|
Lo chef Marianna Vitale, l'autore dell'articolo Giannantonio Scotto di Vetta e la guida Michelin 2012 ITALIA -fonte |
Stella Michelin per Marianna Vitale, chef dei Campi Flegrei
Accoglienza e ristorazione come passione e lavoro: premiata una professionalità del territorio.
Può una passione diventare il proprio lavoro? La risposta deve essere sì, se ogni volta che entriamo nel ristorante Sud di Quarto, ad accoglierci troviamo il sorriso dello Chef Marianna Vitale.
Ed è significativo se questo succede ad ogni ora del giorno, durante la
fase certosina delle preparazioni, in pieno orario di lavoro (il locale
è aperto soprattutto di sera), a fine lavoro quando, dismessi i “panni
del mestiere”, qualche volta ci siamo incontrati discutendo davanti ad
un'ottima bottiglia di vino.
Il sorriso che ci arriva attraverso la vetrata della cucina a vista,
questa volta, ha però un sapore diverso. Siamo qui per rendere omaggio
al risultato ottenuto dallo Chef: Marianna è oggi tra i cuochi segnalati
della guida Michelin 2012, premiata con una stella, la prima da anni nei Campi Flegrei. L'abbraccio
e gli auguri di rito dichiarano le nostre intenzioni battagliere: per
rendere omaggio non c'è niente di meglio che accomodarci al tavolo e
gustare una serata ricca di emozioni, accompagnati dallo staff del
risotrante. L'accoglienza è uno dei punti forti, Pino ci seguirà nella
scelta dei vini e Paola ci illuminerà con la puntuale descrizione di
ogni piatto.
Siamo venuti per festeggiare e proviamo quasi tutto del ricco menù alla
carta, compreso qualche piatto descritto sulla vetrata che ci divide
dalla cucina. Ed ogni portata è una scoperta dei sensi: l'impatto visivo
è notevole e chiarisce il lavoro dedicato alle preparazioni, profumo e
gusto non sono in discussione vista l'approvazione di tutto il pubblico
in sala. Anche la musica di sottofondo è piacevole e sarà nostra
compagna per tutta la serata. Ci restano in mente il piatto di
benvenuto, l'Arancino al salmone e agrumi con tartare di ostriche e dressing allo yogurt, la Tartare di manzo e baccalà con zuppetta di finocchi, anice stellato e lupini, e il Cremoso al caffè, zabaione e liquirizia.
E anche la bottiglia di Sauvignon, per quanto di fortissimo impatto
olfattivo e forse più adatto ai suoi estimatori, è comunque una bella
esperienza a dimostrazione della ricca carta dei vini.
Marianna, classe '80, un passato lavorativo a Palazzo Petrucci, ci
raggiunge al tavolo e ci racconta della passione nata in casa, e dei
passaggi che l'hanno portata all'apertura del suo ristorante. Ed è
importante questo aspetto, per apprezzare meglio quale sia la svolta
portata ad un sistema, per la maggior parte immobile, come quello della
ristorazione dei Campi Flegrei. Oggi, la stella Michelin guadagnata da "Sud"
(Marianna tiene a puntualizzare che è il risultato di tutte le persone
che sono passate nel suo ristorante) rappresenta un evento proprio per
la voglia, il senso del lavoro e l'impegno profuso per raggiungere un
obiettivo, che è in realtà il punto di partenza per raggiungere altri
traguardi. La voglia di non porsi limiti: probabilmente l'elemento che
manca nelle nostre cucine. E deve proprio essere così se un cuoco, per
scelta o per caso, arrivato nel Comune probabilmente meno accattivante
del nostro territorio (dal punto di vista turistico, si intende), riesce
lì dove nessuno negli ultimi anni era riuscito. Questo impegno diventa
un faro da seguire, non per il tipo di cucina, non per lo smisurato
lavoro, che comunque accomuna chi lavora nel campo dell'enogastronomia,
ma soprattutto per il piglio deciso di chi ha dimostrato che si possono
raggiungere livelli d'eccellenza anche in un contesto difficile come
quello dei Campi Flegrei.
Da oggi la strada aperta da Marianna Vitale è sgombera dalle millenarie
discussioni "sulla poca attenzione delle Istituzioni locali, del
contesto nel quale non è possibile lavorare". O più che altro sposta
l'attenzione su un altro livello, che di solito io riassumo in una
battuta: “Ci renderemo mai conto che lo “spaghetto con le vongole”,
tanto caro a molte nostre cucine, è caduto nel lontano '89 insieme al
muro di Berlino?”
Forse proprio il tanto silenzio intorno a una notizia del genere, mostra
ancora una volta i nostri limiti in questo campo, ma la speranza è che
in questo silenzio, che vogliamo interrompere con questo articolo,
qualcuno nella propria cucina stia decidendo di fare un salto di
qualità, di scommettere sulla propria professionalità e percorrere il
solco di un'esperienza come quella di Sud. Non resta che ringraziare
Marianna per il suo attento lavoro, per il suo sorriso (ne abbiamo
incontrati davvero pochi in giro per i nostri locali) e accettare la sua sfida che ci lancia inevitabilmente verso i Campi Flegrei che vogliamo!
Giannantonio Scotto di Vetta
L'Iniziativa