Amici di Telethon e beneficenza non solo nei giorni stabiliti

Il calendario è stracolmo di giornate per la ricerca, di giornate contro un male, di weekend ed ore per la vita e, si sa, gli italiani sono sempre propensi a donare alle associazioni benefiche e no profit in quei determinati giorni, così come sono molto attenti a far qualcosa per aiutare le popolazioni che soffrono allorquando accadono grandi cataclismi.  L'altra faccia della medaglia è che, terminato l'effetto mediatico di eventi benefici e di catastrofi, sui giornali italiani, siano essi on line o cartacei, scompaiono del tutto le informazioni ad essi relativi.   Ad un mese dalla catastrofe di Haiti  in troppi hanno dimenticato ed è il caso di ricordare che ogni tanto inviare  un sms al 48541 non  è sbagliato e che AGIRE è sempre in prima linea per fronteggiare l'emergenza in quella nazione distrutta da un terremoto.  Al contempo la ricerca sulle malattie genetiche sostenuta da TELETHON non si ferma mai e non è immaginabile che le donazioni debbano essere fatte solamente durante la famosa maratona televisiva di DUE GIORNI.  Pertanto, da oggi e per un periodo di tempo indefinito, verrà riproposto il banner sulla destra con la possibilità di donare con pochi semplici passaggi anche pochi euro a sostegno della ricerca sulla distrofia muscolare e le altre malattie genetiche. Il laboratorio napoletano infatti è fra i "siti amici" di Telethon ed il sottoscritto, ovviamente, ha sempre a cuore tutte le tematiche inerenti la ricerca, sia essa indirizzata verso il miglioramento della qualità di vita, la riduzione delle emissioni inquinanti o la lotta contro le malattie. Qualora decidiate di donare pochi euro in favore di Telethon da questo blog, noterete che il counter delle donazioni all'istante vedrà l'importo incrementarsi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho fatto il servizio civile presso un centro missionario e devo dire che - mi spiace, è così - una gran fetta delle donazioni andava spesa per il mantenimento del centro stesso. Uno dei responsabili mi disse che la donazione più giusta, all'epoca, era da indirizzarsi al sindacato brasiliano dei "senza terra", ovvero una cosa che era totalmente fuori dalle iniziative del centro. Io strabuzzai gli occhi e lui, sorridendo, mi spiegò che "almeno quelli creano una coscienza collettiva". Io non ammetto che quando c'è un terremoto, per esempio, lo stato non abbia abbastanza risorse per fare fronte all'emergenza. Non parlo ovviamente di Haiti. Io credo che la donazione più grande che si può fare sia quella che si produce a lungo termine. Come la ricerca. Come l'attività di un sindacato, per l'appunto. E credo che occorra essere coerenti: che senso ha donare qualcosa per la tutela dell'ambiente e poi andare a lavorare a bordo di un'auto occupata da una sola persona? Sarebbe molto più produttivo fare il contrario: non donare niente e andare a lavorare in bicicletta...

Fabrizio Reale ha detto...

Quel che non riusciamo a fare come collettività magari riusciremo a fare collettivamente... è strano e un po' triste ma è così... fra l'altro la coerenza non è il punto forte degli italiani... è risaputo.
Per quanto riguarda la ricerca, purtroppo senza donazioni enti come Telethon potrebbero fare molto poco...

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