L'ultima notte del mostro (di Alimuri)


Dopo oltre cinquant'anni, domani finalmente verrà giù l'ecomostro di Alimuri, abbattuto da oltre 1000 cariche esplosive.  Terminerà pertanto nel migliore dei modi uno scempio iniziato nel 1964.   Domani mattina saranno presenti ministri, autorità, associazioni ambientaliste e centinaia di curiosi e residenti della zona, per l'abbattimento di uno degli "ecomostri" più noti, al pari del Fuenti o di quello di Punta Perotti.   Cosa accadrà poi all'estremità della spiaggia di Meta di Sorrento sarà probabilmente questione ancora lunga, dato che è oggetto di discussione l'accordo del 2007 fra il ministero dei beni culturali (all'epoca ministro era Rutelli) e la Sica srl (tra i cui titolari figura l'imprenditrice Anna Normale, moglie dell' eurodeputato del Pd e candidato alle primarie per la Regione Campania Andrea Cozzolino), che aveva rilevato la proprietà nel 2006.  L'accordo, che prevedeva la costruzione di un albergo di pari dimensioni volumetriche all'interno del territorio del comune di Vico Equense e la trasformazione dell'ecomostro in stabilimento balneare, è stato poi considerato nullo dal comune di  Vico Equense per questioni di difformità fra quanto dichiarato nell'originario progetto e quanto realizzato.

La fotografia è stata scattata questa mattina, si notano tecnici al lavoro e le recinzioni che interessano l'intera area. 

Napoli: domenica a piedi il 30 novembre 2014, divieto di circolazione dalle 10,30 alle 13,00


E' stata anticipata al 30 novembre la domenica ecologica prevista inizialmente per il 7 dicembre.
Si ricorda che il divieto di circolazione veicolare riguarderà l'intero territorio cittadino a partire dalle ore 10,30 fino alle ore 13,00.  (L'orario iniziamente previsto era dalle 9,30, sul sito del comune però è stato modificato in 10,30).
La speranza è che la popolazione venga a conoscenza nel minor tempo possibile (quotidiani, televisioni) del provvedimento altrimenti, come accaduto altre volte, sarà difficile muoversi realmente a piedi a causa delle troppe auto in circolazione.
Sarà vietata la circolazione a tutte le auto e moto ad esclusione dei veicoli elettrici ad emissione nulla. Sono previste, come sempre in questi casi, diverse deroghe, che sono di seguito riportate.


In deroga al suddetto divieto potranno circolare:
a) gli autoveicoli che trasportano diversamente abili con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta, muniti del tesserino regolarmente rilasciato dalla competente Autorità, nonché i veicoli della Napoli Sociale adibiti al trasporto disabili;
b) i veicoli elettrici ad emissione nulla;
c) i veicoli delle Forze dell'Ordine, della Polizia Locale di Napoli, della Protezione Civile, i veicoli di servizio dell'amministrazione della Giustizia riconoscibili da apposito
permesso rilasciato dalle Procure o dai Tribunali, e quelli con a bordo Ministri di
culto che debbano officiare riti religiosi;
d) i veicoli intestati ad Enti Pubblici, Società ed Aziende erogatrici di pubblici servizi,
nonché quelli in chiamata di emergenza o adibiti al trasporto di materiale e/o personale addetto all'esecuzione di lavori ed opere urgenti e di pubblica utilità; e) gli autoveicoli, i motoveicoli ed i ciclomotori con a bordo un medico in visita domiciliare per chiamate d'urgenza, nonché quelli con a bordo operatori del settore informazione giornalistica e radiotelevisiva, nonché fotografi professionisti;
f) gli autoveicoli che trasportano soggetti portatori di malattie gravi che richiedono l'espletamento di trattamenti terapeutici rigorosamente sistematici e periodici, limitati nel tempo, previa esibizione di certificazione sanitaria con l'indicazione della patologia e della necessità di terapia sistematica e periodica nonché l'attestazione della struttura pubblica o privata ovvero del terapeuta, ove la terapia medesima viene effettuata, con l'indicazione dei giorni e degli orari di effettuazione;
g) gli autoveicoli, i motoveicoli ed i ciclomotori che trasportano gas terapeutici o medicinali;
h) gli autoveicoli ed i bus delle aziende di Trasporto Pubblico, i Taxi, gli autoveicoli a
noleggio ed i bus turistici;
i) i veicoli intestati e con a bordo cittadini residenti in regioni diverse dalla Campania;
l) gli autoveicoli, purché di portata inferiore a 3,5 tonnellate adibiti al trasporto di medicinali e/o trasporto di materiàle sanitario di uso urgente eindifferibile adeguatamente certificato, nonché al trasporto di valori;
m) i veicoli dei Consoli di carriera che recano la targa speciale CC e gli autoveicoli dei Consoli onorari che riportano a fianco della targa il contrassegno consolare
numerato di forma circolare, recante lo stemma della Repubblica e la sigla CC di colore rosso;
n) i veicoli dei partecipanti a cerimonie religiose o civili (battesimi, matrimoni, funerali).
 Per quanto riguarda la deroga per i partecipanti a cerimonie religiose, vale solo se questi saranno muniti di regolare permesso, dato che la richiesta di deroga può essere inoltrata via fax alla Polizia Locale unitamente alla certificazione del Parroco o dell'Ufficiale di Stato Civile.  Vale per un numero ridotto di veicoli per cerimonia.

Palazzo Sanfelice: un capolavoro del barocco napoletano in degrado

La scala ad ali di falco di palazzo Sanfelice

Fernando Sanfelice, architetto autore di riferimento del barocco napoletano, elesse come propria dimora un palazzo in mezzo alla Sanità, che in quegli anni stava per diventare passaggio reale di collegamento fra la reggia di Capodimonte e quella sita al largo di palazzo (oggi piazza del Plebiscito).  Dalla costruzione del nuovo edificio e restauro di quel che c'era in origine accanto nacque palazzo Sanfelice, splendido esempio di architettura civile del XVIII secolo, oggi purtroppo in stato di avanzato degrado.


Dall'esterno il palazzo presenta due portali gemelli, ciascuno sormontato da due sirene che mescolano il mito greco (hanno le ali) e quello latino (hanno la coda di pesce), ciascuno con una lapide a ricordare quale palazzo era stato restaurato e quale costruito ex novo, motivando con la salubrità del luogo (EXIMIAM LOCI SALUBRITATEM) appena fuori le mura della città (che arrivavano a via Foria allora come in antichità) la scelta. 
All'interno i due cortili sono profondamente differenti, il primo con un "falso" ottagono come base,  dotato di una scalinata a doppia elica tanto bella quanto attualmente in stato di avanzato degrado, il secondo, rettangolare, con l'ampia scalinata ad ali di falco, scenograficamente  esaltante quasi al pari di quella di palazzo dello spagnuolo, che sarebbe stata realizzata alcuni lustri dopo. 
Per immaginare quanto dovesse essere grandioso il palazzo, basti pensare che all'interno ospitava affreschi di Solimena e sculture di Sammartino. 


la scalinata di palazzo Sanfelice - foto realizzata con fish-eye

il primo cortile di palazzo Sanfelice, foto scattata con fish-eye
Alcune di queste fotografie verranno ripubblicate anche su fotografiareale.com e su Wonders Of Naples (su vesuviolive.it).

Le mura greche di Napoli dietro piazza Cavour



Sono in pochi a saperlo, ma dietro l'enorme mole del gigantesco palazzo che domina piazza Cavour, realizzato nel 1954 per essere la nuova sede dell'Ospedale degli Incurabili e poi divenuto sede di numerose scuole ed uffici pubblici, vi è un preziosissimo reperto della Napoli greca.
Una parte dell'imponente cinta muraria greca è infatti incredibilmente rimasta in piedi, nonostante le assurdità edilizie che caratterizzarono Napoli nel secondo dopoguerra, soffocate sotto la collina di Caponapoli fra rampe stradali da una parte ela mole del palazzo che fu progettato dal Guerra.
Le mura riportano ancora, ad oltre 2000 anni di distanza dalla costruzione, i segni tipici che i tagliapietre incidevano per indicare su ogni blocco la cava di appartenenza (abitudine perpetuata nei millenni, dato che segni simili appaiono anche sul bugnato del Gesù Nuovo, anche se in quel caso son stati interpretati come simboli esoterici o note musicali).  Le fotografie son state realizzate nell'ambito di un giro più ampio riguardante la zona di piazza Cavour e della Sanità organizzato dall'associazione celanapoli.



Il palazzo dello Spagnuolo: capolavoro del barocco napoletano di Sanfelice


Il palazzo dello spagnuolo è in assoluto uno dei capolavori del barocco napoletano, opera (pare) del genio di Ferdinando Sanfelice nella prima metà del XVIII secolo, con pregevoli stucchi in stile rococò.   Qualsiasi commento è superfluo, dinanzi a tanta magnificenza ed all'eleganza architettonica del meraviglioso scalone.  Maggiori dettagli sul palazzo dello spagnolo su wikipedia.
All'interno del palazzo è il museo dedicato al grande Totò, ancora non inaugurato.

Il palazzo dello spagnuolo, fotografia realizzata con fish-eye (anche su fotografiareale.com
 


Napoli: foto ricordo sul lungomare sulle bici del bike sharing


Via Partenope, un sabato mattina alle 9,00: due turisti giapponesi, presumibilmente scesi da una delle tanti navi da crociera, si scattano fotografie ricordo del lungomare seduti sulle biciclette del bike sharing Napoli.
Questo scatto mostra come il bike sharing, che è ancora in fase di test, possa avere un immediato ritorno d'immagine sia per i residenti (per una scampagnata in bici, magari durante le domeniche a piedi) sia soprattutto per i turisti, che potrebbero utilizzarle per spostarsi agevolmente da luoghi simbolo differenti.

Luci di Natale a Napoli: a Spaccanapoli c'è spazio nel presepe per Maradona, Troisi e Totò

Luci di Natale a San Gregorio Armeno
Le luminarie a Napoli, almeno nel centro antico lungo spaccanapoli, sono accese già da diversi giorni.  Son lontani i tempi in cui le luminarie venivano installate ed accese a ridosso quasi del Natale, come accadde nel 2010, si è quasi giunti  al paradosso, che riguarda non solo la città di Napoli, secondo il quale più di una persona si è lamentata perché le luci di Natale son state accese con troppo anticipo rispetto al canonico 8 dicembre.  Questione di marketing, che piaccia o no. 
Di sicuro l'ideale sarebbe cercar di rispettare le tradizioni, ma fra un anticipo ed un ritardo, sempre meglio il primo. In questi giorni gli addetti stanno installando luci di Natale un po' ovunque in città, riprendendo anche diverse luminarie dell'anno scorso, come le celebri palle di Natale gigantesche, già installate ad esempio in piazza Vittoria.
Colpisce, non del tuto in positivo, la scelta di accostare alle figure tipiche del presepe tre simboli di Napoli (Maradona, Troisi e Totò) lungo via San Biagio dei Librai, via Benedetto Croce e San Gregorio Armeno.  Se proprio si sentiva la necessità di scomodare qualche personaggio famoso della cultura popolare partenopea da aggiungere al presepe luminoso, un po' come accade in qualche bottega di San Gregorio Armeno, sarebbe forse stato più bello vedere il profilo di Eduardo, al trentesimo anniversario della morte,  che con il suo Natale in Casa Cupiello aveva portato il culto del presepe nelle case di tutti gli italiani.

Vicoli di Napoli: calata santi Cosma e Damiano di sera


Calata Santi Cosma e Damiano, illuminata di sera dal giallo delle vecchie luci, nasconde in parte le cicatrici di una delle zone più degradate del centro antico, fatte di palazzi nobiliari decaduti, chiese abbandonate, edicole votive di ogni epoca e graffiti vandalici accostati ad opere di street art .
Da notare che il vicolo, una calata stretta e ripida, da qualche settimana presente un poggiamano centrale, fatto installare dalla seconda municipalità di Napoli.

Napoli: funicolare centrale chiusa per guasto tecnico (17 novembre)

una delle funicolari napoletane

L'ANM informa che la funicolare centrale resterà chiusa fino a nuova comunicazione a causa di un improvviso guasto tecnico.  La formula utilizzata nel comunicato apparso sul sito dell'azienda napoletana di mobilità " a partire da oggi" fa presumere che il guasto non sia affatto banale. 
Aggiornamento: pare che durante una verifica siano emersi problemi legati alle funi. Ne consegue che la funicolare resterà chiusa per alcuni giorni (fonte la Repubblica).  
Da secondo comunicato ANM la funicolare riaprirà al servizio pubblico il 21 novembre

Si informa la Gentile Clientela che a partire da oggi 17 novembre 2014 e fino a nuova disposizione la Funicolare Centrale resterà chiusa al pubblico per un improvviso guasto tecnico

 Proprio ieri l'ANM aveva comunicato che anche l'ascensore Acton era stato fermato per problemi tecnici:
Si informa la Gentile Clientela che a partire dal giorno 16 novembre 2014 e fino a nuova disposizione l’ ascensore Acton resterà chiuso al pubblico per problemi tecnici

Il corpo di Napoli restaurato: la sfinge torna accanto al dio Nilo


E' stata svelata oggi la statua del dio Nilo, noto a tutti come il corpo di Napoli, restaurato a tempi  record dopo il ritrovamento della testa di sfinge a fine 2013. 
Come noto, la statua sita il piazzetta Nilo, a metà spaccanapoli, rappresenta il dio Nilo e fu realizzata nel corso del II secolo d.C. dalla comunità proveniente da Alessandria d' Egitto, che si era stanziata nella zona della Napoli greco-romana corrispondente all'attuale via Nilo.   Nel corso dei secoli subì diversi rimaneggiamenti, restando acefala e solo dal XVII secolo si trova sul basamento nella collocazione attuale (la testa della statua è infatti opera di uno scultore di metà '600).  Nel corso dell'ultimo dopoguerra subì diversi atti vandalici, ultimo il trafugamento della testa della piccola sfinge posta sotto il dio Nilo.  La testa fu ritrovata in Austria meno di un anno fa ed ora, dopo un restauro durato pochi mesi che ha riportato il marmo della statua e dell'epigrafe del basamento all'antico colore, la testa della sfinge è tornata al suo posto, visibile per la prima volta a tutti i napoletani che abbiano meno di 60 anni. 
Ovviamente è stata una mattinata di festa fra piazzetta Nilo e piazza San Domenico Maggiore, con il comitato Corpo di Napoli a far da padrone di casa, musica, assaggi di vino e spumante e tanto altro.

Guardando la fotografia scattata alcuni anni fa appare evidente l'opera di pulizia del marmo sia della statua che del basamento.

La statua del Nilo restaurata: sabato 15 novembre il Corpo di Napoli sarà nuovamente visibile con la testa della sfinge che mancava da 50 anni



A meno di un anno dalla notizia del ritrovamento in Austria della parte mancante, la statua del dio Nilo, il celebre "Corpo di Napoli" che da 2000 anni domina il largo omonimo, sta per essere restituita ai napoletani.  Il restauro che ha portato alla ricollocazione della testa di sfinge nel luogo d'origine è infatti terminato e la celebre statua verrà svelata sabato 15 novembre dopo una cerimonia con inizio alle ore 10,30.
 La plurimillenaria storia della statua (wiki), eretta intorno al II sec. d.C. dagli egiziani provenienti da Alessandria d'Egitto e stanziatisi in quella zona, è del resto costellata di danneggiamenti e restauri, venendo ad essere dimenticata per essere puntualmente riscoperta ad ogni nuova ricostruzione della zona.  Ritrovata acefala nel XIII, la collocazione attuale risale al XVII secolo, allorquando fu aggiunto il volto di uomo barbuto ancor oggi presente.  Da allora la statua non ha più cambiato collocazione ed ha subito diverse opere di restauro, subendo poi numerosi danni nel dopoguerra, quando furono asportate e rubate diverse parti (alcuni putti e la testa della sfinge). 

La lapide di piazza Carità posta nel 1802 dopo la demolizione delle baracche di fabbrica


Quella di piazza Carità è una delle più recenti lapidi utilizzate per affiggere editti e banni promulgati dai tribunali di Napoli.  Risale al 1802 e descrive l'intervento della portolania per riorganizzare piazza Carità a seguito di alcune demolizione di "baracche di fabbrica". 
Il portolano era quel magistrato che aveva il compito di sorvegliare sulle nuove costruzioni e di gestire i permessi di edificare.   In particolare nel banno si fa riferimento a compensi annuali e soprattutto al divieto di "situare posti di venditori o calessieri" in mezzo alla piazza, pena il pagamento di 24 ducati per quanti abbiano l'ardire di occupare il pubblico largo.
A differenza di altre epigrafi, in questa si fa preciso riferimento alla funzione stessa della lapide:  conservare la memoria del banno. La lapide, nelle intenzioni di chi l'affisse, doveva "rimanere perpetuamente" in piazza.  Del resto, son passati oltre due secoli e la lapide, anche probabilmente oramai mera testimonianza storica, è ancora là.

Il testo della lapide:

Di regal ordine fattesi demolire dal regio tribunale della Portolania le baracche di fabbrica
esistenti in questo largo della Carità. I padroni de circonvicini edifici son rimasti obbligati secondo
la respettiva classificazione approvata dal re (D.G.) al peso dell'annuale compenso dovuto a
proprietari di quelle ma fra gli articoli contenuti nel regal dispaccio vi è il seguente
dichiara il re che non debba mai più permettersi di situare posti di venditori o calessieri in questa
piazza volendo che la Portolania vigili alla esecuzione di questo e ne coservi la memoria in
una lapide dove tutto ciò sia descritto e la quale dovrà rimanere perpetuamente in detta piazza
di real ordine lo partecipo a codesto tribunale della portolania acciò ne disponga l'esatto
adempimento. palazzo 30 giugno 1802 - Giuseppe Zurlo.
Quindi si è dovuto incidere in lapide tale sovrana determinazione acciò niuno ardisca giammai di
occupare in qualsivoglia modo il presente pubblico largo sotto pena di ducati XXIV restando al
quanto e ad essi cara la grazia del re ns Napoli 12 luglio 1802

Il regio tribunale della Portolania
marchese Frignano Portolano
Duchino S. Valentino
duca Laurino
Agostino Caravita Sirignano
marchese petroni
Pasquale Franceschini

Villa Pignatelli riflessa nella fontana

Villa Pignatelli, riflessi (da fotografiareale.com )


A volte alcuni luoghi di Napoli sono talmente noti e belli dal far diventare superfluo descriverli e scattare una fotografia. Villa Pignatelli è ancora oggi una piccola oasi all'interno del caos del centro di Napoli, con la bella facciata neoclassica, l'ampio giardino amatissimo dai bambini,  gli arredi del XIX secolo.   Da qualche mese (da giugno) ha riaperto finalmente dopo circa 20 anni il museo delle carrozze, divenuto un ultra-tecnologico luogo per ammirare carrozze, calessi e finimenti d'epoca, con colonnine computerizzate poste in prossimità di ogni vettura in modo tale da poter approfondirne modalità d'uso e specifiche tecniche.   Un luogo da visitare e rivisitare, dove trascorrere qualche ora di pace, in pieno centro città.

L'acqua zuffregna gratuita per il popolo napoletano nell'epigrafe del 1731 di via Chiatamone


Come scritto più volte, la lettura dei banni e delle epigrafi affisse fra il 1600 ed il 1800 sui palazzi di Napoli permette di ricostruire scorci di vita del popolo napoletano che altrimenti sarebbero andati irrimediabilmente dispersi.  Come quasi tutti sanno, a Napoli si era soliti raccogliere l'acqua zuffregna, o acqua ferrata (un'acqua bicarbonato-alcalino-ferruginosa di origine vulcanica), in recipienti chiamati "mummarelle". L'acqua "delle mummarelle" fu utilizzata per secoli, raccogliendola prima nei pozzi ed acquistandola poi nei famosi "banchi dell'acqua" (quello di zi'Nennella è stato uno degli ultimi a sparire) ed infine dalle fontanelle installate ai cavalli di bronzo, che attingevano da un pozzo borbonico  risalente al 1840, chiuse per il colera del 1973 e poi ripristinate per alcuni mesi ad inizio 2000.   Di sicuro l'acqua ferrata era ritenuta un toccasana, al punto da essere considerata "sperimentata giovevolissima" dal banno che fu affisso a via Chiatamone nel 1731 per regolamentarne l'uso. Evidentemente all'epoca dovevano essere in tanti a cercare di trar profitto dall'acqua zuffregna, "intromettendosi nella distribuzione" ed "esigendo denaro".   Il tribunale fu quindi costretto a sottolineare che l'uso di tale acqua doveva avvenire "senza dispendio alcuno" e che "tutti possono goderne dell'utile",  indicando che chiunque avesse provato senza licenza a distribuire l'acqua o a chiedere compensi avrebbe dovuto pagare 50 ducati ed avrebbe rischiato sei mesi di carcere.
All'epoca il vicerè era l'austriaco Aloys Thomas Raimund von Harrach, ultimo vicerè del periodo austriaco che vide gli Asburgo controllare il regno di Napoli. 

Ecco il testo competo dell'epigrafe posta lungo via Chiatamone

Appartenendo al n.ro trble la piena cura su questa
acqua ferrata sperimentata giovevolissima a nostri
cittadini, e concorrendo al uso di essa moltissima 
gente bisognosa della virtù di lei, perche tutti 
senza la minima eccezzione possono goderne dell
utile, senza dispendio alcuno, ordiniamo che 
nessuno ardisca intromettersi nelle distribuzione
di ess'acqua, senza espressa licenza del nro
trble, nè per essa sotto qualsiv colore e preto esigere
denaro alcuno, benchè minimo, sotto pena di 
docati cinquanta , e mesi sei di carcere, in san
Lorenzo il primo di settembre 1731
Giuseppe Capece scondito, duca di Campochiaro
Bartolomeo Rossi                      Gaetano Falcinelli
Indico Guevara                           Giulio Palumbo
      Principe di Palo                      Agnello Vazzallo Secr.

Va sottolineato che l'epigrafe è fra le poche illuminate da un faro, probabilmente  installato per evidenziarne la presenza e l'importanza a cura del vicino ristorante.

Piazza Municipio: trovati i resti di un'altra imbarcazione di epoca romana nel cantiere della metropolitana

La fotografia delle tre navi di epoca romana trovate nel 2004 durante gli scavi per realizzare la metropolitana in piazza Municipio (fotografia esposta all'ingresso della torre Beverello del Maschio Angioino)
A dieci anni dall'eccezionale ritrovamento di tre scafi di imbarcazione di epoca romana durante i lavori per realizzare la stazione di piazza Municipio della metropolitana di Napoli, è notizia di oggi del ritrovamento  di quel che resta di una quarta imbarcazione  di epoca imperiale.  In questo caso si tratta di una "parte frammentaria" e non di un ritrovamento rarissimo nel suo genere  come fu quello del 2004. Di sicuro un altro pezzo della storia antica di Napoli emerge dal sottosuolo della città di Partenope.  L'ufficio stampa del comune di Napoli, attraverso il comunicato che Velia Cammarano ha pubblicato sul gruppo facebook ufficiale, ha sottolineato come l'area del ritrovamento non inciderà sui tempi di apertura della stazione, in quanto è al di fuori della zona di prossima apertura, all'interno del tronco di collegamento fra la stazione della linea 6, in fase di realizzazione, e quella della linea 1, quasi ultimata.

Ecco il testo del comunicato dell'ufficio stampa del comune di Napoli:

Nel cantiere di piazza Municipio, nel corso delle indagini archeologiche condotte dalla competente Soprintendenza per i lavori della metropolitana linea 1 e riguardanti la realizzazione del tronchino di collegamento tra il pozzo di stazione di linea 6 e quello di manovra di via acton e' stata rinvenuta una parte frammentaria di una imbarcazione di eta' imperiale romana per la quale sono in corso tutti gli accertamenti di scavo e di documentazione.
Si precisa che l'area di ritrovamento del reperto e' al di fuori della zona di prossima apertura della Stazione Municipio.

Napoli: scopre che un senzatetto dorme nella sua auto...

Un fotogramma del film Pacco, Doppio pacco e contropaccotto di Nanni Loy (da ivid)
Una piccola disavventura capitata ad una ricercatrice napoletana ha riportato alla memoria spezzoni di vecchi film ambientati a Napoli: il mistero di Bellavista (1985) sequel del più celebre Così Parlò Bellavista di Luciano de Crescenzo e "pacco, doppiopacco e contropaccotto", film di Nanni Loy incentrato sulla descrizione di trucchi, piccole truffe e sotterfugi tipici della Napoli degli anni'80. 
Proprio come accadde al professore interpretato da Alessandro Haber nel film del 1993 ed al professor Bellavista nel film del 1985, la dottoressa ha scoperto suo malgrado che la propria automobile era stata utilizzata come giaciglio notturno da un senzatetto della zona.
Pare infatti che nella zona di Corso Vittorio Emanuele siano stati diversi i casi simili, anche se, a differenza delle automobili di trent'anni fa, attualmente è un bel po' più complesso aprire la portiera di un'auto per dormire al suo interno.


Buongiorno da Napoli: castel dell'Ovo e mare mosso


Onde alte ad infrangersi contro la gialla parete del castel dell'Ovo, il mare mosso, tante nuvole ed il sole a far capolino fra queste: ecco come appariva Napoli vista dalla spiaggia antistante la rotonda Diaz ieri mattina.  Non in foto, alcuni operatori ecologici erano intenti a raccogliere i rifiuti lasciati sulla spiaggia dalla mareggiata. 

Le stelle Michelin 2015 in Campania: 41 stelle nella guida, terza regione d'Italia


Capri al crepuscolo vista dal ristorante Relais Blu, nuova stella Michelin 2015 da archivio fotografiareale.com
Napoli capitale culinaria d'Italia, con 26 stelle Michelin  distribuite sul territorio della neonata città metropolitana: ancora una volta la Campania è fra le regioni italiane che potranno vantare il maggior numero di stelle Michelin nel 2015, terza dopo Lombardia e Piemonte: sono  41 le stelle Michelin per la Campania nella nuova Guida Michelin 2015, tre in più rispetto al 2014 ed al 2013.  
La provincia di Avellino perde una stella, quella di Caserta conferma le due che aveva, mentre in quel di Salerno le stelle sono ancora 10, con il ritorno del Flauto di Pan a Ravello (hotel villa Cimbrone) e l'uscita di scena del Pappacarbone di Cava de'Tirreni.  A far la parte del leone ancora una volta è la provincia di Napoli, con ben sei locali che potranno fregiarsi delle due stelle (al prestigioso club si aggiunge la Taverna Estia di Brusciano) e quattordici ristoranti con una stella. Le new entry in tal senso in provincia di Napoli sono il Relais Blu a Massa Lubrense (poco più di 10000 residenti e sei stelle Michelin), il "Mammà" di Capri ed il President di Pompei.
Un altro riconoscimento alla cucina campana dopo i premi raccolti durante la presentazione della guida dei ristoranti d'Italia de L'Espresso.



CAMPANIA ( 6 ,  29 )
Località Prov. Stelle Locale
Vallesaccarda AV Oasis-Sapori Antichi
Sorbo Serpico AV Marenna’
Telese BN Krèsios
Caserta CE Le Colonne
Vairano Patenora CE Vairo del Volturno
Brusciano NA N Taverna Estia
Capri (Isola di) / Anacapri NA L’Olivo
Capri (Isola di) / Anacapri NA Il Riccio
Ischia (Isola d’) / Casamicciola Terme NA Il Mosaico
Ischia (Isola d’) / Lacco Ameno NA Indaco
Massa Lubrense / Nerano NA Quattro Passi
Massa Lubrense / Nerano NA Taverna del Capitano
Massa Lubrense / Termini NA N Relais Blu
Napoli NA Il Comandante
Napoli NA Palazzo Petrucci
Quarto NA Sud
Sant’agata Sui Due Golfi NA Don Alfonso 1890
Sorrento NA Il Buco
Sorrento NA Terrazza Bosquet
Pompei NA N President
Vico Equense NA L’Accanto
Vico Equense NA Antica Osteria Nonna Rosa
Vico Equense NA Maxi
Vico Equense / Marina Equa NA Torre del Saracino
Capri NA N Mammà
Amalfi SA La Caravella
Caggiano SA Locanda Severino
Eboli SA Il Papavero
Maiori SA Il Faro di Capo d’Orso
Mercato San Severino SA Casa del Nonno 13
Paestum SA Le Trabe
Positano SA La Sponda
Positano SA Zass
Ravello SA Rossellinis
Ravello SA N Il Flauto di Pan
fonte: Scatti di Gusto
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