Via Medina - Napoli: quarto itinerario turistico

Chiesa di Santa Maria dell'Incoronata  - Via Medina - Napoli
Lunga poco meno di cinquecentro metri, via Medina racchiude in sè numerose anime della città, essendo stata costruita e ricostruita in epoche diverse ed essendo sempre stata crocevia del traffico cittadino sin dai tempi degli angioini.  Antica quanto la vicina Rua Catalana, citata nel Decamerone di Boccaccio, nel 1300 la sede stradale era ribassata di alcuni metri rispetto alla situazione attuale, all'altezza del sagrato della bella chiesa di Santa Maria dell'Incoronata.  Fu Carlo V, nel XVI secolo, a ridisegnare il quartiere, spinto dalla necessità di colmare le zone adiacenti il Castel Nuovo dei materiali di risulta avanzati dopo la creazione del fossato del castello.  Ne consegue che la Chiesa dell'Incoronata, realizzata nel XIV secolo su piano urbanistico del re Carlo II d' Angiò, risulta essere un paio di metri al di sotto del manto stradale.

Partendo da piazza Municipio, a destra fa angolo il bel palazzo della sede del TAR, che conserva ancora l'antico nome di "Hotel Londres". Poco più avanti via Medina incontra  Calata San Marco, piccola discesa che collega con Via De Pretis, nota ai più perchè triste teatro nel 1988 di un attentato che fu fatto nei confronti dei militari americani che in quella zona solevano trascorrere le serate: nell'aprile 2008 un'autobomba con 30 kg di tritolo esplose causando quattro morti e una ventina di feriti davanti ad un circolo in cui si teneva una festa  organizzata per i militari americani da poco sbarcati in porto. L'episodio rimase per anni nella memoria dei napoletani. 
Poco oltre calata San Marco si erge imponente la bella fontana del Nettuno, tornata dove era stata posizionata nel 1638 da qualche anno dopo essere stata per quasi un secolo situata in Piazza Bovio (piazza Borsa) nell'ambito della riqualificazione imposta alla zona del rettifilo dal "Risanamento".  E' questa la fontana oggetto delle belle fotografie scattate in occasione dei successi calcistici del Napoli, allorquando i tifosi erano soliti "vestire" Nettuno che campeggia sulla fontana con una maglia azzurra.
Di fronte alla fontana c'è la chiesa di Santa Maria Incoronata, di cui si è già scritto sopra.  Realizzata nel corso del XIV secolo, la chiesa è attualmente utilizzata per iniziative culturali saltuarie ed è purtroppo spesso inaccessibile ai turisti. Fortunatamente la chiesa è aperta nei weekend del Maggio dei monumenti e durante mostre e conferenze.  Dall'esterno è possibile vedere il bel porticato con colonne e capitelli palesemente provenienti da chiese e templi pagani precedenti.  L'interno della chiesa presente due navate asimmetriche.
Proseguendo  a sinistra c'è la chiesa di San Giorgio dei Genovesi, spesso adibita ad aula lauree nonchè a cappella dell'Università degli Studi Partenope, mentre a destra, stretta fra i palazzi, c'è a chiesa della Pietà dei Turchini, famosa per il conservatorio all'interno del quale studiarono musica e canto personalità del calibro di Alessandro Scarlatti, Giovanni Paisiello e Giovan Battista Pergolesi. La struttura è ancora oggi famosa per le attività concertistiche, che si svolgono  nella chiesa di Santa Caterina da Siena.

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Proseguendo lungo via Medina, superata una serie di pizzerie appartenenti ad alcune delle principali catene di ristoranti partenopee, si passeggia fra palazzi antichi e negozi storici.  Avvicinandosi al quadrivio con via Monteoliveto, via Diaz e via Sanfelice, si erge altissimo quello che per decenni è stato l'unico "grattacielo" della città di Napoli: l' hotel NH Ambassador, fino a qualche tempo fa noto con il nome Jolly Hotel. Accanto all'albergo c'è l'imponente palazzo della Questura, realizzato, come buona parte dei palazzi pubblici della zona, in epoca fascista.   Di fronte, sul lato destro provenendo da piazza Municipio, si trova la caserma della Polizia collocata all'interno del secentesco "Chiostro dell'Ospedaletto" e la chiesa di San Diego all'Ospedaletto, nota ai napoletani con il nome di San Giuseppe Maggiore, derivato dalla denominazione di una chiesa precedentemente collocata nella stessa posizione, da cui prende nome l'intero quartiere, "San Giuseppe", facente parte della seconda Municipalità.
Il consiglio è quello di terminare la passeggiata in piazza Matteotti, poco più avanti passando accanto alla Questura, per poter visionare l'evidente l'impronta che gli architetti degli anni '30 hanno voluto dare alla zona, con  i quattro edifici pubblici imponenti, realizzati secondo i canoni dell'epoca: il bel palazzo della Posta centrale, il palazzo della Provincia, il Palazzo del Mutilato e quello della Questura.

Itinerario n.4 della guida di Napoli di laboratorionapoletano.com - ultima modifica il 28/11/2011

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