Chiesa dell'Immacolatella a Pizzofalcone, abbandonata da oltre venti anni


Napoli ha talmente tante chiese che di alcune, degradate e chiuse da decenni, si tende a perdere la memoria. La chiesa dell'immacolatella a Pizzofalcone si trova al centro fra due palazzi storici di Napoli, il palazzo Carafa di santa Severina ed il "Gran Quartiere di Pizzofalcone".  Per recuperare qualche informazione aggiuntiva oltre alle poche righe presenti su wikipedia bisogna risalire ad un articolo apparso sul Mattino nel 2010, ripreso da patrimoniosos.it: la chiesa fu ricostruita intorno al 1850 ampliando la struttura originaria del XVIII secolo e pare che, almeno leggendo «Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli» di Carlo Celano (1856), c'erano cinque altari di marmo pregiato, cancelletti di ferro dorato, statue di pregio nelle nicchie alle spalle dei tre altari frontali, tele di Raffaele Spanò e Giovanni Girosi alle pareti. 
L'articolo ripreso dal Mattino descrive una realtà ben diversa:

 Oggi due dei cinque pregiati altari in marmo sono sepolti da macerie, stame e tele non sono pi all'interno dell'edificio sacro; ed è una fortuna, perché ogni cosa che c'è dentro la chiesa porta i segni dell'abbandono, della devastazione, del vandalismo. Sull'altare maggiore il tabernacolo è aperto, non c'è segno di oggetti all'interno, ma giusto lì davanti c'è un piccione putrefatto che probabilmente ha usato quel luogo sacro come nido. Il marmo è spaccato in più punti, come se un operaio maldestro avesse provato a smontarlo per portarlo via. L'antica porta di legno sulla destra è letteralmente sradicata dal muro, al centro della balaustra di marmo c'è un pallone supersantos incredibilmente rimasto gonfio, anche se ricoperto da due dita di guano. Anche gli altri altari, quelli che emergono dalle macerie e sono visibili, mostrano i segni della devastazione, ma almeno le porticine che proteggono l'ostia non sono aperte: tutte ben chiuse a chiave. Sul pavimento, che doveva essere di rilucente marmo bianco, ci sono quattro dita di polvere che rendono impossibile scorgere segni di intarsi o scritte. I banchi dove i fedeli ascoltavano la messa sono ammassati ai lati della navata: bisognava fare spazio. Chissà per quale motivo, chissà quando. Quel che accade dietro alle porte murate non può saperlo nessuno.

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