Se l'Arno fosse a Napoli...

Un germano reale nuota nell'acqua inquinata dell'Arno
Sarebbe utile proporre al comune di Napoli di acquisire il fiume Arno nel suo territorio comunale, almeno per quanto riguarda il tratto di fiume che scorre all'interno di Firenze, per cercare di salvare il fiume dall'incuria e dall'abbandono in cui versa, sostituendo l'Arno sulle cui rive si catapultò Manzoni a sciacquare i panni al mitico Sebeto che anticamente scorreva per le vie della città.
Se l'Arno fosse a Napoli infatti almeno una volta alla settimana il problema dell'inquinamento del fiume sarebbe sulle prime pagine dei quotidiani come esempio di degrado e di rischio di morte di un fiume, alla stregua di quanto accade periodicamente con il ben più in salute golfo di Napoli.
Se l'Arno fosse a Napoli una fotografia dei tanti ratti che circolano in pieno centro sotto i lungarno più prestigiosi farebbe il giro dei quotidiani come esempio di sporcizia ed abbandono, con il solito medico a descrivere l'enorme emergenza igienico- sanitaria e l'incidenza di questo con l'aumento delle malattie in città.
Se l'Arno fosse a Napoli il problema dei rifiuti gettati nel fiume sarebbe un luogo comune per descrivere le emergenze rifiuti in tutta Italia. 
 Se l'Arno fosse a Napoli sul web monterebbe la protesta contro il sindaco e l'amministrazione comunale rea di distruggere l'immagine della città d'arte ed impedirne il rilancio.
Se l'Arno fosse a Napoli i cittadini che, incuranti delle chiazze bianco-giallastre che galleggiano sul fiume e dei tanti rifiuti ammassati ai lati, fanno jogging, pescano o prendono il sole accanto all'Arno verrebbero fotografati e tacciati di essere i soliti menefreghisti incapaci di amare il proprio fiume.
Se l'Arno fosse a Napoli probabilmente a causa della sovra-esposizione mediatica qualcosa per salvare il fiume, che pure accoglie uccelli acquatici di ogni tipo, si proverebbe a fare.
L'Arno purtroppo però è in Toscana, in quella Firenze che è descritta meritatamente come una della capitali dell'arte italiana. Dell'inquinamento dell'Arno non appaiono fotografie in rete - almeno non molte - nè articoli sui principali quotidiani, nemmeno nelle edizioni locali.  Si fa semplicemente finta che sia tutto normale, nel timore forse di offuscare l'immagine il mondo ha di Firenze, prediligendo l'apparire all'essere. 
Napoli deve continuare a lottare contro i luoghi comuni quando spesso condivide problemi seri con altre città, con altre capitali dell'arte... semplicemente... scriver male di Napoli fa notizia e scardinare i luoghi comuni in positivo o in negativo è difficile.
Napoli ed in napoletani nel frattempo continuamente devono difendersi da attacchi spesso del tutto fuori luogo ed anacronistici, mentre per altre località italiane vige un assoluto e campanilistico veto di metterne in evidenza gli aspetti meno positivi. 
Il fatto che si tenda ad accomunare sempre Napoli agli scippi ai turisti quando nelle classifiche 2009 e 2010 delle città più pericolose in tal senso stilate da tripadvisor c'erano sì città italiane ma erano Firenze (2009) e  Roma (2009 e 2010).  
L'Arno si può ancora salvare, sarà il caso davvero di scrivere a De Magistris per chiedere l'annessione del fume Arno?
C'è da riflettere... e non poco... 
Jogging sul lungarno in centro città a Firenze con l'Arno inquinato - marzo 2012


1 commento:

Januarium ha detto...

Caro Fabrizio, parole sante!
Recentemente sono stato a Venezia, e sceso dal traghetto, mi son ritrovato una bella busta di spazzatura davanti...
o le calli tutte sporche e puzzolenti...
Ma giustamente, mica è Napoli...

©2009-2016 Fabrizio Reale
I testi e le immagini pubblicati sul sito, salvo dove espressamente indicato, sono di proprietà dell'autore del blog. Tutti i diritti sono riservati.
E' vietato l'utilizzo delle fotografie pubblicate senza esplicita autorizzazione da parte dell'autore.
Per quanto riguarda i contenuti testuali, è possibile l'utilizzo per fini non commerciali a patto di citare correttamente il nome dell'autore e la fonte, con link al post utilizzato.
____
Il blog non rappresenta una testata giornalistica,
in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai
sensi della legge n°62 del 7/3/2001