America's cup a Napoli: non sia un incubo per i napoletani ma un'occasione di rilancio

lungomare di Napoli bloccato a causa del Chelsea
Aggiornamento: modifiche agli orari della ZTL nei giorni 1,2,3,4 aprile 2012

Tutti a piedi è l'ordine perentorio,  sarà un inferno ma solo per i primi giorni la speranza di chi ha realizzato il complesso progetto per arginare l'inevitabile caos generato dalla presenza di un evento sportivo in pieno centro città. 
 Le World Series di America's cup, regate di preparazione per quella che sarà la futura America's cup (gli equipaggi saranno gli stessi ma le barche sono di una classe differente, AC45 per le World Series - AC72 per la America's cup vera) al di là delle tante polemiche (la realizzazione dell'orrida scogliera dinanzi la rotonda Diaz, il rigido protocollo della AC che prevede financo la distribuzione di 600 pasti giornalieri all'interno dell'area per citarne solo due) possono costituire un'occasione di rilancio, quanto meno di immagine, del capoluogo partenopeo. 
Ciò doverosamente premesso non è facilmente digeribile il piano di limitazioni al traffico legato all'evento, che di fatto priverà i napoletani per un mese intero, a fonte di una settimana di gare, di alcune delle principali direttrici del traffico cittadino.
Pur ritenendo necessari i provvedimenti restrittivi, dato che è impossibile che la Riviera di Chiaia possa sostenere tutto il traffico del lungomare, chi scrive è fortemente scettico sia sui tempi che sulla determinazione geografica della ztl di Napoli - Chiaia per le regate di "America's cup", per i seguenti motivi:
  1. L'assenza di fermate della metropolitana in tutta la ZTL (Quella della linea 2 è sita in Piazza Amedeo ben distante dal lungomare, la Cumana, la cui fermata è comunque lontana chilometri: in entrambi i casi le frequenze non sono da "metropolitana")
  2. l'assenza del tram (da tempo causa lavori il tram si ferma a Beverello)
  3. il gigantesco cantiere di piazza San Pasquale per la linea 6
  4. L'impossibilità di potenziare realmente i servizi di autobus in modo tale da ridurre il danno nei confronti dei residenti a causa della carenza di mezzi, a meno di non ridurre il servizio altrove 
  5. Il buco nei trasporti di notte: chiudere un'area per 24 ore su 24 al traffico veicolare senza prima avere la certezza di un potenziamento dei mezzi pubblici 24 ore su 24
Considerata la carenza strutturale del servizio pubblico su gomma, i cui mezzi sono limitati sia nel numero che soprattutto nell'assenza di fondi per una corretta manutenzione del parco autobus esistente, tenendo soprattutto presente che la zona del lungomare è raggiungibile fondamentalmente da bus e mezzi privati, qualsiasi creazione di ZTL in quell'area che si estende in lunghezza per diversi chilometri, financo provvisoria, rischia di mettere in ginocchio una città, tagliandola in due  nonostante le proposte di istituzione di navette per collegare i parcheggi di Fuorigrotta alla zona interessata dai provvedimenti.
Chi plaude all'iniziativa, sperando in una totale pedonalizzazione dell'area, è del tutto avulso da Napoli, non conosce la città nè i suoi problemi o probabilmente si limita a frequentare un angolo risistretto del capoluogo partenopeo, badando a coltivare semplicemente il proprio orticello.

Che per le regate di World Series di America's cup servano provvedimenti forti di limitazioni al traffico è indubbio. Giusto pedonalizzare il lungomare per evitare il caos che nasce, ad esempio, ogni volta che una squadra di calcio titolata alberga vicino Castel dell'Ovo. Giusto prevedere il doppio senso alla riviera di Chiaia. Ma la ZTL venga istituita solo per la settimana di regate, o anche per i giorni immediatamente precedenti, in fasce di orario che permettano ai napoletani di attraversare la città coi propri mezzi per recarsi al lavoro o portare i propri figli a scuola.
Se per i primi giorni di istituzione della ZTL è prevista la paralisi del traffico in città, basti pensare a cosa accadrà in una piazza Municipio già transennata da cantieri decennali quando verrà istituito il varco di accesso a via Acton, alla fila di auto che nella migliore delle ipotesi interesserà tutte le strade limitrofe, chi scrive dubita che nei giorni successivi le cose possano migliorare nelle poche strade rimaste per muoversi in città.
Il solo pensiero poi che il Corso Vittorio Emanuele possa e debba diventare per un mese la principale arteria di traffico cittadina fa rabbrividire...
Il rischio che un evento sportivo che può servire a Napoli possa tramutarsi in un incubo per i napoletani c'è... sta agli amministratori e soprattutto a quanti dovranno mettere in atto le decisioni di sindaco e giunta l'arduo compito di gestire l'evento senza danneggiare "troppo" i napoletani.

Aggiornamento 19 marzo 2012: il comune è venuto incontro alle tante voci critiche con due modifiche "sostanziali": l'accesso ai motocicli esteso a tutta la ZTL e non solo alla riviera di Chiaia e la pedonalizzazione di via Partenope non più 24 ore su 24 per l'intera durata del provvedimento ma secondo gli orari della ZTL straordinaria.  Fervono intanto i lavori nei cantieri della riviera di Chiaia per recuperare almeno una corsia in corrispondenza di Villa Pignatelli (altrimenti il doppio senso di circolazione sarebbe impossibile) ed alla fine della riviera di Chiaia.  


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