fu decisamente minore in dimensioni e durata rispetto a quanto accaduto in provincia. L'inaugurazione di un termovalorizzatore (ovviamente progettato anni prima) ha poi permesso di cominciare, lentamente, ad utilizzare questi rifiuti, in massima parte derivati di raccolta INDIFFERENZIATA e pertanto utilizzabili come combustibile solo in impianti di vecchia concezione e non particolarmente performanti, per produrre energia elettrica.
Va detto che diverse amministrazioni comunali hanno da tempo avviato ottime campagne di raccolta differenziata, superiore al 70%.
PS
grazie per i complimenti

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