8 Marzo, giornata internazionale della donna... che senso ha oggi in Italia?

camelia bianca - Marzo 2010
A oltre cento anni dalla prima giornata internazionale della donna gli spunti di riflessione sul se sia ancora sensata questa giornata, al di là dei festeggiamenti commerciali che portano tanti euro nelle tasche dei fiorai di mezzo mondo, sono tanti.  Da una parte le tante conquiste ottenute con sudore e fatica nel corso del XX secolo, a partire dal diritto di voto fino ad arrivare alle vittorie referendarie su aborto e divorzio, il fatto che tante donne in carriera hanno ricoperto e ricoprono ruoli cardine nella politica, nella cultura, nell'economia, sono la dimostrazione di un processo di emancipazione che almeno in Europa ed in America procede con velocità sempre più spedita verso la tanto sospirata "uguaglianza fra i sessi". Dall'altra quanto sta accadendo in Italia in questo scorcio di XXI secolo dimostra che per buona parte dell'opinione pubblica, non solo maschile, la donna resta un oggetto, qualcosa che si può agevolmente comprare con un po' di soldi o qualche candidatura politica,  merce di scambio fra uomini alla pari di una bustarella di tangenti.  Se in buona parte del mondo Occidentale la donna diventa sempre più pari dell'uomo, in alcuni casi di fatto soppiantando il sesso maschile, in Italia stiamo assistendo ad un ritorno al passato e ad una sbagliata consapevolezza che la donna è solamente un oggetto sessuale, che può avanzare in carriera concedendosi sessualmente e non per merito.  Non per nulla le ragazzine non sognano di diventare una Margherita Hack o una Rita Levi Montalcini, ma di diventare modelle, veline più o meno svestite senza alcuna competenza artistica o culturale,  perchè il messaggio che chi governa e la televisione danno oggi è che la donna ha successo se è bella, piacente e  sopratutto disponibile.  In quest'ottica l'8 Marzo ha ancora un senso, nella speranza che chi ha un minimo di cervello capisca che la strada che stiamo prendendo non porterà a nulla di buono e che le nuove generazioni cresceranno senza alcuna morale, nè laica nè religiosa... 

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