Napoli: multata perchè in bici fuori dalla pista ciclabile sul lungomare


Sta facendo discutere la lettera pubblicata su Il Mattino riguardante una multa che una ciclista ha ricevuto perchè circolava sul lungomare di Napoli al di fuori della pista ciclabile. Sui social network sono in tanti a criticare il gesto del vigile e l'eccessiva solerzia.
Per chiarezza va scritto che in termini di bici e pista ciclabile il codice della strada è chiarissimo: se la pista ciclabile c'è, lungo quella strada il ciclista DEVE utilizzarla e, qualora non lo faccia, la sanzione minima è di 24 euro.
Il problema riguardante quanto accaduto ieri 29 agosto lungo via Caracciolo è che allo stato attuale ( quanto risulta a chi scrive) manca la segnaletica verticale che indica l'inizio e la fine della pista ciclabile.  Se infatti all' art 3 comma 39 del codice della strada la pista ciclabile è definita come parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi, nel Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili,l'articolo 10, per quanto riguarda la segnaletica stradale riporta così:
1. Ferma restando l'applicazione delle disposizioni relative alla segnaletica stradale previste dal decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e dal decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, e successive modificazioni, le piste ciclabili devono essere provviste della specifica segnaletica verticale di cui ai commi 9 e 10 dell'articolo 122 del suddetto decreto del Presidente della Repubblica all'inizio ed alla fine del loro percorso, dopo ogni interruzione e dopo ogni intersezione.
2. Le piste ciclabili devono essere provviste di appositi simboli e scritte orizzontali che ne distinguano l'uso specialistico, anche se la pavimentazione delle stesse è contraddistinta nel colore da quella delle contigue parti di sede stradale destinate ai veicoli a motore ed ai pedoni. Analogamente deve essere segnalato, con apposite frecce direzionali sulla pavimentazione, ogni cambio di direzione della pista.
 A chi scrive sembra di ricordare che, ad oggi, non sia ancora stata installata la segnaletica verticale indicante l'inizio e la fine della pista ciclabile e pertanto - a rigor di legge - la pista ciclabile di Napoli ancora non è tale (difatti ancora non è stata inaugurata) e pertanto la multa, se confermata l'assenza della segnaletica verticale, non ha ragione di essere. 
Resta il dubbio sull'utilità della pista ciclabile sul lungomare liberato, in quanto la strada è per buona parte della giornata del tutto inutilizzata. Aveva senso la pista ciclabile così realizzata in una via Caracciolo aperta al traffico, di certo non in una strada così ampia del tutto chiusa alla circolazione veicolare.

Aggiornamento: la polemica innescata dalla multa è finita anche sul Corriere del Mezzogiorno che cita questo blog indicando come in questo post sia stata data la risposta più adatta, riportando fra virgolette diverse parti di questo intervento. 

1 commento:

PeppeRaia ha detto...

.... per non parlare del fatto che su quella "pista ciclabile" sostano le auto della P.S. , i tir che trasportano gli allestimenti delle varie manifestazioni, e stata usata per sistemare i tavoli del "PizzaFest" , e assolutamente non è ad uso esclusivo dei ciclisti: ci passeggiano pedoni "distratti", la si utilizza per correre, viene attraversata da bambini con pattini, monopattini etc... etc... etc .....

©2009-2016 Fabrizio Reale
I testi e le immagini pubblicati sul sito, salvo dove espressamente indicato, sono di proprietà dell'autore del blog. Tutti i diritti sono riservati.
E' vietato l'utilizzo delle fotografie pubblicate senza esplicita autorizzazione da parte dell'autore.
Per quanto riguarda i contenuti testuali, è possibile l'utilizzo per fini non commerciali a patto di citare correttamente il nome dell'autore e la fonte, con link al post utilizzato.
____
Il blog non rappresenta una testata giornalistica,
in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai
sensi della legge n°62 del 7/3/2001