Matrimoni ed altri disastri: recensione e trama dell'ultimo film con Fabio Volo e Margherita Buy


Matrimoni ed altri disastri  è il classico film italiano in grado di riempire le sale di spettatori richiamati sopratutto dai nomi del cast. La regista, Nina di Majo, al terzo lavoro di rilievo, prova ad affrontare il tema dell'inevitabile equazione matrimonio = disastro narrando la storia di un matrimonio e tanti disastri che avvengono ruotando attorno a  una ricca famiglia fiorentina, i cui componenti sono tanto fortemente caratterizzati da essere fra loro contrastanti, fra professori universitari, ex piazzisti televisivi, attrici e personaggi più o meno equivoci.
Va sottolineato, prima di procedere in qualsiasi direzione nello scrivere la recensione, che la forza del film sta quasi esclusivamente nella bravura della protagonista principale, una Margherita Buy sopra le righe che appare anche in qualche posa semi-sexy, e degli altri protagonisti.   Fabio Volo, in particolare, sembra sempre più a suo agio nel ruolo di attore piuttosto che nel solito suo essere "tuttologo - tuttofare -macchietta di sè".  
Al di là del contrasto fra matrimoni e disastri, va evidenziato che la regista tende a soffermarsi molto  sul confronto fra l'elite fiorentina acculturata e la tipologia da reality dei "giovani" (laddove per giovani si intende tutto quel che c'è al di sotto dei trentacinque) odierni, illetterati ancor prima che ignoranti, cafoni ancor prima che rozzi.
Durante la visione del film, saranno i primi ad apparire un po' troppo miopi e stereotipati, al di là dell'ampiezza di vedute di cui si fanno testimoni, mentre verranno riabilitati altri personaggi, troppo precocemente bollati dallo spettatore come vacui ed inutili. 

Di seguito è svelata parte della trama

Nanà (Margherita Buy) è una bella quarantenne single, con alle spalle una storia lunga e terminata in maniera tragicomica (il fidanzato decennale si fa prete).  Insieme all'amica Benedetta (Luciana Littizzetto) gestisce una piccola libreria in centro. La sorella di Nanà, Beatrice (Francesca Inaudi, vista in genere nel piccolo schermo), è in procinto di sposarsi con Alessandro (Fabio Volo), mal visto in famiglia in quanto palesemente cafone ed illetterato.  I genitori di Nanà (Massimo de Francovich e Marisa Berenson)   vivono in un enorme casale nella campagna fiorentina, hanno librerie vastissime ed un caminetto degno di un castello reale.  L'assenza della nubenda per motivi di lavoro - che poi si sveleranno non essere tali - ed il fatto che sia chiamata proprio Nanà, single da anni e con uno screensaver che sul pc le ricorda ad ogni connessione che non ha un rapporto con un uomo da oltre 650 giorni,  ad aiutare il futuro sposo nelle pratiche matrimoniali ( lista nozze, bomboniere, etc.) faranno scattare diversi meccanismi e nuove dinamiche, creando i presupposti affinchè vi siano scene comiche e momenti di riflessione, legati sopratutto al fatto che le apparenze, come spesso accade, contribuiscono a creare un'immagine della realtà (in tal caso della trama) distorta.   Durante la visione del film, attraverso lo sguardo ed i pensieri della protagonista principale, il mondo risulterà capovolgersi e quel che sembrava essere bianco, probabilmente era da sempre nero e viceversa.  Quella che sembrava una famiglia felice e solida, in realtà basava le proprie fondamenta su una serie di menzogne, che verranno svelate oltre la metà della visione, quel che sembravano essere  certezze nella coppia dei futuri sposini, ovvero la serietà della sposa e l'attitudine all'essere allegro e farfallone dello sposo, si dimostreranno inesatte, sopratutto quel che Nanà pensava di sè, ovvero di essere nè bella nè attraente,  sarà completamente sfatato in via graduale, secondo un percorso di incontri a tratti curiosi, che faranno rendere conto alla protagonista di essere piena di corteggiatori diversissimi fra loro.

Nel suo complesso il film appare ampiamente visibile, grazie alla ottima interpretazione della Buy, che riesce a sopperire ad alcuni punti deboli della trama e della sceneggiatura.  Buone le performance sia della Littizzetto che di Fabio Volo,  piacevoli le interpretazioni dei tanti personaggi di contorno che animano la famiglia protagonista della storia, dallo pseudo regista che bivacca seminudo in casa di Nanà, allo spasimante con l'alitosi, all'intellettuale-operaio interpretato da Mohammed Bakri.

Giudizio sintetico: @@@

Film visto al Martos Metropolitan, sala 3.
Al di là del fatto che ancora oggi non è possibile effettuare pagamenti con carta di credito o bancomat (cosa assurda), va segnalato che - per quanti fossero abituati ad usufruire di questa comodità - le casse aprono nel pomeriggio e non più di mattina, come in passato.

Film non adatto ai bambini per diversi temi trattati  e per la presenza di scene sexy.

Questa recensione è disponibile anche nel blog cinemarecensionilab

2 commenti:

Marica ha detto...

Toglierei matrimoni e certamente quello che ho visto ieri sera è un vero disastro. Trama inesistente, ridicola contrapposizione tra personaggi di estrazione economica e culturale diversa, dialoghi non classificabili. Gli attori penso che abbiano fatto quello che si poteva fare, ossia ben poco con un materiale così esiguo.In sintesi è uno dei film più brutti e insignificanti che abbia visto in trentacinque anni e in più co- prodotto dalla rai.

Marica da Ravenna

marco46 ha detto...

a me è piaciuto (da 1 a 5 gli darei 3): non so quali film piacciano a Marica, ma che ci vuoi fare, il mondo è bello proprio perchè abbiamo libertà di pensare ciascuno a modo suo

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