Facebook: Il gruppo Conosciamo Napoli (25000 iscritti) attaccato da pirati informatici

la pagina facebook hackerata
Aggiornamento del 30 giugno: il gruppo è nuovamente gestito dagli originali amministratori, che stanno valutando se ripristinarlo (i pirati informatici hanno effettuato alcune modifiche per rallentarne o impedirne il pieno recupero) o meno.  In particolare il gruppo è stato impostato come "segreto" e facebook per i gruppi di grandi dimensioni impedisce di default il passaggio da una condizione più restrittiva ad una meno... (permette il passaggio aperto --> chiuso --> segreto e non il viceversa).

Il gruppo facebook "Conosciamo Napoli", creato da Peppe Guida ed Anna Cesarin con lo scopo di valorizzare arte, cultura e storia di Napoli e Campania, è stato hackerato un paio di giorni fa da un gruppo di pirati informatici, non nuovi ad azioni di questo tipo.  Da quel momento gli amministratori  storici del gruppo, 25.000 iscritti e centinaia di fotografie di Napoli, itinerari, approfondimenti culturali e storici sulla città di Partenope, sono stati estromessi dalla gestione del gruppo e sostituiti da altri, pronti ad offendere i napoletani con una sostituzione di consonante, una t al posto di una c, in risposta a tanti interventi. Del resto il tipo di assalto informatico è noto come "shitstorm" (letteralmente "tempesta di m...." ), che consiste proprio nel riempire bacheche, siti e pagine facebook di offese ed insulti. 
Gli amministratori di Conosciamo Napoli, dopo aver segnalato alle autorità competenti la cosa ed aver atteso invano una pronta risposta di chi amministra facebook, ha reagito nel migliore dei modi, aprendo subito un nuovo gruppo facebook:


Chi scrive invita ad iscriversi al nuovo gruppo, sperando che il vecchio venga presto chiuso o restituito a chi l'aveva creato.

PEr  chi si chiede quale sia lo stratagemma adottato per impossessarsi di gruppi facebook, si tratta di un inganno relativamente semplice: gli autori del gesto deprecabile creano un falso profilo facebook con il nome e la foto di uno degli amministratori della pagina, contattano e chiedono l'amicizia ad uno degli altri amministratori, sostenendo di aver subito un blocco da parte di facebook o di aver avuto l'account disattivato per chissà quale motivo, diventano amministratori, estromettono quelli originali e prendono il loro posto.  Bisogna prestare molta attenzione in questi casi e fare tutte le verifiche opportune, alla luce dell'esperienza maturata dai nostri amici di Conosciamo Napoli. 

Raccolta Differenziata a Napoli al 23,70 %, record storico secondo l'Osservatorio Regionale


Non se ne parla più, perchè al di là delle dichiarazioni di rito l'amministrazione comunale e Luigi de Magistris si sono scontrati sia con l'inciviltà di numerosi cittadini sia con la elefantiaca incapacità dell'enorme ASIA (oltre 2000 dipendenti ma meno di 300-400 operatori ecologici attivi) di reagire alle novità.  
Non se ne parla più però pian piano la percentuale di raccolta differenziata a Napoli sta aumentando. 
A gennaio 2014 secondo i dati del Sistema Informativo dell'Osservatorio Regionale sui Rifiuti della Regione Campania (gli unici ufficiali dato che ASIA da quando è andato via Raphael Rossi ha smesso di rendere pubblici i propri) il peso verificato (non una stima pertanto) fa aumentare la percentuale di differenziata nel capoluogo partenopeo al 23,7 %.
Non si tratterà del 30% dichiarato dal sindaco in qualche vecchia intervista, senza alcun dato pubblico a giustificare la cifra, ma si tratta certamente del dato più interessante ed elevato degli ultimi anni, che sovverte le stime dell' ORR basate sui dati degli anni precedenti.  Ad esempio il dato medio della percentuale di raccolta differenziata a Napoli, nel 2013, era stato del 20,76% con picchi del 22% a ottobre e del 17% in agosto.  Per fare un confronto con l'epoca più buia dell'emergenza rifiuti, che era - va ricordato - problema più vasto che valicava i confini comunali, nel 2010 la percentuale media fu del 17,39% , nel 2011 del 18,05% con punte superiori al 21% a dicembre (periodo di inizio della differenziata PaP in alcuni quartieri test), nel 2012 fu del 21,25% con picco del 22,85%.

Aggiornamento del 28 luglio
In risposta ad un articolo apparso su il Mattino riguardante i numeri della differenziata, il vicesindaco Sodano ha dichiarato che "«Siamo partita dal 14% e siamo arrivati al 24%. E questo è un dato certo. Contiamo di arrivare al 30% entro la fine di dicembre" 
Finalmente i numeri della politica e quelli dell' ORR coincidono...  va sottolineato come nel primo trimestre 2014 i dati aggiornati riportano un 23,86% con un picco superiore al 24% in febbraio.


Arrivano le scimmie allo zoo di Napoli - dal 29 giugno

Lemure katta, fotografia scattata al bioparco di Roma nel 2012

Il ritorno delle scimmie allo zoo di Napoli, ad anni di distanza dalla loro ultima presenza, è un ulteriore nuovo inizio per la storica struttura di Fuorigrotta, che sta uscendo dal baratro dell'oblio grazie all'accurata gestione di Floro Flores.  Dopo l'inaugurazione del rettilario nella vecchia storica struttura riammodernata, sarà il 29 giugno la volta di due coppie di scimmie: tre curiosi e simpaticissimi lemuri catta (re Julien di Madagascar per intenderci...) diverranno protagonisti della nuova isoletta al centro del lago grande del giardino zoologico, liberi di saltare fra i tronchi che collegano la terra e l'isolotto, senza gabbie, mentre due gibboni avranno ampio spazio  accanto al rettilario, luogo ritenuto idoneo.  Maggiori informazioni sul sito dello zoo di Napoli


Chiesa dell'Immacolatella a Pizzofalcone, abbandonata da oltre venti anni


Napoli ha talmente tante chiese che di alcune, degradate e chiuse da decenni, si tende a perdere la memoria. La chiesa dell'immacolatella a Pizzofalcone si trova al centro fra due palazzi storici di Napoli, il palazzo Carafa di santa Severina ed il "Gran Quartiere di Pizzofalcone".  Per recuperare qualche informazione aggiuntiva oltre alle poche righe presenti su wikipedia bisogna risalire ad un articolo apparso sul Mattino nel 2010, ripreso da patrimoniosos.it: la chiesa fu ricostruita intorno al 1850 ampliando la struttura originaria del XVIII secolo e pare che, almeno leggendo «Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli» di Carlo Celano (1856), c'erano cinque altari di marmo pregiato, cancelletti di ferro dorato, statue di pregio nelle nicchie alle spalle dei tre altari frontali, tele di Raffaele Spanò e Giovanni Girosi alle pareti. 
L'articolo ripreso dal Mattino descrive una realtà ben diversa:

 Oggi due dei cinque pregiati altari in marmo sono sepolti da macerie, stame e tele non sono pi all'interno dell'edificio sacro; ed è una fortuna, perché ogni cosa che c'è dentro la chiesa porta i segni dell'abbandono, della devastazione, del vandalismo. Sull'altare maggiore il tabernacolo è aperto, non c'è segno di oggetti all'interno, ma giusto lì davanti c'è un piccione putrefatto che probabilmente ha usato quel luogo sacro come nido. Il marmo è spaccato in più punti, come se un operaio maldestro avesse provato a smontarlo per portarlo via. L'antica porta di legno sulla destra è letteralmente sradicata dal muro, al centro della balaustra di marmo c'è un pallone supersantos incredibilmente rimasto gonfio, anche se ricoperto da due dita di guano. Anche gli altri altari, quelli che emergono dalle macerie e sono visibili, mostrano i segni della devastazione, ma almeno le porticine che proteggono l'ostia non sono aperte: tutte ben chiuse a chiave. Sul pavimento, che doveva essere di rilucente marmo bianco, ci sono quattro dita di polvere che rendono impossibile scorgere segni di intarsi o scritte. I banchi dove i fedeli ascoltavano la messa sono ammassati ai lati della navata: bisognava fare spazio. Chissà per quale motivo, chissà quando. Quel che accade dietro alle porte murate non può saperlo nessuno.

Villa Ebe, qualche spiraglio di ottimismo per il castello di Pizzofalcone, piccolo capolavoro di Lamont Young


Inerpicata sulla collina di Pizzofalcone, a metà fra cielo e mare, villa Ebe è immersa in uno dei luoghi più affascinanti ed al contempo degradati di Napoli. E' notizia di pochi giorni fa che qualcosa inizia a muoversi nel verso giusto, dopo un profondo stato di abbandono e degrado causato anche da un incendio nel 2000: dopo anni è stato risistemato il giardino adiacente ai ruderi della villa scelta come ultima dimora dall'eclettico napoletano (di origine scozzese ma di natali partenopei) Lamont Young, che proprio qui decise di porre fine alla propria esistenza, suicidandosi.   Young fu, come recita la colorata epigrafe posta all'ingresso della villa che prende nome dalla moglie, utopista, inventore, ingegnere di una Napoli moderna. Suo il castello Aselmeyer ed altre strutture eclettiche con inclinazione al neogotico, suo il progetto primigenio di una metropolitana di Napoli, sue alcune stralunate idee su come riprogettare il lungomare cittadino e Bagnoli.  Allo stato attuale la villa versa ancora in stato di abbandono ma la speranza è che il castello di Pizzofalcone possa tornare a splendere come nelle immagini degli anni '30 (la costruzione è del 1922).

Le finestre del castello, di chiara ispirazione neogotica

Lamont Young utopista, inventore, ingegnere di una Napoli moderna

Ancora il castello di Pizzofalcone visto dalle rampe Lamont Young, con una bella bouganvillea in primo piano

Napoli: reflection a via Nazario Sauro dopo un temporale


Difficile capire dove finisce il mare ed inizia il piccolo approdo di via Nazario Sauro, a causa delle grandi pozzanghere che si formano dopo un temporale. Di sicuro ogni fotografia scattata in quel punto assume contorni speciali, sia se si scelga di far diventare protagonista il Vesuvio o se si preferisca che ad essere in primo piano siano una sedia, un banchetto per vendere il pesce ed un ombrellone... reflection sempre diverse... un luogo da non perdere per chi ama fotografare Napoli.

Piazza Mercato a Napoli da luogo simbolo delle vicende partenopee a campetto di calcio...


Bella e dannata, piazza mercato è uno dei luoghi simbolo di Napoli, densa di storia a partire dalla fine del Medioevo.  Qui, nel campo del moricino nella seconda metà del 1200 fu spostato il mercato cittadino, dall'antica collocazione di piazza San Gaetano, per volere di Carlo d'Angiò. Qui per secoli si sono alternati scambi mercantili ad eventi storici di fondamentale rilievo per la città, dalla decapitazione di Corradino di Svevia alla rivolta di Masaniello, alla decapitazione dei martiri della rivoluzione partenopea del 1799.  La piazza oggi ha perso il ruolo di primo piano che aveva svolto per secoli, prima a causa dei gravi danni legati ai bombardamenti ed all'esplosione della Caterina Costa durante la seconda guerra mondiale, poi a causa degli scempi edilizi di cui palazzo Ottieri è enorme simbolo, infine con l'abbandono di buona parte dei commercianti che a metà anni '80 lasciarono il mercato per fondare il CIS di Nola. Oggi la piazza appare come un enorme campetto di calcio (le strisce che delimitano il campo si vedono con google maps), con due porte regolamentari, le fontane-obelischi monumentali in pieno degrado e l'enorme profilo di palazzo Ottieri (costruttore/assessore della giunta laurina autore.... con buona pace di ogni conflitto d'interessi) a tagliare definitivamente la piazza sia dalla vicina piazza del Carmine che dalla via Marina.

Una foto panoramica di piazza Mercato
Nella foto panoramica sopra riportata si notano il campanile del Carmine sulla sinistra e sant'Eligio sulla destra.

La cappella dei Pappacoda con lo splendido portale gotico, Napoli


Splendido esempio di gotico a Napoli, la cappella dei Pappacoda probabilmente meriterebbe destino migliore.  Come del resto l'intero largo San Giovanni Maggiore, si ritrova spesso nel degrado ed a essere ricettacolo di rifiuti. Di sicuro la chiesa, coi suoi contrasti fra il giallo del tufo ed il bianco dei marmi del portale gotico (opera di Antonio Baboccio da Piperno, autore di sepolcri a Santa Chiara e San Lorenzo maggiore), meriterebbe non di essere ingabbiata e chiusa ai più, ma di essere aperta e visitabile. Da notare intorno alle bifore del campanile la presenza di volti in marmo e fregi di provenienza più antica.


Un particolare del pregevole portale d'ingresso

Alla ricerca della tomba di Dracula.. apertura straordinaria di Santa Maria la Nova il 22 giugno

L'ingresso della meravigliosa chiesa di Santa Maria la Nova, Napoli

Come auspicato ed auspicabile, la notizia che la tomba di Vlad l'impalatore, ispiratore della figura letteraria del conte Dracula,  possa trovarsi all'interno del chiostro piccolo di Santa Maria la Nova ha riportato alla ribalta l'antico e meraviglioso complesso monumentale. In questi giorni sono stati in tanti, curiosi e turisti, ad affacciarsi all'interno dello splendido chiostro di San Giacomo per cercare le tracce indicate dal team di studiosi estoni ed italiani. 
Come previsto qualche giorno fa, l'associazione Oltre il Chiostro ha organizzato un'apertura straordinaria dell'intero complesso (la chiesa di Santa Maria la Nova ed il chiostro piccolo, dato che il chiostro grande, di minor rilievo artistico, è sede del consiglio provinciale di Napoli.  Domenica 22 giugno 2014 sarà possibile visitare il complesso monumentale di Santa Maria la Nova dalle ore 20,00 alle 24,00 (ingresso euro 5,00 per gli adulti ed euro 3,00 per giovani e studenti).
Al di là della curiosità legata alla presunta tomba di Vlad III Tepes, è da non perdere la visita alla chiesa ed all'annesso chiostro, così come nella cappella di San Giacomo è di enorme bellezza e pregio il presepe tradizionale  del '700 .

Il comunicato dell'associazione Oltre il Chiostro:
22 GIUGNO - ORE 20 - APERTURA STRAORDINARIA
DEL COMPLESSO MONUMENTALE DI S.MARIA LA NOVA
Viste le tante richieste di visita al Complesso Monumentale di S.Maria La Nova a Napoli (piazza S.Maria La Nova 44) in orari serali - dove alcuni studiosi sostengono che vi sarebbero conservate le spoglie di Vald III Tepes, da cui il celebre personaggio letterario del Conte Dracula - , la Direzione rende noto che consentirà l'accesso a tutta l'insula monumentale anche negli orari staordinari di DOMENICA 22 GIUGNO DALLE ORE 20 ALLE ORE 24, al costo ridotto di € 5.00 per adulti e di € 3.00 per giovani e studenti. Vi attendiamo tutti!

Il centro antico di Napoli visto da San Martino


Affacciandosi da San Martino è possibile ammirare uno dei più classici e bei panorami di Napoli: una vista di Spaccanapoli, delle chiese delle cupole del centro antico della città fino ai grattacieli del centro direzionale ed alla stazione centrale.
La fotografia è stata scattata nel dicembre 2011 ed in passato era stata rielaborata e pubblicata su questo blog.
Fra i monumenti che appaiono in fotografia sono facilmente individuabili, fra gli altri:
lungo la direttrice di Spaccanapoli:
la cupola ed il campanile della basilica dello Spirito Santo a Toledo 
Piazza del Gesù con il Gesù Nuovo, la guglia dell'Immacolata e Santa Chiara, 

San Domenico Maggiore
la cupola di Donnaromita

Sulla sinistra, in corrispondenza del decumano maggiore:
San Pietro a Majella (si vede il campanile)
Santa Maria Maggiore a Pietrasanta (si nota anche il campanile romanico, il più antico della città)
la cupola di santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco
la chiesa dei Girolamini
Il Duomo con la facciata neogotica

In fondo, si notano anche la cupola dei santi Severino e Sossio, Santa Maria Annunziata, San Pietro ad Aram.

Dracula sepolto a Napoli? Ecco dove..


Dracula fu sepolto a Napoli? E' questa la curiosa interpretazione di un team di ricercatori e studiosi estoni (università di Tallin) ed italiani, di cui si parla sul Mattino e che sta facendo discutere non poco sui social network. La lapide che dovrebbe contenere (o che avrebbe contenuto) le spoglie del conte Dracula dovrebbe essere all'interno del chiostro piccolo (o di San Giacomo) di Santa Maria la Nova, in pieno centro antico di Napoli, una lapide dal sicuro impatto visivo (la fotografia è di tre anni fa, scattata in tempi non sospetti solo per mostrare la bellezza del monumento) in quanto vi sono mescolati simboli egizi, mostri, simboli cavallereschi. 
Chissà se il cavaliere sepolto là sia davvero il celebre Dracula, quel che è sicuro è che magari grazie a questa curiosa notizia arriveranno più turisti ad ammirare il chiostro piccolo di Santa Maria la Nova uno dei più belli di Napoli e chissà... forse tutto questo clamore mediatico porterà ad una più frequente apertura della splendida chiesa. 

Il chiostro piccolo di Santa Maria la Nova

Un fulmine su Castel dell'Ovo, Napoli



A volte si ha la fortuna di ritrovarsi al posto giusto nel momento giusto, muniti di macchina fotografica reflex. Oggi pomeriggio l'attività elettrica nel golfo di Napoli è stata intensissima e chi si è trovato a passare per via Caracciolo intorno alle ore 18,00 ha potuto ammirare decine di scariche elettriche in pochi minuti. Alcuni di questi fulmini, come quello fotografato, davano proprio l'impressione di cadere su Castel dell'Ovo. Uno spettacolo per molti, non per tutti, offerto dalla meravigliosa natura e dalla splendida Napoli.

Ancora vandalizzata la fontana di Monteoliveto


Inciviltà su inciviltà, vergogna su vergogna, da una decina di giorni la fontana di Monteoliveto è stata nuovamente vandalizzata da ignoti.  Nei mesi scorsi più volte si era cercato di sensibilizzare quella parte di cittadinanza che è solita utilizzare il pregevole monumento come punto di incontro e di bevute al non gettare i rifiuti nell'acqua, anche con cartelli appesi sui leoni della fontana. Purtroppo però a qualcuno è venuto in mente di buttare vernice rossa proprio sul monumento e non sul basamento, danneggiando gravemente il monumento. Quel che questi poveri idioti non comprendono, al di là dell'inutilità del gesto, è che la vernice penetra in profondità nel marmo (che è poroso) e che non è detto che sarà possibile ripristinare la bellezza del monumento, danneggiando negli anni da CENTINAIA e CENTINAIA di persone.  
La fontana è già inserita nell'ambito del progetto monumentando, che è stato approvato diversi mesi fa ma che non è ancora partito. Speriamo che presto si possa ripristinare la bellezza di questa fontana monumentale di Napoli e che si possa operare in modo che non venga nuovamente danneggiata (recinzione, come in passato, telecamere).




La fontana in una foto di diversi mesi fa

Riapre Santa Maria dell'Incoronata, la chiesa gotica di via Medina

L'interno della gotica Santa Maria dell'Incoronata - foto del 2010 da panoramio.com
Da pochi giorni, in seguito alle tantissime lamentele di cittadini ed associazioni, ha riaperto i battenti la trecentesca santa Maria dell'Incoronata, quella che era una sorta di cappella palatina fuor delle mura del Maschio Angioino, cara agli Angiò e ricca di affreschi del XIV secolo.  Le proteste erano dovute, come pubblicato circa un mese fa su questo blog, alla presenza di numerosi senza fissa dimora che avevano trasformato in  un luogo pieno di rifiuti il portico della chiesa.  In base a quanto pubblicato su La Repubblica, la chiesa sarà aperta al pubblico dalle ore 9,00 alle 14,30 dal lunedì al venerdì, in base ad un accordo tra Soprintendenza architettonici e l'assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. 

Il portico trasformato in dormitorio, maggio 2014

Un particolare degli affreschi ancora presenti in chiesa

Napoli: per le auto elettriche ed ibride accesso libero nelle ZTL e parcheggio gratuito sulle strisce blu


A Napoli il 30 maggio 2014 è stata approvata una delibera che da una parte conferma quanto già approvato in passato, a partire dal 2012, dall'altra porta alcune interessanti novità in tema di mobilità sostenibile.
Verrà infatti avviata una fase sperimentale durante la quale:
1) le auto elettriche ed ibride immatricolate a Napoli e provincia potranno sostare gratuitamente sulle strisce blu
2) Tutte le auto elettriche potranno circolare liberamente nelle ZTL cittadine, senza pagare alcunchè
3) Tutte le auto ibride potranno circolare liberamente nelle ZTL cittadine, pagando un abbonamento a tariffa agevolata
In attesa che si definiscano le procedure di rilascio dei permessi, l'Amministrazione ha, inoltre, prorogato le autorizzazioni già concesse in passato al transito in ZTL per le vetture elettriche. 


La delibera, che ancora non è stata pubblicata sul sito del comune, nell'albo pretorio e della quale è stata data anticipazione da alcuni consiglieri comunali (Francesco Vernetti su tutti) e dall'associazione vicina all'amministrazione comunale uècap, dovrebbe fornire un ottimo strumento di crescita per i vari competitor che stanno entrando nel mondo del car sharing partenopeo. 
E' curioso che proprio oggi sui social network sia divampata la polemica riguardante il probabile abbandono di BEE,  società attiva nel car sharing con auto elettriche in città, a causa della decadenza delle agevolazioni (circolazione libera nelle ZTL) a partire dal 1 giugno...  il comune aveva già infatti approvato la delibera con cui non solo venivano prorogate le agevolazioni passate, ma ne venivano introdotte di nuove per quanto riguarda le ibride...     Probabilmente, come spesso accade in questi casi, c'è stata una carenza di comunicazione... da una parte un ufficio del comune segnalava a BEE un mese fa che il provvedimento in vigore era in scadenza, dall'altra si stava lavorando per rinnovarlo ed ampliarlo... 
La speranza è che BEE rimanga attivo in città: nonostante i piccoli numeri (una quarantina di auto in tutto), si tratta di un esperimento interessante.

Fonti: pagina facebook di uècap,  blog del vicesindaco Tommaso Sodano.

L'Epigrafe del Cerriglio a Piazzetta di Porto - vietato innovare e ingombrare nella piazza nota per la malfamata taverna


Fra i tanti banni riportati in epigrafe sui muri dei palazzi napoletani, quello del Cerriglio è forse uno di quelli più criptici, a causa delle troppe abbreviazioni. 
Emesso nel luglio del 1753, quando l'infante di Spagna Carlo era ancora re a Napoli, il banno, con consueta formula "ordine e mandato a tutte e qualsivogliano persone", vieta nell'"atrio suolo" e "spiazzo avanti la casa e bottega del M.co D. Donato Acampora"  di ardire "jnnou.ne" né fare jnnou.e .   Si tratta probabilmente di un francesismo per indicare "innovazione" (in senso di modifica dello stato dei luoghi), ma solo qualche studioso della Napoli del XVIII secolo potrebbe dare maggiori informazioni.  Di sicuro era altresì vietato "ingombrare" gli spazi antistanti la casa e bottega del succitato Donato Acampora.
Va sottolineato che la lapide, attualmente in quella che si chiama piazzetta di Porto, si trova in quella che era una delle zone più malfamate della Napoli antica, piena di locande malfrequentate, data la vicinanza con il porto. Fu in questa zona, presso la locanda del Cerriglio, che Michelangelo Merisi da Caravaggio fu raggiunto dagli uomini assoldati dai cavalieri di Malta e lasciato mezzo morto per terra nell'ottobre del 1609, sfigurato in volto da un'arma da taglio.

Di seguito è riportato il testo della lapide del Cerriglio:


Carolus dei gratia Rex
Utriusque Siciliae Hyerusalem & C.
Infans hispaniarum dux parmae placentiae castri & C.
ac magnius princeps haereditarius hetruriae & C.

D. Dom Cardamone Miles U.I.D.REG.s CONS.s ET causae com  & C.
per il pnte banno si fa ord. e man.to a tutte e quals.no pers.e che da oggi avanti et in futur. non ardiscano jnnou.ne fare jnnou.e alc. nell'atrio suolo e spiazzo avanti la casa e bottega del M.co D. Donato Acampora contro la forma della relaz.ne fatta dal m.co D. Franc.co Attanasio Tau.rio del S.R.C. esequita coll'jnterv.to del d.o sig. com. in vigor di de.to di d. S.R.C. lato a sua relaz.ne sotto li 9 del pass.o mese di mag.o di questo corr.te anno ne qlli incombrano ne faccino ingombrare in quals. modo in pregiud.o del d.o m.co. D. Donato sotto la pena di do.ti 200. F.o R.o & C. ed altre pene ad arbitrio del s.r.c. e sig.r. com.rio s'esequa per qnto si tiene cara la grazia del S.M. (Dio G.di) alias & C. Datum Nap. Die. 17 M. Iulu 1753

Dom.co Cardamone
Bonau. Bonocore
Genn.o Toti sno
Adest sigillum





I bagni della regina Giovanna, Sorrento



Non si può dire di aver trascorso qualche giorno a Sorrento, perla del turismo italiano, senza essersi affacciati ad ammirare lo splendore dei bagni della Regina Giovanna, emozionante mescolanza di natura, paesaggio, leggende ed archeologia.
Il nome dato alla conca naturale deriva da una leggenda che affonda le sue radici nel Medioevo: pare infatti che la regina Giovanna II d'Angiò fosse solita nuotare nuda nelle limpide acque della piscina naturale insieme ai giovani amanti.  Quale poi fosse la sorte di questi giovani, spesso di estrazione popolare, è narrata da altre leggende napoletane, che narrano storie di botole all'interno del Castel Nuovo, di fini atroci e persino di un enorme coccodrillo che, trovata dimora nel fossato del castello, era solito divorare i malcapitati amanti della regina, ultima erede della dinastia angioina. 
La peculiarità del luogo è legata alla presenza di un enorme villa romana, risalente al I sec. a.C - I sec. d.C., che si estendeva per quasi tutto il promontorio del capo fra una grande domus ed una villa a mare, collegate fra loro da sottili ponti di roccia. Di grande bellezza doveva essere la piscina naturale, collegata al mare con un arco naturale, che ancora oggi conserva resti di laterizi ed opere murarie di epoca romana.  Sui resti terrazzati della villa al mare, la cui forma rende inconfondibile il capo di Sorrento, in molti son soliti prendere il sole o pescare dai vicini scogli. Maggiori dettagli sulla villa di Pollio Felice sul sito del parco di Punta Campanella.  Va sottolineato che i bagni della regina Giovanna sono facilmente raggiungibili, in circa 15-20 minuti, percorrendo una strada che parte dal Capo di Sorrento ed arriva fino al mare. La difficoltà è minima, eccezion fatta per il tratto finale che porta giù alla spiaggetta all'interno della conca naturale.
 





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