Il corpo di Napoli (la statua del Nilo) - cartoline di Napoli

La statua del dio Nilo, conosciuta come "Il corpo di Napoli" - dic 2010
Fra i tanti simboli di Napoli, una città che ha attraversato i millenni e la storia mantenendo intatto il proprio fascino, non si può non citare quello che universalmente è noto come "Il Corpo di Napoli". L'antica statua raffigurante il dio Nilo, collocata in quella stessa posizione da 2000 anni dalla comunità proveniente da Alessandria d'Egitto, nel corso dei secoli è sempre più diventata identificazione stessa della città di Napoli, mutando nome nell'immaginario collettivo come nella toponomastica in "Corpo di Napoli".  Questa statua è parte integrante di Spaccanapoli ed è giusto che una sua fotografia debba entrare di diritto nella sezione "cartoline di Napoli". 

Il discorso del re: recensione del film con Colin Firth candidato a 12 premi Oscar 2011


Che si tratti di una delle pellicole più attese di questo inizio 2011 è evidenziato anche e sopratutto dalle dodici nomination all Oscar, per tutti le categorie principali, ricevute.  Il discorso del re (The King's speech) è uscito venerdì 28 gennaio 2011 in poco più di 150 sale cinematografiche italiane.  Tom Hooper dirige Colin Firth, Geoffrey Rush e  Helena Bonham Carter nella ricostruzione di una parte privata della vita di quello che sarebbe diventato re Giorgio VI d'Inghilterra. 


Per leggere la recensione de Il discorso del re --> Laboratorio di cinema: recensioni ed altro

Ruderi post bellici? No, il palazzetto dello sport di Napoli... quel che resta del Mario Argento

Il palazzetto dello sport Mario Argento - ruderi metropolitani - gen 2011
Il Mario Argento, palazzetto dello sport di Napoli costruito per ospitare i Giochi del Mediterraneo del 1963 insieme all'adiacente piscina Scandone, vessa da troppo tempo in condizioni pietose, terribile monumento del degrado e dell'abbandono.
Lo scandalo è noto, le vicissitudini di quello che era il principale luogo di sport napoletano dopo lo stadio San Paolo sono ben descritte - purtroppo - su wikipedia. Ciò nonostante fotografie come quella qui proposta sono, insieme al vuoto scheletro dello sferisterio, bruciato oramai oltre venti anni fa, triste testimonianza di degrado nel quartiere di Fuorigrotta all'interno dei cui confini si concentrano la maggioranza delle attività sportive e ricreative di Napoli, dallo stadio San Paolo alla piscina Scandone, dai cinema multiplex al PalaBarbuto, il palazzetto dello sport prefabbricato costruito di fronte al PalaArgento, dal teatro Palapartenope al complesso Edenlandia - Zoo di Napoli, dalla Mostra d'Oltremare ai tanti campi di calcio e tennis privati.
Il fallimento del basket e della pallavolo a Napoli, l'impossibilità di costruire società che possano garantire cicli  sportivi vincenti più lunghi di un triennio, passa anche e sopratutto dall'assenza di strutture ricettive capaci di ospitare eventi di rilievo anche internazionale nelle attività sportive indoor. 

Giorno della memoria: 27 gennaio 2011 - per non dimenticare le vittime dell'Olocausto



"Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga." (Primo Levi, Se questo è un uomo, da wikiquote).

Il 27 gennaio è il giorno della memoria. Spetta a noi tutti, eredi di quanti causarono direttamente od indirettamente l'olocausto, lo sterminio attraverso i campi di concentramento di milioni di ebrei di ogni nazionalità, di rom, di omosessuali, ricordare il dramma della Shoah, per far sì che non debba mai più accadere qualcosa di così terribile.  
Ulteriori citazioni necessarie al giorno della memoria nel post di un anno fa e nel blog di cinema

Torna la Maratona di Napoli insieme alla domenica a piedi - 30 gennaio 2011

Corso Umberto I durante la Napoli Marathon del 2010
In grande anticipo rispetto al passato, torna domenica 30 gennaio 2011 la "Napoli Marathon", evento sportivo cittadino giunto oramai alla tredicesima edizione.   Nuovo il percorso (si arriva sia a Fuorigrotta che a piazza Garibaldi, si passa per Spaccanapoli e tutte le strade principali del centro città), nuova l'idea della "staffetta" resa possibile da un triplice passaggio in piazza Plebiscito.  La partenza, originariamente fissata per le ore 8.30, è stata anticipata alle 8.00 per la concomitanza dell'evento sportivo con la partita domenicale del Napoli.
Per l'occasione, dopo un'assenza fin troppo lunga, torna la "domenica a piedi": sarà vietata la circolazione veicolare sull'intero territorio cittadino dalle ore 8.30 alle 12.30.  Le strade cittadine saranno finalmente disponibili sia per gli sportivi ed appassionati di atletica che per quanti vorranno passeggiare con la propria famiglia senza dover subire la solita dose di inquinanti e CO2 proveniente dalle automobili.

Il Vesuvio innevato nella foschia del mattino - cartoline di Napoli

La neve sul Vesuvio - 25 gennaio 2011
Le immagini del Vesuvio innevato, più frequenti di quanto non si possa immaginare, offrono sempre uno spettacolo magico, fatto di mare, sole e neve.  La giornata senza nuvole, il fatto di essere contro luce, il forte contrasto fra il blu del mare e l'azzurro sfocato del cielo divisi da una folta coltre di foschia mista - ahimè- all'inquinamento cittadino hanno contribuito a rendere ancor più magica questa fotografia del Vesuvio pieno di neve fino alle pendici.  Un'immagine da aggiungere alla sezione "cartoline di Napoli". 
 Unica nota negativa, la presenza di pulviscolo sull'obiettivo... guardando bene si noteranno in alto a sinistra alcune macchie leggermente più scure... non sono UFO bensì polvere.

Elezioni a Napoli: quella sospetta marea di asiatici in fila per votare alle primarie

Il regolamento per la votazione alle primarie del PD per individuare il nome del futuro candidato sindaco di Napoli prevedeva la possibilità di far votare, fra gli altri, anche cittadini stranieri.  Che però, come dimostra l'interessante video pubblicato sul Corriere della Sera on line, ci fossero situazioni in cui un discreto numero di stranieri fosse in fila davanti al seggio collocato all'intero della libreria Treves di piazza del Plebiscito per votare appare quanto meno sospetto. Se in aggiunta si sottolinea che accanto a tali persone ce ne erano altre  italiane che, dinanzi alle richieste della giornalista, invitassero a "non rispondere" il sospetto diventa quanto mai lecito. 
Video come questi non fanno altro che avvalorare le tristi accuse di brogli che i vari candidati si sono reciprocamente scambiati. Sarebbe interessante sapere se gli esponenti di tale comunità abbiano votato o meno in massa per uno stesso candidato.  Appare evidente che la strada per la poltrona di sindaco per Andrea Cozzolino si fa sin dall'inizio in salita.

Elezioni a Napoli 2011: i risultati delle primarie del Centro Sinistra

Prima ancora di analizzare i dati delle primarie del centro sinistra per decidere il candidato sindaco di Napoli, tenutesi ieri 23 gennaio, va sottolineato il clima di reciproche accuse di brogli che ha fatto passare in secondo piano il buon risultato in termini di partecipazione (quasi 45000 elettori si sono recati ai seggi)  ottenuto.  La capacità dei vertici locali del PD di non saper sfruttare il ritorno d'immagine legato ad una presenza così elevata di votanti ha fatto sì che oggi sui quotidiani locali e nazionali (Il Mattino, Il Corriere del Mezzogiorno, la Repubblica) si scrivesse sopratutto dei presunti brogli, con scambi di accuse più o meno gravi, dal ritenere che molti votanti sono stati pagati per recarsi al seggio (Cetto la Qualunque docet)  al presupporre accordi trasversali con elementi e personaggi del Centro Destra per indirizzare le candidature.

Il messaggio che arriverà alla cittadinanza sarà pertanto quello di un PD diviso, sconvolto da faide interne, per nulla pronto ad affrontare una campagna elettorale difficile e particolare, che presumibilmente vedrà più di due candidati di vertice a causa della presenza del terzo polo e della difficoltà - se la situazione politica resterà quella attuale - di prevedere che questo possa allearsi con il PDL.

In qualsivoglia situazione democratica i candidati sconfitti avrebbero dovuto subito accettare la vittoria altrui ed auspicare un cammino comune fino alle elezioni.  Così non sta andando e, anche se nei prossimi giorni o nelle prossime ore arriveranno dichiarazioni tese a gettar acqua sul fuoco, l'incendio oramai è stato appiccato.

Escluso il giovane Gino Sorbillo ritiratosi due giorni prima delle votazioni per appoggiare Ranieri,  lo scontro è stato essenzialmente fra le diverse anime del PD locale, più o meno legate al recente passato denominato Bassolino ed ultimamente diventato innominabile. Non è un caso che oltre il 70% delle preferenze sia andato ad Andrea Cozzolino, risultato poi vincitore con il 37%, europarlamentare ed ex assessore del governo regionale presieduto da Antonio Bassolino, ed a Umberto Ranieri, responsabile PD del Mezzogiorno, ex deputato e senatore, da qualche anno tornato ad insegnare all'Università la Sapienza di Roma. A distanza siderale, rispettivamente con poco più di 5000 preferenze e con poco meno di 7000, si sono posizionati sia Nicola Oddati che Libero Mancuso, sostenuto da SEL.  Nessun volto nuovo, nessuna novità... solo una marea di polemiche che rischia di spaccare ulteriormente il PD napoletano.

Altre notizie riguardanti le elezioni a sindaco di Napoli che si terranno nel maggio 2011 nello "Speciale Elezioni" del laboratorio napoletano.

Qualunquemente: recensione del film con Antonio Albanese


Anticipato da una enorme campagna promozionale, è arrivato finalmente nelle sale cinematografiche italiane l'atteso film con Antonio Albanese basato sul personaggio Cetto la Qualunque.  La regia di  Qualunquemente, questo il titolo della pellicola,  è affidata a Giulio Manfredonia e nel cast figura anche Sergio Rubini.   Pur essendo diverse le gag ben riuscite, a fine proiezione non sono pochi gli spettatori in uscita dal cinema con volto deluso.

Continua a leggere la recensione nel mio blog di cinema 

La montagna del sale da Napoli al duomo di Milano... se Napoli esporta arte e cultura al Nord

La montagna di sale a Napoli - fonte Il corriere
Che la montagna del sale di Mimmo Paladino, simbolo di un rinascimento napoletano degli anni '90 realizzato solo in parte, debba diventare il simbolo milanese dell'unità di Italia, con l'installazione della bella opera artistica dello scultore campano davanti al duomo di Milano a partire dal 21 marzo è sotto certi aspetti segno che qualcosa di buono, in termini di manifestazioni culturali ed artistiche, è stato fatto in questi anni.  Esportare idee, arte e cultura non è semplice per Napoli, città fin troppo legata nello stereotipato immaginario collettivo a ben altri tristi eventi.  Del resto anche il fatto stesso che Milano abbia palesemente copiato Napoli è passato quasi inosservato, come se si trattasse di un semplice riallestimento dell'opera di Paladino.  Chi ha vissuto la Napoli degli anni '90 sa quanto invece sia stato importante e sbandierato quell'ammasso di sale, quanto sia divenuto nel bene e nel male simbolo della Napoli di Bassolino, della pedonalizzazione di piazza Plebiscito per troppo tempo divenuta barbaramente parcheggio caotico della città, della volontà di riportare il centro antico ad antichi fasti e splendori culminata poi con l'ingresso dell'intera area antica della città, identificata in massima parte con Spaccanapoli e dintorni, nell' elenco dei siti riconosciuti patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La montagna del sale non è solo un'opera di Paladino da poter riallestire ovunque, è anche e sopratutto un simbolo napoletano.  Milano si avvicina a Napoli per l'unità d' Italia... questo dovrebbe essere il messaggio dell'immaginario passaggio di consegne fra due delle più famose piazze d'Italia, piazza del duomo a Milano e piazza del Plebiscito a Napoli. 

è legge il decreto sull'emergenza rifiuti a Napoli - galera per chi abbandona rifiuti, nuove discariche ed altri provvedimenti

cassonetti (vuoti) ribaltati a Napoli gen 2011
Oggi è stato convertito in legge il DL 196 del 2010 riguardante provvedimenti urgenti per risolvere l'emergenza rifiuti a Napoli e provincia.  Sono diversi  i punti degni di nota e sui quali è opportuno soffermarsi. 
Innanzitutto è introdotto il reato penale di "abbandono di rifiuti" in base al quale sono previste pene fino alla galera per chi abbandona impunemente rifiuti speciali o ingombranti in barba alle più elementari norme di senso civico e sanitario.  
Il testo della legge, con le modifiche votate al Senato, se da una parte elimina un certo numero di cave e discariche dall'elenco di quelle utilizzabili (Cava Vitiello e Serre ad esempio), dall'altra evidenzia che si dovrà provvedere "All’individuazione delle ulteriori aree dove realizzare siti da destinare a discarica anche tra le cave abbandonate o dismesse con priorità per quelle acquisite al patrimonio pubblico provvede, sentiti le province e i comuni interessati, il commissario straordinario individuato, ai sensi del periodo precedente, fra il personale della carriera prefettizia ».
Accanto alle semplificazioni normative necessarie, in deroga alla VIA, per realizzare le discariche, viene affermata -giustamente - la necessità di realizzare quanto prima impianti di compostaggio per la digestione anaerobica della frazione organica (l'umido), impianti per la realizzazione di combustibile da rifiuto ed impianti per lo sfruttamento energetico di detto combustibile.
Viene dato inoltre  un termine ancora più perentorio (tre mesi in base alle modifiche votate al Senato al posto dei precedentemente indicati sei mesi) alle amministrazioni comunali per mettersi in regola con gli obiettivi minimi di raccolta differenziata.  Chi non sarà in regola subirà il commissariamento.
Se da una parte è palese che sia di fondamentale importanza completare quanto prima il ciclo integrato di gestione della monnezza, dall'altra lascia alquanto perplesso chi scrive il fatto che i fondi individuati dal governo per realizzare impianti di compostaggio, discariche, impianti per CDR e termovalorizzatori non provengano da fondi nuovi ma siano stati "SBLOCCATI" all'uopo 150 milioni di euro di fondi europei FAS destinati ad aree sottosviluppate per il periodo 2007-2011 GIA' DESTINATI alla Campania e non si sa per quali particolari motivi fino ad oggi non resi disponibili.  Va segnalato che la validità del provvedimento ha come scadenza il 31 dicembre 2011.

Il pentagramma del Gesù Nuovo a Napoli: svelato l'arcano... musica nel messaggio esoterico

Il pentagramma sul bugnato della chiesa del Gesù Nuovo oggetto di studio
E' da qualche settimana che la facciata della bella chiesa del Gesù Nuovo nel cuore del centro antico di Napoli è salita alla ribalta a causa dei ben noti segni aramaici presenti sulle piramidi in piperno che costituiscono la bella facciata rinascimentale in bugnato, unica testimonianza del precedente palazzo Sanseverino costruito a fine 1400.  Uno storico dell’arte, Vincenzo De Pasquale, insieme a due musicologi ungheresi, Csar Dors e Lòrànt Ré, sostiene di aver decifrato l'arcano messaggio in aramaico, i cui simboli sono ben visibili in prossimità del portale in marmo,  inciso sul bugnato della chiesa: si tratterebbe di un pentagramma con note musicali, un messaggio in musica che nel corso dei secoli avrebbe influenzato artisticamente grandi compositori vicini alle sette esoteriche, a partire addirittura dal grande Bach.  Uno dei misteri della Napoli antica, una delle leggende riguardante culti esoterici segreti avrebbe trovato finalmente una risposta.  E se c'è ancora chi avanza dubbi in merito all'interpretazione, altri hanno già provveduto ad eseguire lo strano spartito tradotto dal dott. De Pasquale.
Viene di seguito riproposto il video realizzato da Il Mattino con l'esecuzione dello spartito inciso sul portale della chiesa del Gesù Nuovo:

La casa di Tonia - un rifugio per mamme in difficoltà in pieno centro di Napoli

Il logo di Casa di Tonia

Esistono realtà che operano all'interno della città di Napoli in silenzio, portando avanti nel tempo progetti mirati ad aiutare e sostenere persone in difficoltà, senza clamori e grande pubblicità.  La casa di Tonia è uno di questi esempi, realizzato e diretto sotto l'egida diretta del cardinale Crescenzio Sepe.  E' una struttura incentrata sull'assistenza alle donne in gravidanza in difficoltà, in condizioni di disagio economico e sociale, di qualunque età e nazione di provenienza siano.  Sul sito internet ufficiale è infatti  ben descritto lo scopo e la ragione di esistere di questa casa famiglia: "Nasce, quindi, principalmente per rispondere all’esigenza di quelle donne in gravidanza che, non trovando nella loro famiglia e nelle reti sociali un appoggio ed un sostegno per vivere serenamente la loro condizione, rischiano di mettere in discussione la propria capacità e fiducia di portare avanti la gravidanza.  La “Casa di Tonia” vuole essere un luogo socio-educativo residenziale, destinato ad accogliere donne con figli e/o gestanti (anche minorenni) che vivono situazioni di grave disagio psicologico, familiare e sociale, e alle quali viene offerto un significativo sostegno laddove la maternità si pone a rischio. La “Casa di Tonia” è aperta a donne di qualunque nazionalità, religione e provenienza sociale che si trovano da sempre o temporaneamente in condizioni di povertà, di degrado socio-culturale e ambientale, di devianza, di malessere psicologico e che necessitano di sostegno a fine di ottenere una maggiore autonomia e una crescita individuale."
Oltre alla casa famiglia, situata in centro città  in via S. Maria Degli Angeli alle Croci 12/G, che ospita attualmente nove ragazze madri di ogni nazionalità, sono stati attivati una ludoteca ed un dopo scuola che interessa circa 60 bambini e ragazzini delle scuole primarie e secondarie.
Va scritto che tutte le iniziative sono realizzate, oltre che  dalla fondazione del cardinale  Crescenzio Sepe In Nome della Vita,  grazie ai contributi caritatevoli dei cittadini napoletani, invitati dal cardinale stesso attraverso le parrocchie a sostenere questo progetto. Tutti i progetti sono gestiti dall'associazione  "A ruota libera" in collaborazione con  le suore di santa Giovanna Antida de la Tourette, presenti all'interno della casa.
Sul sito internet - La casa di Tonia - sono presentate diverse iniziative per chi voglia contribuire a sostenere tali attività, da "aiutami a crescere", donazioni destinate ai bambini in età scolare segnalati dalla parrocchie per acquisti di kit pappa e vestiti per i più piccoli e di kit scuola per i più grandi, ai corsi pre parto, di cucina, di italiano o di computer per le ragazze madri e le donne in gravidanza.

Chi voglia sostenere casa di Tonia può farlo attraverso donazioni o "adottando a distanza" un bambino nell'ambito del progetto "aiutami a crescere".

Casa di Tonia è presente anche su facebook con una pagina dedicata alle attività dell'associazione

Napoli: vuoi visitare la chiesa? Chiama la cioccolateria

il cartello affisso all'interno della chiesa di San Francesco delle Monache a Napoli
Esistono situazioni al limite del paradosso che trovano efficace manifestazione solo all'interno dei confini della città di Napoli. Accade, ad esempio, che prima di Natale sia stata restituita alla cittadinanza, in pompa magna, con intervento sia del cardinale Sepe che del sindaco Iervolino, una chiesa antichissima, chiusa da tempo immemore.  La chiesa di San Francesco delle Monache  in via Santa Chiara, di fronte all'ingresso laterale che porta al celeberrimo chiostro maiolicato, è quel che resta di un complesso conventuale istituito ai tempi degli angioini e profondamente modificato nel corso degli anni fino ad assumere l'attuale aspetto: un monumento di grande importanza storica ed architettonica.  La chiesa risulta, leggendo l'articolo del corriere del mezzogiorno,  essere al momento utilizzata come parrocchia universitaria  in attesa che venga riaperta al culto la chiesa di San Pietro Martire.
Chi voglia visitare la chiesa, stando almeno al volantino scritto a penna presente all'interno della chiesa, chiusa dalla pesante cancellata di ferro battuto, deve contattare una cioccolateria, sita a pochi metri dall'ingresso.  Probabilmente sarà anche un ottimo metodo per rispondere in maniera celere alle richieste di turisti e cittadini appassionati delle bellezze di Napoli, ma non si può negare che un volantino del genere stona non poco con la speranza da parte di chi scrive che la chiesa fosse stata davvero restituita alla cittadinanza, aperta e visitabile senza dover contattare Tizio o Caio. 
Una spiegazione parziale al volantino potrebbe essere il fatto che la cioccolateria risulta essere anche sede di un'associazione culturale, va comunque scritto che il messaggio di quel cartello può essere fuorviante, facendo immaginare al turista che i monumenti siano affidati a commercianti e negozianti e non ad istituzioni religiose o laiche che siano.

Zona Rossa Vesuvio: cadono i vincoli sulla costruzione di nuovi edifici

Le affollate pendici del Vesuvio viste da Napoli
Sarà possibile tornare a costruire sul suolo vesuviano in piena zona rossa in barba ad ogni più elementare criterio di sicurezza in termini di prevenzione disastri?  E' questa la domanda che sorge spontanea alla lettura dell'interpretazione di un comma del nuovo piano casa approvato dalla Regione Campania proposta dal "Fatto Quotidiano", dopo che già diversi siti e blog si erano interessati della faccenda nei giorni scorsi.

Se infatti la logica dovrebbe far sì che vengano effettuate proposte per ridurre il numero di residenti nella vasta area intorno al Vesuvio indicata come "zona rossa", a ben leggere il piano casa, soffermandosi sopratutto su un comma di un articolo emendato su proposta di Paola Raia, consigliere regionale del PDL di provenienza vesuviana (Somma Vesuviana),  è data di fatto la possibilità in casi particolari di abbattere manufatti esistenti e di ricostruirne di nuovi a patto che la destinazione di utilizzo ai fini abitativi sia pari al massimo al 50% del volume.   E' infatti scritto che “gli interventi di ristrutturazione edilizia, anche mediante demolizione e ricostruzione in altro sito, in coerenza con le previsioni urbanistiche vigenti, a condizione che almeno il cinquanta per cento della volumetria originaria dell’immobile sia destinata ad uso diverso dalla residenza”.    Ne consegue che, ad esempio, una palazzina  fatiscente da ricostruire inizialmente occupata da tutti uffici potrebbe ospitare per al massimo il 50% del volume abitazioni, con un incremento del numero di residenti in zona rossa.

La speranza, a maggior ragione leggendo le parole dell'assessore Edoardo Cosenza ("Lo spirito dell’emendamento presentato dalla maggioranza era di ridurre dal 100% di uso abitativo al 50% di uso abitativo"), è che si sia trattato di una banale svista e che la volonta politica sia tuttora quella di far sì che finiscano le speculazioni edilizie alle pendici del Vesuvio, in modo tale da ridurre le dimensioni della tragedia in termini di morti e danni allorquando il vulcano deciderà di risvegliarsi, riappropriandosi delle ampie zone di terra che dal secondo dopoguerra in poi  gli abitanti dei paesi vesuviani, in barba ad ogni elementare principio di sicurezza, hanno sottratto al gigante addormentato.

Per quanto riguarda la "zona rossa" il paradosso è che questa è stata individuata tenendo conto, oltre che dei previsti flussi preferenziali del magma valutati in base alla storia stessa delle eruzioni moderne e contemporanee,  dei confini comunali e non dell'effettiva distanza chilometrica dalla sommità del vulcano.  E' pertanto considerata zona gialla una striscia di terra nel comune di Napoli all'interno della quale è stato realizzato un gigantesco ospedale (l'Ospedale del mare) ed è in progetto la costruzione di un termovalorizzatore cui si aggiunge la già esistente centrale termoelettrica di Vigliena. Appare evidente che la realizzazione di un ospedale, ancorchè dotato di innovativi smorzatori antisismici,  sarebbe dovuta avvenire non a poche centinaia di metri dal confine della zona rossa, a poco più di sette chilometri dalla bocca del vulcano, ma in un'area ritenuta più sicura.   La sensazione è che, come sempre, si voglia sfidare il vulcano nella convinzione smentita dai più autorevoli scienziati e geologi che il Vesuvio debba restare in stato di quiescenza per chissà quanto tempo.

La nuova PortoSalvo: giardini e marciapiedi da tutelare

nuovo arredo urbano in prossimità della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo - Napoli
Non so quanti se ne siano accorti, presi dal traffico e dai pensieri mattutini, ma da qualche settimana uno dei principali crocevia del traffico della città di Napoli ha cambiato profondamente aspetto e nei mesi successivi accadranno altre incredibili novità.  In prossimità infatti della chiesa di Santa Maria di PortoSalvo, chiusa da tempo immemore e finalmente oggetto di lavori di restauro,  sono stati effettuati dei bei lavori di riqualificazione dell'arredo urbano.  Da un lato, di fronte alla facoltà di giurisprudenza della Federico II, accanto alla fermata dell'autobus c'è una grande enorme aiuola verde, con le ultime palme presenti in zona, dall'altro una vera e propria isola pedonale fatta di verdi aiuole, panchine e il bell'obelisco in fase di restauro. Via Marina e l'inizio di via De Gasperi appaiono ormai come un bel biglietto da visita per  chi arriva a Napoli dall'autostrada, grazie alle pavimentazioni ed all'arredo urbano scelto con cura. La speranza è quella che non si tratti di cattedrali nel deserto e che non si voglia lasciare all'incuria quanto di buono costruito nel corso del 2010.  Già la fotografia qui riportata mostra un grande spazio verde purtroppo disseminato di carte, stracci e buste dell'immondizia. 
Sarebbe il caso che l'amministrazione comunale, capace di restituire un angolo di città dimenticato alla popolazione, incapace di pubblicizzare in maniera adeguata interventi di tal tipo - si continua a scrivere di Napoli sempre e solo in caso di eventi negativi -, riesca ad intervenire in modo tale da preservare gli investimenti fatti e fare in modo che l'intera zona di Porto Salvo, in attesa della riapertura della chiesa, possa restare nelle ottime condizioni attuali, favorendo magari nelle belle giornate la presenza sulle panchine dei tanti studenti che affollano via nuova Marina, sede sia di una delle sedi della facoltà di giurisprudenza della Federico II che di una delle sedi dell'Università degli studi "Orientale".

L'assurda morte di Federica e la crisi dei trasporti pubblici a Napoli

Da qualsiasi angolo ci si voglia fermare ad osservare la tragedia che ha colpito la giovane Federica, ragazzina quindicenne morta in modo assurdo e tragico nei giorni scorsi, caduta e rimasta incastrata fra le porte di un autobus che da mezzo di trasporto si è trasformato in strumento di morte,  quel che lascia sbigottiti è la modalità con cui si è consumata la tragedia ed il fatto che i tanti presenti non siano riusciti a far nulla affinchè non accadesse. 
Dando per scontato che in questa sede non si vuol puntare il dito nè sul conducente nè sui passeggeri, quel che preme sottolineare al sottoscritto è che questa tragedia è sotto certi aspetti figlia della crisi economica che sta attanagliando il sistema di trasporti pubblico della città di Napoli e della regione intera. 
Sostituire i veicoli vecchi deve infatti essere una priorità non soltanto per garantire maggior qualità di servizi all'utenza, con autobus dotati di aria condizionata e di sedute comode e non corrose dal tempo, ma anche e sopratutto per garantire standard di sicurezza elevati, che debbano riguardare sia il controllo (telecamere che impediscano la pessima presenza di borseggiatori e ladri o che quantomeno ne rendano facilmente tracciabile la figura) che l'incolumità fisica, con sensori che rendano impossibile, ad esempio, che quanto accaduto alla quindicenne napoletana possa ripetersi.  Negli autobus di nuova generazione, quelli non più arancioni per indenterci, le porte non si chiudono se c'è una persona in mezzo, onde evitare incidenti. 

Chi scrive non conosce gli standard normativi in termini di sicurezza dei trasporti pubblici, teme però che i tagli ai costi di gestione dei trasporti pubblici tendano sempre ad interessare in primis la qualità del parco vetture circolanti, danneggiando non poco la città e creando i presupposti affinchè possano avvenire tragedie come questa di inizio anno. 
Volendo credere nella buona fede del conducente, appare evidente che una porta non dovrebbe chiudersi in modo tale da bloccare un corpo umano, che è assurdo che il conducente non abbia visibilità completa sui punti di accesso dell'autobus, che è improponibile che i mezzi debbano circolare con un numero passeggeri superiore a quello previsto.  
Invece che tagliare, sarebbe opportuno preventivare quanto prima sia l'acquisto di nuovi mezzi di trasporto, che siano a ridotte emissioni inquinanti e che al contempo siano dotati dei più elevati standard di sicurezza, per sostituire un parco vetture circolante in parte vetusto, sopratutto per quanto riguarda i collegamenti con zone periferiche della città.  In secondo luogo sarebbe opportuno ripristinare quanto prima la circolazione dei tram Sirio, pagati a peso d'oro solo pochi anni fa, forse non adattissimi per circolare in alcune zone della città ma perfetti per coprire l'intero percorso che dalla zona orientale arriva quanto meno fino a Piazza Vittoria, anche ricordando i non pochi euro spesi negli anni passati per ripristinare lungo la riviera di Chiaia i binari del tram. 
Come terza priorità, sarebbe opportuno investire ulteriore denaro affinchè possano essere incrementate e non tagliate il numero di corse giornaliere, per far sì che i tempi di attesa possano ridursi notevolmente, riducendo anche di molto il rischio di vedere autobus ultra affollati che possono essere sia  causa di incidenti che meta preferita dei ladri.
Il fatto che proprio nell'anno dei maggiori tagli ai trasporti gennaio sia iniziato con una tragedia di così grandi proporzioni deve far riflettere. Non è possibile tagliare in alcuni punti chiave della vita cittadina. Bisogna cercare di ottenere fondi europei per fare un salto in avanti in termini di qualità dei trasporti, non tornare indietro di anni all'epoca non troppo lontana in cui circolavano in città solo mezzi vetusti e sovra affollati.

Che bella giornata - recensione e trama del film di Checco Zalone

Uscito il 5 gennaio 2011, Che bella giornata (regia di Gennaro Nunziante) è la seconda "fatica" cinematografica di Luca Medici, che ripropone con un successo forse insperato ed inspiegabile (20 milioni di incasso record al botteghino nei primi sette giorni di programmazione) il proprio personaggio più riuscito e conosciuto, Checco Zalone, questa volta nei panni di una guardia giurata in servizio di vigilanza presso il duomo di Milano.   Nel cast figurano anche Rocco Papaleo, Caparezza e Nabiha Akkari.

Per leggere la recensione e la trama del film "Che bella giornata" vai nel mio blog di cinema

Elezioni a Napoli: le primarie del centro sinistra il 23 gennaio - sondaggio


A meno di terremoti politici dell'ultima ora, la macchina delle primarie per scegliere il candidato sindaco di Napoli dello schieramento di "Centrosinistra"  è ormai in dirittura d'arrivo. A dimostrazione di quanto sia importante il momento del 23 gennaio per parte dell'elettorato napoletano, è stato creato un sito apposito per delineare i profili dei cinque candidati e per scaricare la "scheda elettorale".
Chi scrive crede che lo strumento delle primarie possa essere importante per permettere alla cittadinanza tutta di scegliere, per quanto possibile, un candidato sindaco che possa rispecchiarne le richieste e le attese. Quel che conta, però, è che tale tipo di procedura debba riscontrare quanto più successo possibile in termini di partecipazione, per dare una valenza realmente politica ai risultati.  E' palese infatti che un candidato che esca dalle primarie vincitore con pochissimi voti a causa di un'affluenza minima è già di per sè delegittimato in quanto non è riuscito a smuovere il proprio elettorato.  

Per quanto riguarda la situazione Napoli, ai candidati oramai storici Nicola Oddati, Umberto Ranieri ed Andrea Cozzolino, esponenti di spicco del PD locale, si sono aggiunti negli ultimi due mesi Libero Mancuso, ex-magistrato in pensione appoggiato da SEL e da quel che resta dei comunisti, e Gino Sorbillo, giovane esponente di una delle famiglie che han scritto la storia della pizza napoletana.

Descrivere brevemente chi sono i candidati alle primarie non è semplice, anche perchè ciascuno di loro ha una storia differente, legata alle differenze di età (il candidato più anziano ha 70 anni, il più giovane la metà), di curriculum, di politica.   Il candidato dal curriculum più interessante ed altisonante è sicuramente quel Libero Mancuso, settantenne magistrato in pensione, che indagò su alcune delle pagine più nere della storia contemporanea italiana, appoggiato da SEL.  Il candidato forse meno atteso è quel Gino Sorbillo che sta strasformando l'antica arte di famiglia della pizza. In mezzo tre esponenti di provenienza PD, che hanno ricoperto o ricoprono incarichi importanti nel panorama politico locale ed italiano.   Nicola Oddati, assessore alla cultura della giunta Iervolino, Andrea Cozzolino, europarlamentare in carica e Umberto Ranieri, docente universitario ed ex-senatore e deputato, sono stati i primi ad essere scesi in campo oramai diversi mesi fa.

E tu, chi voteresti come candidato del centro sinistra a sindaco di Napoli?  Partecipa al sondaggio


Chi voteresti alle primarie del Centro sinistra?
Umberto Ranieri
Nicola Oddati
Gino Sorbillo
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Cercasi sponsor per restauro statua di Dante - i danni di graffitari e writers alla città



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Dante Alighieri ha bisogno di un restyling.  La seconda municipalità di Napoli, per coprire le spese previste -circa 90.000 € - per restaurare la statua del grande poeta che capeggia sull'omonima piazza, ha indetto un bando per cercare uno sponsor. Può sembrar curioso che il comune o la municipalità debba cercare sponsor per restaurare e ripulire un proprio monumento... è purtroppo il segno di una crisi economica che prosegue a mietere vittime all'interno del patrimonio artistico, culturare e storico della nostra bella città.  La speranza è che possano arrivare tante domande entro il termine stabilito dal comune e che, una volta conclusi i lavori, non debbano apparire i soliti pseudo artisti graffitari pronti a rovinare e deturpare monumenti storici pur di mettere la propria firma ovunque.   Se la libertà di espressione è qualcosa di sacrosanto, il rispetto della libertà altrui, dei palazzi storici, dei monumenti di una città d'arte patrimonio mondiale UNESCO, è qualcosa di imprescindibile.  Gli pseudo artisti che imbrattano portoni di palazzi storici e monumenti meriterebbero di essere obbligati a ripulire con le proprie mani i danni causati dalla loro violenza espressiva nei confronti della città.  Sarebbe ora di iniziare a lottare veramente contro questa scellerata consuetudine, facendo  quantomeno pagare loro i costi di pulizia dei marmi ibrattati e sorvegliando affinchè statue e monumenti non subiscano questa triste sorte.  

Cit. da sito del comune di Napoli:
Le istanze di partecipazione e le proposte progettuali redatte in lingua italiana e complete di tutta la documentazione prevista nel bando integrale e nel disciplinare, dovranno essere consegnate a mano entro e non oltre le ore 12,00 del  14 febbraio 2011  in un unico plico chiuso e sigillato  e recante l'indicazione del mittente e la seguente dicitura  "Individuazione di uno sponsor per il  restauro del monumento a Dante Alighieri sito in Piazza Dante " al seguente indirizzo:
Comune di Napoli - II Municipalità - Piazza Dante n. 93 - primo piano, Segreteria di Direzione - 80132 Napoli.


Napoli d'epoca: piazza Vittoria anni '50 (cartoline di Napoli)

cartolina di Piazza Vittoria - immagine  anni 50
Le vecchie cartoline aiutano spesso a scoprire aspetti della propria città oramai persi da anni.  La cartolina d'epoca di Piazza Vittoria in questa sede proposta mostra una città molto meno caotica, un po' più verde di quella attuale (i palazzinari già avevano fatto scempio di buona parte del Vomero ma la collina di Posillipo non era ancora del tutto cementificata), con la villa comunale nella bella veste originale prima che -purtroppo giustamente- si decidesse di recintarne il contorno per favorire un maggior controllo notturno e preservarla dal degrado.  Per chi scrive non è facile risalire esattamente al periodo storico esatto cui risale l'immagine scattata ed utilizzata per la cartolina in bianco e nero della città di Napoli.  I molti edifici in cemento armato presenti sulla destra, accanto all'inconfondibile profilo della villa Floridiana al Vomero, dimostrano che si è quanto meno negli anni '50.   Lungo via Caracciolo e parcheggiate davanti alla villa, si notano automobili dal profilo inconfondibile delle Fiat 1100 precedenti al '53, quelle derivate dai modelli Balilla degli anni '40.  L'assenza, almeno a prima vista, di FIAT nuova 500 fa pensare che l'anno della fotografia sia precedente al 1957. 
Un ulteriore parametro che farebbe pensare ad una immagine di più di 50 anni fa è l'altezza sia degli alberi lato via Caracciolo che delle palme presenti in piazza Vittoria ed in villa comunale. Prima che fossero distrutte dal punteruolo rosso, le palme di piazza Vittoria e della villa comunale avevano raggiunto altezze notevoli, mente alcune di queste in immagine sono alquanto bassine.
Chiunque abbia immagini simili, suggerimenti o sappia risalire con certezza all'anno dell'immagine, non esiti a scriver la propria nei commenti.

Cartoline di Napoli - mare in tempesta da via Caracciolo


Ritorna, per la prima volta in questo 2011, la sezione "cartoline di Napoli", allo stesso modo con cui era stata chiusa: una bella immagine del mare di Napoli in tempesta.  Come già scritto in altre occasioni, il profondo senso di appartenenza di Napoli al mare si avverte e si "sente" fisicamente passeggiando lungo via Caracciolo o via Partenope nei giorni in cui il mare è agitato. Le alte onde, dopo essersi scagliate contro i frangiflutti, arrivano infatti ridotte in piccoli brandelli di schiuma fino al marciapiede e, talvolta, fino alla strada, bagnando passanti e motociclisti.  La vista di Castel dell'Ovo indomito sotto l'attacco continuo dei marosi è qualcosa di unico che attrae napoletani e turisti a fermarsi nonostante il maltempo per ammirare la sfida fra la forza della natura e la potenza delle solide opere medievali e romane.  In fotografia le onde che arrivano a scontrarsi sulla scogliera accanto alla spiaggia della rotonda Diaz con la collina di Posillipo sullo sfondo.  

Top blog cinema 2011: laboratorio di cinema nella TOP10 dei migliori blog cinefili secondo wikio

Il 2011 inizia con una bella notizia per quanto riguarda  "laboratorio di cinema: recensioni ed altro" che dopo alcuni mesi è tornato in TOP10 dei migliori blog di cinema italiani nella classifica di gennaio 2011 stilata da wikio e pubblicata in anteprima per quanto riguarda le prime venti posizioni nel mio blog di cinema come qui.  
Per quanti non sappiano come funziona l'algoritmo di wikio.it rimando ad un post pubblicato qui in precedenza.

Ecco la classifica dei migliori blog di cinema italiani secondo wikio relativa al mese di gennaio 2011:
1cineblog
2Best Movie
3Il Cinemaniaco
4CineTivù
5CineZapping
6Cinefestival
7Attenti al Cine
8www.vivacinema.it
9Memorie di un giovane cinefilo
10Laboratorio di cinema: recensioni ed altro
11Le recensioni di robydick
12e al cinema vacci tu
13Friday Prejudice
14Book and Negative
15Eyes Wide Ciak!
16Cinema
17100cinema
18Al Cinema
19...ma sono vivo e non ho più paura!
20Cinema e TV

Divieto di circolazione a Napoli: zona a traffico limitato in città anche per il 2011

Dopo i primi mesi di sperimentazione e la consolidazione dei risultati in termini di riduzione delle emissioni inquinanti in città avutasi nell'ultimo trimestre,  il comune di Napoli ha predisposto che la gigantesca zona a traffico limitato (ZTL) riguardante la città di Napoli sarà confermata per l'intero 2011. 

In base a quanto pubblicato sul sito del comune appare evidente che automobili, motocicli e ciclomotori non di ultima generazione non potranno circolare sull'intero suolo cittadino nei giorni dispari (lunedì, mercoledì, venerdì) dalle 7.30 alle 10.30 ed il giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.30.  Restano in vigore le deroghe previste per chi deve partecipare ad eventi religiosi e per quanti vogliano adottare il "car pooling": le auto euro 2 ed euro 3 con almeno tre persone a bordo potranno infatti circolare insieme alle Euro 4 ed a motocicli e ciclomotori due tempi euro 2 ed euro 3. Si ricorda che i veicoli che utilizzano GPL o metano come combustibile possono circolare nei giorni ed orari in cui è in vigore il divieto. 

In base all'ordinanza pubblicata il 30 dicembre 2010 e disponibile solo dal 20 gennaio 2011 sul sito del comune, sono state confermate le deroghe riguardanti la possibilità di circolare per chi abbia motocicli a 4 tempi e per chi sia in possesso di certificazione energetica della propria abitazione.
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