Le rampe san Marcellino ed il fondaco San Severino


 Le rampe San Marcellino, quartiere Pendino, collegano la zona di piazzetta Portanova al centro antico, ricollegandosi ad altre salite (vicoletto San Severino) e raggiungendo il centro antico di Napoli, proprio in corrispondenza dell'antica chiesa dei Santi Severino e Sossio e di San Marcellino e Festo.  Scendendo per vicoletto San Severino è poi possibile soffermarsi a guardare uno degli ultimi fondaci di Napoli, fra quelli rimasti dopo il risanamento del XIX secolo. 


 Il fondaco San Severino, lungo le rampe san Marcellino, è uno degli ultimi fondaci napoletani.  Un fondaco era un luogo tipico delle città di mare, all'interno del quale spesso alloggiavano i mercanti e sovente venivano immagazzinate le mercanzie: una sorte di micro città nella città, dato che attraversando il portale d'ingresso si entrava non in un cortile ma in una vera e propria piazzetta su cui affacciavano una o più abitazioni, fra loro incastrate nei modi più disparati. Nel corso dei secoli, come spesso accade, questi luoghi persero la loro funzione originaria e, sempre più modificati ed ingolfati di abitazioni, divennero luoghi degradati, sporchi, all'interno dei quali potevano anche scoppiare violente epidemie.  Matilde Serao nel suo Ventre di Napoli li portava come esempio di sudiciume e dei luoghi da sventrare.

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