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Il pavone fa la ruota ed attira le attenzioni di un canguro (wallaby)... allo zoo di Napoli

pavone fa la ruota davanti a due marsupiali (wallaby, simili a canguri)

Passeggiando per lo zoo di Napoli è possibile anche soffermarsi a guardare incontri particolari. E' il caso di un pavone che, facendo la proverbiale ruota, ha attirato l'attenzione di un piccolo canguro (più propriamente un wallaby, marsupiale di piccole dimensioni che non può essere classificato come canguro). Dopo aver visto un pavone maschio fare la ruota, il wallaby si è avvicinato alla coda di un altro pavone maschio per studiarla da vicino ed ha attirato le ire di una femmina di pavone, che prontamente ha scacciato il curioso marsupiale...

pavone fa la ruota allo zoo di Napoli

I wallaby, piccoli marsupiali simili a canguri, sono attirati dalla scena

Incuriosito, il marsupiale si avvicina alle penne del pavone

Ma attira le attenzioni di una femmina di pavone

Che caccia il wallaby lontano
Le fotografie scattate allo zoo di Napoli saranno ripresen anche su fotografiareale.com e e sul blog diaro napoletano

Lutto allo Zoo di Napoli: muore l'elefantessa Sabrina a 56 anni, da 28 anni allo zoo


Giornata di lutto allo zoo di Napoli.  L'elefantessa Sabrina, giunta al giardino zoologico di Fuorigrotta nel 1986, quasi trenta anni fa, è morta.  Nata nel 1958, aveva 56 anni.  Sabrina era il simbolo dello zoo di Napoli, in quanto uscita indenne dagli anni più bui del giardino zoologico e per diverse apparizioni nella serie tv Un posto al sole.   Sarà un dispiacere per i tantissimi bambini che oggi come ieri si fermavano a guardare l'elefantessa.




Zoo di Napoli: sabato 27 gratis tutti i bambini per l'inaugurazione della nuova fattoria


Sabato 27 settembre verrà inaugurata la nuova fattoria dello zoo di Napoli. Come anticipato dalle fotografie pubblicate a fine agosto, si tratta di un grande passo in avanti nel processo di trasformazione del vecchio zoo partenopeo in un moderno e funzionale bioparco.  Guardando le fotografie, infatti, tutto sembra fuorchè di trovarsi nel giardino zoologico di Napoli, il che fa ben sperare per tutte le altre grandi novità che dovrebbero essere realizzate nei prossimi mesi.   Va ricordato che in meno di un anno sono state recuperate diverse zone prima abbandonate, realizzate due aree giochi per bambini, riaperto dopo decenni il rettilario, creati spazi ampi per le scimmie (ritornate anche loro nello zoo dopo decenni).
Il 27 settembre tutti i bambini saranno ospiti dello zoo di Napoli e pertanto non pagheranno alcun biglietto di ingresso.

Questa ed altre fotografie realizzate dal sottoscritto sono state utilizzate dallo zoo di Napoli per lanciare il nuovo spazio dedicato alla fattoria. 

Novità allo zoo di Napoli: la nuova fattoria, le scimmie, i rettili

La nuova fattoria dello zoo di Napoli, foto scattate il 30 agosto

In meno di dieci mesi la nuova gestione dello zoo di Napoli è riuscita in un piccolo miracolo: prima la manutenzione ordinaria ed una corretta alimentazione per gli ospiti del giardino zoologico, poi pian piano gli spazi verdi attrezzati  per i bambini, il rettilario restaurato, la voliera restaurata, il ritorno delle scimmie in grandissimi spazi verdi, la nuova, bellissima, fattoria degli animali, che verrà inaugurata il 27 settembre.  In attesa che le tigri e gli altri felini (gli animali più sacrificati ospitati in gabbie risalenti al 1940) possano trovare spazio nella nuova "savana", chi visita oggi lo zoo di Napoli troverà che in poco meno di dieci mesi le novità sono state tante e la sensazione di rilancio dello storico giardino zoologico è più che positiva. 
Le fotografie della nuova fattoria sono fra le prime pubblicate in rete e mostrano un giardino zoologico moderno e ben curato. Queste immagini sono state utilizzate, dopo autorizzazione, dallo zoo di Napoli come simbolo del rinato giardino zoologico, sia sulla pagina ufficiale che sui social network.

La nuova fattoria dello zoo di Napoli, con gli spazi dedicati ai pulcini, ai maialini, ai pony

I sei lemuri ospitati su un'isola in mezzo al laghetto dello zoo, collegata alla terraferma da un tronco di palma
Due dei lemuri catta ospitati allo zoo di Napoli


Arrivano le scimmie allo zoo di Napoli - dal 29 giugno

Lemure katta, fotografia scattata al bioparco di Roma nel 2012

Il ritorno delle scimmie allo zoo di Napoli, ad anni di distanza dalla loro ultima presenza, è un ulteriore nuovo inizio per la storica struttura di Fuorigrotta, che sta uscendo dal baratro dell'oblio grazie all'accurata gestione di Floro Flores.  Dopo l'inaugurazione del rettilario nella vecchia storica struttura riammodernata, sarà il 29 giugno la volta di due coppie di scimmie: tre curiosi e simpaticissimi lemuri catta (re Julien di Madagascar per intenderci...) diverranno protagonisti della nuova isoletta al centro del lago grande del giardino zoologico, liberi di saltare fra i tronchi che collegano la terra e l'isolotto, senza gabbie, mentre due gibboni avranno ampio spazio  accanto al rettilario, luogo ritenuto idoneo.  Maggiori informazioni sul sito dello zoo di Napoli


Grande folla allo zoo di Napoli per il 25 aprile


Impensabile solo a fino a pochi fa, l'enorme folla che oggi ha letteralmente invaso lo zoo di Napoli è la più lampante testimonianza di come la nuova gestione dello storico giardino zoologico partenopeo abbia finalmente portato una ventata di ottimismo e novità in un luogo per troppi anni divenuto simbolo di incuria e fallimenti. E' facile immaginare quale sarà l'afflusso di turisti e residenti allo zoo una volta portate a termine le grandi modifiche strutturali all'originaria piantina dello zoo, rimasta ferma alla metà del secolo scorso, con l'introduzione di un nuovo e più ampio spazio dedicato alla fattoria degli animali (uno dei luoghi preferiti dei bambini), di un'area savana in cui gli erbivori africani abbiano ancora più spazio di quello attuale e soprattutto di una nuova area dedicata alle enormi tigri, in cui possano circolare libere, lontano dalle vecchie ed anguste gabbie che son state per anni il simbolo della inadeguatezza dello zoo di Napoli.  Del resto le piantine distribuite all'ingresso indicano già le aree in cui in futuro (con colorazione differenti rispetto alle aree già operative) saranno ospitate giraffe e gibboni e dove sarà il rettilario, che è ancora in fase di ristrutturazione, in quanto la struttura era stata abbandonata negli ultimi 20-30 anni. 
Nell'attesa di queste grandi novità, lo zoo di Napoli ha organizzato per oggi e per il 1 maggio, per i  piccoli ospiti, una serie di spettacoli e stand di animazione all'interno del parco. Fra gli ospiti più recenti, i due wallaby (marsupiali un po' più piccoli dei canguri) hanno ottenuto uno spazio bello ampio, mentre è stato ulteriormente abbellito e modificato il laghetto, con un nuovo isolotto al centro. 
Unico neo di una mattinata passata piacevolmente allo zoo di Napoli, la gestione (estranea allo zoo, sia ben chiaro) del parcheggio esterno allo zoo, complice anche la grande folla accorsa alla vicina Mostra d'Oltremare per la fiera del baratto e dell'usato: pieno il parcheggio tradizionale (2,5 euro), le auto son state indirizzate senza comunicazione alcuna attraverso due cancelli che individuano il confine fra zoo e mostra, con il raddoppio della tariffa (5 euro per il parcheggio a fronte dei 3 richiesti dall'altra parte del cancello.. comunque in più rispetto ai 2,5 euro richiesti fino al mese scorso)... 

i due Wallaby (piccoli canguri) ospiti dello zoo di Napoli
folla nell'area attrezzata 
Il lago dello zoo di Napoli

Il nuovo zoo di Napoli: novità e lavori in corso verso il nuovo bioparco di Napoli


Il nuovo corso dello zoo di Napoli, passato da un paio di mesi nelle mani dell'imprenditore partenopeo Francesco Floro Flores, è iniziato e, nonostante buona parte della struttura sia interdetta per "lavori in corso", già si notano diversi piccoli particolari che denotano la fine dell'emergenza in cui per troppo tempo il giardino zoologico di Napoli si era trovato.  Anche se di fatto non sono state ancora inaugurate nuove aree per gli animali e gli unici nuovi ospiti riguardano la fattoria (due simpatici e spauriti alpaca ed un paio di cavallini argentini), passeggiando per lo zoo si respira un'area nuova e diversa: due nuove grandi aree giochi per bambini con giostre, la vegetazione del parco curata con alberi potati ed aiuole fiorite, il lago pulito, curato fin nei più piccoli dettagli e con nuove mangiatoie acquatiche per i numerosi ospiti, gli animali visibilmente in buona salute.  Guardando poi il nuovo sito internet dello zoo di Napoli è possibile immaginare come sarà presto il nuovo bioparco di Fuorigrotta, con una nuova ed ampia fattoria, nuovi spazi per i grandi erbivori africani, la savana e finalmente uno spazio ampio, aperto e comodo per le grandi tigri, ancora oggi rinchiuse in gabbie del 1940. Verrà poi inaugurato anche il rettilario e torneranno animali da troppo tempo non più presenti a Fuorigrotta.  La speranza è che la nuova proprietà possa davvero trasformare e portare nel XXI secolo uno spazio verde di fondamentale importanza per i bambini di Napoli.  Segue una galleria fotografica di immagini scattate allo zoo di Napoli .
Pellicani nel laghetto dello zoo
l'elefante ed il pavone
Due alpaca nella fattoria, a portata di bimbo



I due cammelli dello zoo di Napoli, da fotografiareale.com
Il leone maschio dello zoo di Napoli (foto di ottobre 2013)


Uno dei due orsi bruni dello zoo di Napoli
Lo zoo di Napoli visto dall'alto, con gli spazi dedicati agli erbivori (zebre cervi, etc.)

Lo zoo di Napoli è aperto e vivo in attesa del nuovo proprietario

Nuovi nati allo zoo di Napoli: due piccole gru coronate
C'è vita allo zoo di Napoli, in attesa che il nuovo proprietario possa iniziare ad investire seriamente nel progetto che dovrebbe trasformare il vetusto ma affascinante giardino zoologico di Napoli in un più moderno ed sostenibile per gli animali bioparco. Questa mattina, accanto alla presenza di numerosi volontari che si erano dati appuntamento per portare agli animali chili e chili di verdure, erano diversi i fattori positivi rispetto ad una situazione che resta alquanto precaria, almeno finchè non avverrà il passaggio dalla curatera fallimentare alla nuova proprietà.  Due pulcini di gru coronata, diverse caprette e cervi in dolce attesa, il giovane cammello oramai divenuto quasi adulto, accanto ai sonnecchiosi giovani leoni che oramai hanno oltre cinque anni, nati all'interno dello zoo nel 2008,  sono le note liete, accanto alla vista degli operai in azione per potare le piante cresciute troppo all'ingresso e finalmente all'eliminazione del vecchio cartellone di presentazione dello zoo, oramai bruciato tre anni fa.. 
Nonostante alcune situazioni di degrado - il laghetto meriterebbe maggiore cura ed in diverse zone andrebbero eliminate le erbacce - lo zoo di Napoli è ancora là, vivo, con la sua meravigliosa vegetazione ed i tanti ospiti, a dispetto delle dichiarazioni di rito e delle vicende degli ultimi mesi che hanno messo a serio periocolo la vita degli animali e la sopravvivenza della struttura. Di sicuro non c'è più Cleo, la tigre simbolo del parco, spostata a Bologna da mesi, non ci sono più gli orsi dal collare, l'otaria è morta due anni fa, la giraffa, ancora presente nelle piantine dello zoo, è finita nel 2008... 
La speranza però è che nel breve periodo si possa procedere nella trasformazione in bioparco dello zoo di Napoli, la città sarà vicina a chi riuscirà in questa impresa riportando ai fasti di un tempo una struttura di enorme valore ed importanza per la città di Napoli e per Fuorigrotta in particolare.

Nota: 
Lo zoo di Napoli è aperto tutti i giorni dalle ore 9.30. Il costo del biglietto è di 6 euro.  I bambini sotto gli 80 cm non pagano.

Lo zoo di Napoli è aperto, tutti allo zoo!


Mentre sono riprese le trattative per salvare il giardino zoologico di Napoli dall'oblio legato al fallimento del vetusto complesso Edenlandia-zoo di Fuorigrotta, con l'imprenditore napoletano Floro Flores pronto ad investire sei milioni di euro per trasformare finalmente lo zoo di Napoli in un moderno bioparco, senza le vetuste gabbie e con maggiori spazi per gli animali, sulla falsariga dei grandi successi in termini di affluenza di pubblico di Berlino o Roma,  continuano le iniziative di singoli gruppi di cittadini per cercare di tutelare sia i lavoratori che gli animali ospitati nella struttura, sia per ricordare a tutti che lo zoo di Napoli è ancora aperto e che continua ad essere un luogo ideale per i bambini grazie anche alla lussureggiante vegetazione, in parte esotica.  
Per sabato 1 giugno è stato promosso su facebook un evento "Tutti allo zoo"  in cui, oltre a spingere a visitare il giardino zoologico, si invita anche a portare cibo gradito agli animali ospitati ed indicato dai dipendenti: frutta, mele, carote e patate.
Che aspettate? Tutti allo zoo di Napoli!!!!  

La grande tigre dello zoo lascia Napoli (crisi zoo di Napoli)

Una delle grandi tigri dello zoo di Napoli, è lei Cleo ?
Lo zoo di Napoli, insieme ad Edenlandia, è in uno dei momenti più bui ed in molti cominciano a temere che possa esserci la volontà di "smantellare" il tutto, abbandonando gli animali a loro stessi, trasferendoli in altre strutture attraverso pericolose operazioni che comportano forti dosi di sedativi e grande stress per gli ospiti di quello che ancora oggi, nonostante la vetustità delle gabbia anni '40 in cui sono ospitati i grandi felini (solo loro), è oggettivamente un angolo di paradiso verde in un quartiere devastato dall'edilizia della seconda metà del secolo scorso. 
Lunedì mattina Cleo, il più grande esemplare vivente di tigre in cattività nel mondo, verrà trasferita al Centro Recupero Fauna dell'Appennino bolognese. Sui quotidiani appare la scritta  "in attesa della realizzazione di un progetto di riqualificazione della struttura partenopea", di fatto una delle star del giardino zoologico lascerà Napoli diretta lontano, senza ben sapere se sia previsto o meno davvero il biglietto di ritorno.
Su Edenlandia e giardino zoologico si sta commettendo un grave errore, in quanto dalla riqualificazione del giardino zoologico e di quello che un tempo era il più grande parco divertimenti del Centro-Sud (ricordate le pubblicità su Topolino a cavallo fra gli anni '80 e '90?) dovrebbe partire il rilancio di tutta Fuorigrotta ed anche in parte di Napoli.  In tantissime città del mondo i giardini zoologici o bioparchi sono attrattori di turismo notevoli. Particolarmente vicino  l'esempio di Roma, con la riqualificazione del vecchio zoo in pieno centro città, trasformato in un moderno bioparco, senza gabbie, con i grandi felini e gli orsi ammirati senza che quasi questi debbano accorgersi della presenza dell'uomo, con tantissimi primati liberi di giocare in spazi aperti.
Un giardino zoologico riqualificato ed ammodernato sarà di importanza vitale anche per i bambini napoletani, che potranno godere di un'area verde rigogliosa ed al contempo vedere dal vivo animali anche rari ed acquisire importanti nozioni di educazione ambientale.  Del resto gli obiettivi dei giardini zoologici sono quelli legati all'integrazione dei tre principali compiti finalizzati alla conservazione: l'educazione ambientale, la ricerca e la conservazione delle specie e del loro habitat.
In tal senso va ricordato che le condizioni ambientali dello zoo di Napoli sono state tali da aver garantito in questi anni diverse nascite, su tutte il doppio parto in breve tempo della leonessa, solo pochi anni fa.
La parola d'ordine dovrebbe essere RIQUALIFICARE, sfruttando tutti gli spazi attualmente vuoti per ricollocare tutti gli animali stretti in piccole gabbie (leopardi e tigri), rendendo più sostenibili gli ambienti aperti di orsi e leoni, ristrutturando tutte le aree semi abbandonate per renderle fruibili per nuovi arrivi. 
La chiusura dello zoo di Napoli sarebbe un danno ambientale ed economico enorme per la città.


Salvare lo zoo di Napoli con Zoo Wall? Perchè non provare anche questa ulteriore strada...



Chi segue questo blog sa quanto a cuore stiano gli animali e la rigogliosa vegetazione dello zoo di Napoli al sottoscritto e quanto si sia già scritto in merito alla necessità di salvare uno spazio vitale per i bambini di Napoli.  Come già scritto su diversi siti on line e quotidiani (qui l'articolo de Il Mattino di un paio di giorni fa) è partita una raccolta di solidarietà definita "Zoo Wall" che ha come scopo la raccolta di fondi per salvare lo zoo di Napoli attraverso l'adozione virtuale di un animale ed il posizionamento di un proprio, singolo, mattoncino in un ideale "zoo wall" i cui blocchi possono essere accostati ad una balla fieno come ad una tigre o all'elefante tanto amato dai bambini.  L’unità di misura di ciascun mattone è un blocco dalle dimensioni di 10x10 pixel del valore € 10,00. Al momento sono stati venduti 3700 pixel, pari a 37 mattoncini. Le prenotazioni però sono tante, come scritto anche dallo staff dell'iniziativa in un commento a questo post.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito www.zoowall.it 


Non servirà probabilmente a salvare lo zoo di Napoli dal triste declino ma potrà portare un po' di sollievo ad una struttura che necessita di continue spese per foraggiare e curare gli animali.
Dall'inizio di questa nuova crisi economica sono diversi gli animali di fatto "spariti", magari venduti, come i due orsi dal collare, ancora dati per presenti sul sito ufficiali ma che da mesi oramai non vivono più nel giardino zoologico partenopeo.  Al contempo sono tante, fra gli erbivori, le nuove nascite.

Questo post è stato citato anche su ecoblog.it

Edenlandia e zoo di Napoli: Brainspark vuole comprare ed investire, sarà possibile farlo e salvare zoo, Edenlandia e posti di lavoro?

tigre in gabbia - da Fabrizio Reale's photo blog

L'ennesima puntata della lunga vicenda legata al fallimento di Edenlandia e zoo di Napoli è offerta oggi sulla versione on line de Il Denaro, una delle poche testate giornalistiche, a onor del vero, ad aver preso a cuore la vicenda che interessa chiunque abbia bambini piccoli a Napoli. Sembra infatti che l'imprenditore italo-svizzero Alfredo Villa, proprietario della Brainspark, che ha realizzato negli ultimi grandi due grandi parchi a tema nel Nord Italia,  sia ancora interessato ad acquistare il parco divertimenti e lo zoo, promettendo investimenti milionari, a patto però - è questo quel che si evince leggendo l'articolo - di cercare di entrare anche in possesso dei suoli.
Chi scrive, nonostante la moda di politici e giornalisti sia quella di boicottare i giardini zoologici, è ancora oggi favorevole a qualsiasi investimento che preveda la "riqualificazione" dello zoo di Napoli e non una sua chiusura, conscio che nelle principali capitali e città europee e mondiali vi sono dei giardini zoologici o bioparchi che scriver si voglia capaci di attrarre da una parte milioni di turisti e dall'altra di garantire agli animali ospitati standard qualitativi più che accettabili, con il superamento del concetto di gabbia legato a Napoli alla vetustità della struttura. 

Lo zoo di Napoli chiuderà? ancora una sconfitta per i bambini di Napoli

bambini allo zoo di Napoli
Lo zoo di Napoli chiuderà. Ad ascoltare le parole di alcuni membri della commissione incaricata di prendere decisioni sulle sorti del parco,  passeggiando per gli ampi e verdi viali del giardino zoologico, la sensazione è che, come al solito, sia più facile chiudere che riqualificare uno spazio di fondamentale importanza per i bambini napoletani.  Il sottoscritto ha incontrato casualmente il gruppo in transito all'interno dello zoo e l'impressione è stata  che -almeno stando a quanto asserito da parte di alcuni membri della commissione -  non si abbia il coraggio di investire per il bene dei bambini di Napoli e di andare contro moralismi ed ideologie falso-ambientaliste.

La sorte degli animali dello zoo di Napoli
Premesso che - come facilmente intuibile - gli animali selvatici nati in cattività non possono in alcun modo essere reintrodotti  nell'ambiente d'origine, appare evidente a chiunque voglia affrontare il problema con intelligenza che la sorte degli animali dello zoo di Napoli, una volta chiuso, sarà nella migliore delle ipotesi quella di essere rinchiusi altrove in altri spazi magari meglio gestiti, mentre per quanti non siano in grado di sopportare un lungo viaggio o per quanti non vi siano richieste l'unica via di uscita dallo zoo sarà una siringa e l'eutanasia.
Riqualificare sfruttando gli spazi ed eliminando le gabbie, non chiudere
Investendo il necessario lo zoo di Napoli potrebbe diventare un bioparco dal respiro europeo, alla stregua di quello romano o di altri, con animali ospitati in strutture quanto meno accettabili. 
E' infatti inaccettabile che le tigri possano ritrovarsi rinchiuse in gabbie piccole per ospitare anche un essere umano. Va però sottolineato, il che dovrebbe far riflettere non poco chi dovrà prendere decisioni difficili, che una delle attrazioni principali per i piccoli ospiti del giardino zoologico sia la "fattoria"  dedicata a caprette ed oche.
Un giardino zoologico attuale non dovrebbe prescindere da diversi spazi dedicati al contatto e confronto fra i bambini e gli animali, da aree didattiche necessarie per comprendere la natura, da aree attrezzate che possano ospitare con spazi ampi gli animali. Il giardino zoologico di Napoli ha dalla sua parte un patrimonio eccezionale in termini di alberi e flora, ospita oltre 300 animali nonostante sia inutilizzato per almeno la metà dello spazio disponibile, riqualificare dovrebbe essere la parola d'ordine per non privare Napoli e soprattutto l'infanzia napoletana di un luogo importante, alla luce anche del fatto che zoo "moderni" sono presenti in tantissime città italiane ed europee e del non trascurabile particolare che il giardino zoologico costituisce di fatto uno dei pochi "sfoghi" per i bambini di Napoli, messi troppo spesso in secondo piano, sui quali e per i quali troppo poco si investe.

Salviamo lo zoo di Napoli... giù le mani da uno spazio per i bambini napoletani


La società Park and Leisure di Falchero che gestiva - a fatica - Edenlandia e zoo di Napoli è fallita da nemmeno 24 ore e già sono diverse le dichiarazioni che devono far riflettere e temere che Napoli possa perdere uno spazio verde dedicato ai bambini più piccoli che non ha eguali in città.  Il giardino zoologico di Napoli meriterebbe di essere riqualificato e reinventato sotto certi aspetti per renderlo, seppur non per dimensioni, per qualità comparabile con i bioparchi di sapore più europeo, partendo dall'ottima base costituita da un'ampio terreno che ospita specie vegetali di ogni tipo ancor prima che un numero sempre più esiguo - circa 300 - di animali. 
Archiviato a priori qualsiasi falso moralismo animalista - i giardini zoologici esistono ovunque e si tratta comunque sempre di animali nati in cattività che mai potrebbero essere reintrodotti nei loro habitat di origine -, quel che conta davvero è tutelare i bambini napoletani ancor prima che qualsiasi altro interesse economico legato alla Mostra d'Oltremare o ad altri enti o società pubbliche e/o private: il giardino zoologico di Napoli offre infatti ai giovanissimi aria pulita, verde in grandi quantità, viali alberati ottimi per contrastare l'arsura estiva e la possibilità di interagire con gli animali, cosa importantissima in una città cementificata dai palazzinari dei decenni passati.
Appare assurdo voler eliminare lo zoo e conservare, incrementandolo, il parco divertimenti in un contesto in cui di parchi di divertimento a tema ve ne sono innumerevoli e di ogni dimensione, mentre i bioparchi e giardini zoologici sono in numero di gran lunga inferiore: i bambini napoletani, infatti, per ammirare qualche animale dovrebbero recarsi a quello che un tempo era noto come Abruzzo Zoo o spingersi fino a Roma. La passeggiata nel weekend all'interno dello zoo di Napoli, ancora oggi nonostante gli anni di degrado, è un classico per chi ha bambini piccoli, un'innocente evasione dal traffico e dallo smog, un modo per far divertire i propri bambini mettendoli a contatto - stretto nel caso degli animali della fattoria - con la fauna più o meno selvatica.
Salviamo lo zoo di Napoli! Che le istituzioni, il sindaco in primis, siano lungimiranti nel proporre alternative alla chiusura definitiva del parco che possano prevedere la nascita - finalmente - a Napoli di un bioparco dal respiro europeo! A chiederlo sono i nostri bambini.

Il fallimento di Edenlandia e dello zoo di Napoli

La "Vecchia America", famosa e datata attrazione di Edenlandia
Come evidenziato alcuni giorni fa, Edenlandia, quello che un tempo era il più grande parco di divertimenti a tema del Centro-Sud Italia, rischia seriamente di chiudere. Come riportato da Il Denaro, martedì 11 ottobre il tribunale di Napoli dovrà infatti pronunciarsi sul fallimento della società Park and Leisure, che fa capo all'imprenditore Falchero,  della quale fanno parte sia Edenlandia che lo zoo di Napoli.  Se la speranza è quella di un intervento delle istituzioni a tutela di uno spazio vitale per bambini e ragazzi napoletani, se alla finestra c'è ancora Brainspark che solo alcuni mesi fa si era candidata per affiancare Falchero nella riqualificazione e rivalutazione dell'intera area, la paura è che l'ente Mostra d'Oltremare abbia diversi progetti per la vasta superficie in buona parte - si pensi allo zoo - occupata da una vegetazione ricca e variegata, con il rischio concreto che uno spazio vitale per la cittadinanza possa essere riconvertito in qualcosa di diverso e di lontano dalle reali esigenze dei napoletani.  Ancora una volta c'è timore per la sorte delle centinaia di animali più o meno esotici che vivono all'interno del giardino zoologico.

edit: la società Park and leisure è stata dichiarata fallita in data 12 ottobre. C'è tempo fino a fine novembre per individuare soluzioni alternative che garantiscano la sopravvivenza delle strutture.

Edenlandia: un salto indietro nel tempo fino al 1965 con il drago cinese e la vecchia America... a rischio fallimento

Il castello simbolo dell'Edenlandia
1965- 2011: sono passati quarantasei anni da quando l'Edenlandia fu inaugurata, esempio quasi unico in Europa di parco divertimenti a tema. In quasi cinquant'anni sono stati inaugurati decine, forse centinaia di parchi di divertimento nel solo territorio italiano e quello che ancora nei primi anni '90 era definito come il più grande parco di divertimenti del Centro-Sud ha perso piano piano posizioni e prestigio, nell'incapacità di rinnovarsi e di riproporsi al pubblico non solo napoletano.
E' stupefacente ed inimmaginabile che ritornare dopo anni all'Edenlandia costituisca un tuffo incredibile nel proprio passato, un ritorno ai tempi in cui, da bambini cresciuti negli anni' 70 o '80, le attrazioni del parco erano la casa delle beffe, il castello di Lord Sheidon con il soffitto che si abbassa e la zattera semovente, la Vecchia America, i tronchi e la casa degli spettri, senza dimenticare il drago cinese (chi prende il fiocco avrà un giro in omaggio, non importa se il bambino del 1965 probabilmente è il nonno del 2011) o i piccoli elefantini volanti alla dumbo. A prescindere da elementari problematiche relative alla sicurezza ed alla difficoltà di manutenere giostre sempre più vecchie ed obsolete che hanno negli anni portato alla eliminazione di giochi simbolo del parco come le montagne russe "Mont Blanc" e la ruota panoramica, è triste notare come delle soluzioni tecniche innovative ed originali negli anni '60 (i personaggi semoventi del trenino, i tronchi copiati in tutto il mondo in ogni salsa e modo) siano oggi ancora attive e funzionanti, anche se per un pubblico più ristretto e con fortuna sempre decrescente nel corso degli anni, con poche attrazioni realmente di successo inaugurate negli ultimi anni.
Su Edenlandia, così come sullo zoo di Napoli, pende ancora oggi lo spettro del fallimento e della chiusura e, stante a quanto apparso su un articolo de Il Denaro di alcune settimane or sono, il 5 ottobre prossimo  il Tribunale fallimentare di Napoli dovrà decidere se accogliere o meno la proposta di concordato preventivo presentata dalla società Park and Leisure, mossa fondamentale per poter discutere di qualsiasi piano di rilancio dell'area dedicata al divertimento dei bambini di Napoli. 
Perdere Edenlandia e soprattutto lo zoo di Napoli sarebbe un danno enorme per i figli dei napoletani, in quanto si tratta di una delle poche aree attrezzate per accogliere la gioventù napoletana e per offrire punti di incontro con la natura, da una parte, e con le emozioni della fantasia dall'altra.  Rilanciare il parco, riqualificare il giardino zoologico dovrebbero essere

Lo zoo di Napoli lentamente muore, quale sarà la sorte di uno spazio vitale per i bambini?

I cartelloni di presentazione dello Zoo ieri, oggi e domani in parte bruciati


L'anno della rinascita dello zoo di Napoli... ogni anno, da oramai troppo tempo si susseguono proclami trionfali e forti critiche, annunci di investimenti e voci di fallimento, il tutto a danno di quello che ad oggi è ancora uno dei pochi punti di riferimento per i bambini di Napoli in una città che storicamente non è mai stata generosa con i propri figli più piccoli.  Non si può scrivere che allo zoo di Napoli vi sia degrado: passeggiando per gli ampi viali ombreggiati da alberi e piante nostrane ed esotiche la sensazione è di pulizia, l'acqua negli spazi destinati agli animali è chiara e trasparente, gli animali sembrano discretamente accuditi ed alimentati, non vi è sporcizia.  
Non si può scrivere che lo zoo di Napoli sia in condizioni normali: qualcuno ha bruciato parzialmente i cartelloni all'ingresso, le mappe dello zoo posizionate in diversi punti inviano in zone del giardino oramai abbandonate, nel giro di pochi mesi la sensazione è che qualche animale sia andato via e che non sia stato rimpiazzato in alcun modo. C'era una giraffa allo zoo di Napoli... c'è ancora a guardare cartelloni e mappe ma è morta oramai da tempo. C'era un'otaria... anche lei defunta dopo lunga malattia... lo spazio dedicata a lei ed in passato alle sue sorelle o cugine è vuoto da un anno oramai. Fino a qualche mese fa c'erano due esemplari di orso dal collare, proprio accanto ai due orsi bruni... l'altro ieri chi è passato ha trovato vuoto il luogo da loro abitato ed è sparito anche il cartello che ne annunciava la presenza ai bambini. 

Lo zoo di Napoli si sta lentamente svuotando, muore lentamente senza una vera agonia, come se davvero fosse interesse della cittadinanza privare l'infanzia di un posto che andrebbe piuttosto riqualificato, sfruttando i grandi spazi e concedendo alloggi più decenti soprattutto ai grandi felini, come se l'interesse della Mostra d'Oltremare fosse davvero quello di eliminare la voce "giardino zoologico" fra gli spazi di proprietà, seppur gestiti da terzi.
Inutile entrare nella questione animalista se sia o meno accettabile l'idea stessa di rinchiudere in gabbia degli animali, se i giardini zoologici ed i bioparchi siano "eticamente corretti" nel XXI secolo o se abbiano utilità alcuna riguardo la salvaguardia di specie in via d'estinzione...  quel che conta sottolineare è che i giardini zoologici e, ancora meglio e di più, quelli che oggi sono indicati come "bioparchi" sono di importanza fondamentale nell'educazione di un'infanzia sempre più lontana dalla natura e sempre più vicini ad un mondo proiettato nel web 2.0.  In tal senso è inutile sottolineare come una delle aree più frequentate dello zoo di Napoli sia proprio la ricostruzione di un ambiente rurale e di campagna, con caprette, oche e galline a cui i piccoli ospiti possono fornire cibo selezionato sotto controllo dei dipendenti dello zoo, più del pigro leone o delle sonnacchiose e tristi - vergognoso non riuscire ad eliminare le gabbie rimaste pressochè intatte dagli anni '40 nonostante spazi vastissimi inutilizzati-  tigri. 

Salvare lo zoo deve essere una priorità per chi ha a  cuore i bambini di Napoli, così come prioritario deve essere tutelare il verde pubblico e far sì che gli spazi attrezzati per i piccoli napoletani non solo vengano aumentati ma vengano anche salvaguardati dall'incuria e dagli atti vandalici.

Zoo di Napoli: torna il sereno? In arrivo brainspark

tigre in gabbia - da Fabrizio Reale's photo blog
Da quanto si apprende dai principali quotidiani locali sembra finalmente che stia per tornare il sereno su Edenlandia e zoo di Napoli. Più volte si è scritto in passato della necessità di rinnovare la bella area del giardino zoologico, in particolare qui e qui, recuperando le tante aree dismesse ed investendo per creare spazi più adatti e meno angusti per parte degli animali ospitati, soprattutto per quanto riguarda i felini di grandi dimensione.  Quel che conta è che Napoli non perda gli spazi dedicati ai più piccoli all'interno della Mostra d'Oltremare. In tal senso la notizia dell'interessamento da parte della Brainspark e della volontà di investire oltre sei milioni di euro è più che buona, tenendo conto che la Brainspark ha realizzato negli ultimi anni due grossi parchi di divertimento (Ondaland e Mediapolis) nel Nord Italia.  Per i nostri bambini è importantissimo che lo zoo di Napoli venga rinnovato e possa diventare a tutti gli effetti un bioparco utile per avvicinare i piccoli napoletani alla natura ed alla conoscenza degli animali.

Zoo di Napoli: le condizioni attuali

avvoltoio papa - zoo di Napoli - luglio 2010
Ad ogni visita allo zoo di Napoli chi scrive si convince sempre di più di quanto questo ampio spazio verde sia di fondamentale importanza per la città di Napoli.  In estate ancor più che durante le altre stagioni il giardino zoologico rappresenta infatti un'oasi immersa nel verde utile per concedere un paio d'ore di riposo dalla calura e distrazioni per i nostri bambini.  Al di là delle poche buone notizie riguardanti ulteriori nuovi nati fra i daini, che si aggiungono al giovane cammello ed ai tanti leoncini nati nel 2009, va scritto che nessuna nuova area è stata inaugurata nonostante siano tantissime le zone chiuse per "lavori in corso" e che si devono registrare alcune note negative: l'ultima otaria, già malata mesi or sono, è deceduta e l'area a lei destinata è ancora vuota e sul sito figura ancora come presente la giraffa, mentre dalle cronache locali risulta che l'ultima presente nello zoo di Napoli è deceduta ormai oltre due anni fa.   Agli occhi inesperti di chi scrive gli animali visti sono sembrati in massima parte in buona salute, eccezion fatta forse per i cammelli, ma probabilmente l'aspetto malandato è più dovuto al periodo di muta della pelliccia che ad un reale stato di difficoltà.  Va curiosamente segnalato come all'interno dello zoo si aggirassero personaggi in cerca delle piume dei pavoni, anche loro in periodo di cambio livrea.  Per quanto riguarda la visita nel suo insieme, è sempre piacevole passeggiare per gli ampi viali circondati da una rigogliosa vegetazione ed osservare gli animali, anche se, come già più volte scritto, colpisce tutti la condizione delle tigri, costrette nelle stesse gabbie progettate decenni fa, allorquando non c'era una vera coscienza ambientale ed un reale rispetto nei confronti degli ospiti dei giardini zoologici...

Ritorno allo zoo di Napoli: la strada è ancora lunga

tigre in gabbia - zoo di Napoli - Marzo 2010

Continuerò a recarmi allo zoo di Napoli perchè ritengo sia importante che la città ed i cittadini riescano a  riappropriarsi di uno spazio verde  fondamentale, continuerò a riportare qui per immagini e testo le sensazioni che la vista degli animali in gabbia, così come quella di quelli ospitati in spazi ampi e decorosi, comporta. Continuerò ad essere favorevole alla presenza dello zoo in città, per il bene dei nostri bambini, affinchè crescano con una coscienza ambientale tale da capire come l'uomo può essere cattivo e come le "bestie" possono, viceversa, essere meravigliosamente buone nel loro essere fiere feroci.  
Con queste doverose premesse, va scritto che  sono passati alcuni mesi dalla mia ultima visita ed ho trovato diverse novità, alcune piacevoli, altre meno, oltre ad  un certo immobilismo per quanto riguarda la condizione dei grandi felini.
La zona dedicata ai bambini, semplice e popolata dagli animali della fattoria, continua a riscuotere grande successo fra i più piccoli, grazie alla possibilità di interagire direttamente con caprette, agnellini ed oche.  La presenza dei tanti pavoni, fra cui anche un esemplare albino,  dà gioia ai bambini, che amano guardare le belle code degli esemplari maschi, pronte ad aprirsi al passaggio di una femmina.   Non è raro, inoltre,  incontrare qualche coniglio che saltella fra gli sguardi stupiti ed attoniti dei piccoli spettatori.  A turbare questa bella passeggiata,  esclusivamente ed ovviamente negli occhi e nella mente degli adulti, sono le condizioni di vita dei grandi felini, così come la vista di un'otaria in evidente convalescenza post-operatoria, che langue triste su un appoggio di cemento, con acqua bassa per non invogliarla a muoversi. 
Otaria in convalescenza
Comprendo che quelle gabbie siano là da sempre - dal 1949 -, così come è evidente che uno zoo senza tigri sia uno zoo monco e attiri poca gente....ma.... riadattare uno dei tanti spazi vuoti per ospitare in maniera più decorosa questi bei giganti dovrebbe essere una priorità.    Tigri, orsi, l'unica otaria ed anche i leoni dovrebbero essere ospitati in ambienti che ricordano il loro habitat, con spazi più ampi e senza cemento per potersi muovere, per la gioia loro e di chi li guarda.  Per quanto riguarda i leoni, lo spazio c'è, andrebbe ristrutturato, così come gli spazi dedicati ai due orsi bruni ed ai due orsi dal collare andrebbero riorganizzati in modo tale da riqualificarli.   Per quanto riguarda tigri e leopardi, andrebbero spostati in altre zone dello zoo, più ampie ed adatte. 
emù
A far da contraltare a quanto su scritto, ho notato che hanno ripulito lo spazio attiguo a quello dedicato all'unico elefante: al momento c'è  un cigno nero che approfitta del laghetto limpido, probabilmente ciò è indice di un futuro arrivo di qualche altro elefante che possa rendere meno malinconica la presenza dell'anziana ospite.  Allo stesso modo, nella zona degli erbivori, sono in corso dei lavori per destinare uno spazio abbastanza vasto a qualche nuovo arrivo.  Sono questi segnali positivi ed incoraggianti che non vanno trascurati: la volontà di migliorare le cose pare ci sia, speriamo che accanto a questa ci siano anche i fondi ed i permessi necessari per trasformare l'attuale zoo in una struttura moderna e maggiormente confacente agli standard qualitativi necessari per garantire agli ospiti del giardino zoologico una vita tranquilla e piacevole. 
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