Chiesa di Santa Maria la Nova |
Dall'antico porto medievale in su fino al decumano inferiore, attraversando parte della Napoli paleocristiana, medievale e rinascimentale, questo è quel che si prefigge l'itinerario turistico suggerito. (prima parte, da piazza Bovio a via Mezzocannone attraverso il decumano del mare)
Partenza: Piazza Bovio.
Vista notturna di Piazza Bovio con le decorazioni natalizie di fine 2012 |
Universalmente nota come piazza della Borsa, piazza Bovio è il simbolo di quel "risanamento" che portò a fine XIX secolo alla riqualificazione urbanistica di buona parte del centro antico della città, con l'apertura del cosiddetto "rettifilo", attualmente corso Umberto I, che portò all'attuale configurazione urbanistica dei quartieri Porto e Pendino ma anche alla distruzione e perdita di numerose opere d'arte e chiese.
Al centro della piazza (qui una rapida rassegna fotografica della storia della piazza dal 1890 ad oggi), al posto della fontana del Nettuno da fine 2010 è stato collocato il monumento equestre a Vittorio Emanuele II, originariamente posto in piazza Municipio. Fra i tanti bei palazzi di fine Ottocento spicca il palazzo della Borsa, che ospita la camera di commercio, bell'esempio di architettura "neorinascimentale" napoletana, con l'ampia sala delle grida.
Dall'antico porto al decumano del mare
Alla sinistra del palazzo della Borsa è via Sant'Aspreno, che prende nome dall'omonima chiesa, inglobata durante il risanamento all'interno del palazzo. Aperta nei giorni feriali a partire dalle ore 9.00, la chiesa di Sant'Aspreno al Porto (cliccare per foto e descrizione della chiesa), seppur piccola, è di importanza fondamentale per ricostruire la storia del quartiere e della città. Eretta nel sesto secolo dopo Cristo, la chiesa conserva ancora nell'ipogeo la struttura originale paleocristiana, con altare e decorazioni risalenti al VII-VIII secolo ancora visibili. La cappella paleocristiana, oggi sotto il livello stradale ed ancora frequentata per invocare il santo, primo vescovo e patrono di Napoli, per recar sollievo dall'emicrania, all'epoca della costruzione era sulla spiaggia, in corrispondenza dell'antico porto. Proseguendo si incontra la stretta e caratteristica scalinata del pendino Santa Barbara, che da quasi mille anni unisce la vecchia zona portuale con quello che oggi si è soliti chiamare "decumano del mare", ovvero il tratto di strada che unisce piazza Santa Maria la Nova a via Mezzocannone. Appena terminati i circa settanta gradini si giunge a via Banchi Nuovi, con in evidenza la facciata quattrocentesca, oggi triste esempio di abbandono e degrado, dello splendido palazzo Penne. Quel che c'è davanti poi non è un cassonetto particolarlmente ingombrante bensì la protezione in legno e ferro del marmoreo banco dell'acqua di zi' Nennella immortalato da de Crescenzo ne La Napoli di Bellavista.
Pendino Santa Barbara di sera - |
A questo punto l'itinerario suggerito prosegue verso sinistra, imboccando alla sinistra di piazzetta Ecce Homo vico santa Maria dell'Aiuto, con la bella chiesa omonima, piccolo capolavoro barocco.
Proseguendo si arriva al complesso monumentale di Santa Maria la Nova (ampia descrizione su wikipedia) , che consta di due chiostri ed una basilica fondata nel XIII secolo, ricostruita a fine XVI secolo e ristrutturata poi fino ad assumere la conformazione barocca attuale.
Da non perdere i due chiostri: il più grande, detto di San Francesco, che ospita la sede del consiglio provinciale ed il più piccolo, detto di San Giacomo, affrescato nel XVII secolo con un ciclo sulla vita di San Giacomo della Marca, probabilmente uno fra i più bei chiostri di Napoli, che ospita l'associazione Oltre il Chiostro ed il museo ARCA (arte religiosa contemporanea).
La piazza, dominata dall'imponente basilica, è circondata da palazzi costruiti a cavallo fra il XVII ed il XVIII secolo. Proseguendo lungo via Santa Maria la Nova fino a via Monteoliveto è notevole il colpo d'occhio legato al passaggio dal centro antico ad una zona della città costruita in parte durante il ventennio fascista, in parte nel dopoguerra. Sulla sinistra inizia via Medina (da vedere- altro itinerario suggerito), davanti si mostra imponente il Palazzo delle Poste che costituisce un ottimo esempio di architettura civile degli anni '30 insieme ai vicini Casa del Mutilato, palazzo della Provincia e Questura.
L'itinerario prosegue per un breve tratto lungo via Monteoliveto per rientrare nel centro antico da via Donnalbina, in modo tale da poter ammirare la chiesa di Santa Maria di Donnalbina, importante esempio di arte barocca in città con opere di Domenico Antonio Vaccaro e tele del Solimena. La chiesa, riaperta da pochi anni, è accessibile attraverso l'ingresso laterale sito nel complesso del Don Orione. Proseguendo si ritorna a piazzetta Ecce Homo e quindi a via Banchi Nuovi.
Superato palazzo Penne e l'adiacente chiesa di San Demetrio e Bonifacio, si prosegue fino all'incrocio con via Santa Chiara (sulla destra, nella piazzetta, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano in stato di completo abbandono) e poi oltre, fino ad incontrare sulla destra palazzo Giusso, sede dell' università degli studi di Napoli "L'Orientale", costruito fra il XVI ed il XVII secolo. Accanto al palazzo si erge sia la gotica cappella dei Pappacoda (inizio 1400) che l'ingresso laterale della splendida basilica di San Giovanni Maggiore, riaperta da poco più di un anno, all'interno della quale sono conservate testimonianze paleocristiane nella zona absidale.
Leggenda vuole che la basilica fosse stata inizialmente eretta per volere dell'imperatore Costantino nel IV secolo in luogo di un precedente tempio romano, per poi essere più volte ricostruita. Ampia descrizione su wikipedia.
Chiostro piccolo di Santa Maria la Nova |
Da non perdere i due chiostri: il più grande, detto di San Francesco, che ospita la sede del consiglio provinciale ed il più piccolo, detto di San Giacomo, affrescato nel XVII secolo con un ciclo sulla vita di San Giacomo della Marca, probabilmente uno fra i più bei chiostri di Napoli, che ospita l'associazione Oltre il Chiostro ed il museo ARCA (arte religiosa contemporanea).
La piazza, dominata dall'imponente basilica, è circondata da palazzi costruiti a cavallo fra il XVII ed il XVIII secolo. Proseguendo lungo via Santa Maria la Nova fino a via Monteoliveto è notevole il colpo d'occhio legato al passaggio dal centro antico ad una zona della città costruita in parte durante il ventennio fascista, in parte nel dopoguerra. Sulla sinistra inizia via Medina (da vedere- altro itinerario suggerito), davanti si mostra imponente il Palazzo delle Poste che costituisce un ottimo esempio di architettura civile degli anni '30 insieme ai vicini Casa del Mutilato, palazzo della Provincia e Questura.
L'itinerario prosegue per un breve tratto lungo via Monteoliveto per rientrare nel centro antico da via Donnalbina, in modo tale da poter ammirare la chiesa di Santa Maria di Donnalbina, importante esempio di arte barocca in città con opere di Domenico Antonio Vaccaro e tele del Solimena. La chiesa, riaperta da pochi anni, è accessibile attraverso l'ingresso laterale sito nel complesso del Don Orione. Proseguendo si ritorna a piazzetta Ecce Homo e quindi a via Banchi Nuovi.
basilica di San Giovanni Maggiore |
Leggenda vuole che la basilica fosse stata inizialmente eretta per volere dell'imperatore Costantino nel IV secolo in luogo di un precedente tempio romano, per poi essere più volte ricostruita. Ampia descrizione su wikipedia.
L'itinerario prosegue lungo via Mezzocannone in direzione decumano inferiore (via Benedetto Croce)
Note:
Un itinerario turistico che parta da piazza Bovio è ottimo in quanto in piazza vi è la stazione Università della metropolitana linea 1 (da visitare, in quanto fra le più belle della città) ed in quanto in zona sono diversi i parcheggi e posti auto per chi arriva con mezzi propri.
Questo itinerario turistico fa parte della guida fotografica di Napoli.
Note:
Un itinerario turistico che parta da piazza Bovio è ottimo in quanto in piazza vi è la stazione Università della metropolitana linea 1 (da visitare, in quanto fra le più belle della città) ed in quanto in zona sono diversi i parcheggi e posti auto per chi arriva con mezzi propri.
Questo itinerario turistico fa parte della guida fotografica di Napoli.