I grillini denunciano de Magistris sui rifiuti (raccolta differenziata) alla corte dei conti e scoppia la polemica sul web


Il fatto che alcuni attivisti di M5S abbiano denunciato il sindaco di Napoli alla corte dei conti per "non aver attuato le direttive europee sulla raccolta differenziata" ha scatenato sui social network una colorita ed abbondante discussione a base di fotografie di Napoli invasa dai rifiuti all'epoca della Iervolino e di dati, da una parte e dall'altra. Se da una parte il solito nutrito gruppetto di sostenitori senza se nè ma di de Magistris ha criticato fortemente l'iniziativa pubblicando decine di immagini di Napoli invasa dai rifiuti nel corso del periodo più critico dell'emergenza rifiuti accostando la frase" Dove eravate voi di M5S quando soffocavamo fra i rifiuti?" dall'altra chi ha presentato l'esposto alla corte dei conti ha più volte sottolineato che Napoli sia ferma al 21 % di raccolta differenziata secondo l' Osservatorio Regionale sui Rifiuti (ORR).

Come al solito il problema rifiuti è affrontato da un punto di vista ideologico e politico ancor prima che tecnico e/o ambientale.  E' vero che con l'arrivo di De Magistris, a parte alcuni momenti, la fase più acuta dell'emergenza sia venuta meno e che le scene terribili viste nei mesi precedenti l'elezione dell'ex-magistrato siano oramai un ricordo. E' pur vero che a Napoli, al di là delle dichiarazioni di rito, la differenziata non ha ancora preso piede, che le strade sono mediamente sporche a causa di forti criticità sul numero di spazzini operanti e sul numero di macchinari disponibili e che la gestione di rifiuti ingombranti e carta/cartone non è ancor riuscita ad arginare l'inciviltà di alcuni.  

Al di là del fatto che un impegno così gravoso sulla raccolta differenziata sarebbe stato preferibile solo a valle della certezza di avere fondi per incrementare il numero di lavoratori e camion della nettezza urbana,  stupisce l'alone di incertezza che c'è intorno ai numeri della raccolta differenziata a Napoli: quasi il 30% per il sindaco, il 21% (ovvero praticamente il livello pre-De Magistris) per l'Osservatorio Regionale.  Maggiore trasparenza in tal senso (all'epoca della breve gestione Rossi ASIA pubblicava mensilmente i dati della differenziata) potrebbe contribuire ad aumentare la fiducia nei confronti dell'attuale amministrazione.
Elevare la percentuale di raccolta differenziata di una metropoli, del resto, non è semplice nè immediato in una realtà, quella italiana, in cui  Salerno è una mosca bianca, fra le poche realtà di città medio-grandi a superare il 60% di RD.  

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