Napoli: lapide di piazza Bellini, dal 1743 vietato deturpare la piazza, modificarla ed ingombrarla


Come già scritto, le lapidi e le epigrafi del XVIII secolo permettono di ricostruire piccoli spaccati di storia della città di Napoli e di immaginare come scorreva la vita nelle strade e piazze della Napoli a cavallo fra gli Asburgo ed i Borbone. La lapide posta su palazzo Conca (piazza Bellini) è particolare in quanto definisce, in palmi (il palmo napoletano era circa 0,26 metri), l'esatta dimensione, per ogni lato, di quella che oggi è nota come piazza Bellini: 263 palmi di lato orientale, 300 di lato occidentale, 93 di lato settentrionale e 91 in quello meridionale. La piazza, come risulta da "antichissima documentazione" era di proprietà del monastero di Sant'Antonio delle monache a Port'Alba anche se c'era una sorte di servitù di passaggio per la cittadinanza. E' interessante che, come già visto per la coeva epigrafe di piazza San Giovanni Maggiore , scopo principale della lapide era quello di vietare sia alla cittadinanza che alla proprietà (il monastero) qualunque innovazione (si presume come realizzazione di altre costruzioni?)  nè che si ingombri o si deturpi (come altre lapidi in prossimità di monasteri e chiese, ad esempio quella di piazza Monticelli di fronte a palazzo Penne). Parimenti è fissata una distanza minima fra la strada ed il monastero

Come da usanza dell'epoca, sono diverse le abbreviazioni (vble presumibilmente è venerabile, trible sta per tribunale).

Il testo dell'epigrafe posta sul palazzo Conca in piazza Bellini:

A.D. P.R.M.

Di questa piazza che per il lato orientale è di lunghezza PAL. 263 ( CCLXIII) e nell'occidentale PAL. 300 (CCC), ed è larga nel lato settentrionale PAL. XCIII e nel meridionale PAL CXI
e di cui da questo vble mon. il pieno dominio ed uso con antichissima docum.
si pretendea l'ecc.mo trible (tribunale) della fortific. con sua coclus ha stabilito
che 'l dominio e proprietà di detta piazza sia di esso VBLE (venerabile) monas.
e che l'uso addetto sia al passaggio del pubblico.
con legge espressa pero
non si possa in d. piazza ne dal pubblico nè da esso vble mon. farsi
qualunque innovazione giammai per cui s'ingombri o si deturpi
e così parimente
della linea o sia striscia di svolo che per larghezza di un palmo
fra la vicina strada di Costantinop. e la clausura di questo vble mon. per pal. CCXXXII verso la vble chiesa della Sapienza si stende colla 
stessa conclus. ed istro per N. Liborio Capone ha il med. ecc. trib.
determ. nel dì 30 giugno dell'anno MDCCXXXXIII

Anche il trble del R.° Portolano Mag.re di questa ecc.ma città 
ha con pieno esame confirmato
la referita determinaz. dell. ecc.mo trible della fortificazione
ed ordinato che si esegua giusta la sua serie e tenore
con il dec. presso il M° d'atti Filippo Cocozza interp.to
nel dì 22 giugno dell'anno 1745. 



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