Sulle polemiche post concerto di Springsteen


Lo spettacolare concerto di Bruce Springsteen si è concluso con l'ormai tradizionale strascico polemico che contraddistingue tutte le iniziative sportive o artistiche promosse dal sindaco de Magistris e dall'attuale amministrazione. 
Per i pochi che non ne fossero a conoscenza, la linea adottata dall'amministrazione per riportare la grande musica in una città che non ha spazi dedicati nè investe per realizzarli  è quella di "regalare" di fatto l'uso di piazza del Plebiscito concedendo uno sconto del 99% della tassa di occupazione del suolo pubblico (la COSAP), come accaduto anche nel caso di Springsteen con delibera 382/2013 del 20 maggio 2013 (pubblicata sul blog del consigliere comunale Gennaro Esposito).
Tralasciando dietrologie esagerate e prese di posizione meramente politiche, bisognerebbe cercare di capire se la linea d'azione riguardante la promozione turistica della città di Napoli sia condivisibile o meno.   Se infatti  per i fautori della "rivoluzione arancione" l'organizzazione di grandi eventi contribuisce a rilanciare l'immagine di Napoli, a far dimenticare periodi bui per la città e porta direttamente od indirettamente ad un incremento del flusso turistico. In tal senso è ammesso che la piazza simbolo di Napoli venga concessa gratuitamente a privati per diversi giorni, con una piccola perdita economica nell'immediato  (i pagamenti degli straordinari a dipendenti metronapoli, ASIA, etc.), anche perchè - sempre secondo alcuni - in altra maniera grandi eventi come i concerti di Pausini, Ligabue, Springsteen non potrebbero essere realizzati perchè nessuno verrebbe a Napoli pagando qualcosa.

Chi scrive, pur comprendendo in parte le ragioni di tale scelta, avrebbe preferito che lo sconto fosse minore - comunque notevole-  e che quindi per ogni concerto il "guadagno" del comune a fronte dei milioni incassati ogni volta dagli organizzatori potesse aggirarsi su cifre più prossime ai 50000 - 100000 euro che ai decisi 5000-10000. In una città come Napoli in cui il comune non ha fondi e denaro necessari per ripulire anche un solo monumento lordato da atti vandalici, sarebbe quanto meno auspicabile il pagamento con uno sconto che possa contribuire alla pulizia, ancor prima che al restauro, dei monumenti equestri di Antonio Canova presenti in piazza o dei leoni del colonnato di San Francesco di Paola, giusto per fare due esempi legati a piazza del Plebiscito.
Impegnarsi poi nella ricostruzione del Mario Argento potrebbe essere una strada ottima per dare finalmente a Napoli una casa per il basket e per la musica... 


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