Banchi Nuovi e Santa Maria La Nova (Percorsi napoletani)


Chiesa di Santa Maria La Nova - Napoli (Dicembre 2009)

Napoli è una città dal patrimonio culturale, artistico, architettonico e sociale vastissimi: ogni via, ogni strada, ogni largo contiene un quantitativo enorme di monumenti, botteghe, chiese. "Percorsi napoletani" vuole essere una raccolta di mini guide che possano risultare interessanti sia per i turisti che per i napoletani alla ricerca delle proprie origini: percorsi fotografici con approfondimenti di storia, miti e cultura delle singole vie napoletane, di quei tanti "piccoli mondi antichi"  che contribuiscono a rendere unica una città come Napoli. 

Percorso n.1: "I Banchi Nuovi": Da Via Monteoliveto a Via Mezzocannone, passando per Santa Maria la Nova.

Percorso n.1 - da maps.google.it
Come penso si comprenda facilmente dalla cartina mostrata, il primo percorso proposto parte da via Monteoliveto ed attraversa una parte della Napoli antica costellata di palazzi rinascimentali e seicenteschi, chiese medievali e barocche, Università e botteghe artigiane.
Partendo da di fronte alla ampia scalinata della Posta Centrale la prima via che si imbocca è "Santa Maria la Nova" dal nome dell'omonima chiesa che sovrasta e domina via e Largo, nome che richiama il fatto che tale chiesa sorse su un terreno donato ai francescani da Carlo D'Angiò dopo che costui aveva richiesto per sè il terreno su cui sorgeva una più antica "Santa Maria Ad Palatium" per costruirvi parte di quello che sarebbe diventato il Maschio Angioino (o Castel Nuovo).  Poco prima della chiesa è culinariamente interessante la pizzeria "Ma Tu Vulive a' pizza" fondata qualche anno prima di morire da Aurelio Fierro:  appartiene al classico format delle pizzerie napoletane: pizza e poco più con nomi delle pizze dedicati alle canzoni napoletane classiche, da maruzzella a scapricciatiello, con particolare attenzione a quelle cantate dal fondatore.  Consigliati pagnottielli ripieni, una sorta di variante del "panuozzo".
Proseguendo si arriva in Largo Santa Maria la Nova, la cui estetica attuale è stata data nei primi anni '90 durante il "rinascimento napoletano". E' oramai un ricordo la palma,  che ha dominato il giardinetto e sovrastato la piazza  per decenni, divorata come tante a Napoli dal famelico punteruolo rosso.  La chiesa, semplice ed austera dall'esterno, è ricca e fortemente baroccheggiante al suo interno, con un pregevole e bellissimo soffitto a cassettoni dorato e finemente decorato, visibile senza dover stare a naso all'insù grazie a una serie di specchi posti al centro dell'unica navata.  Per una più ampia descrizione di quanto vi sia all'interno fra monumenti marmorei e sepolcrali, dipinti ed altro, rimando a wikipedia.  Dei due fantastici ed antichi chiostri, solo quello adiacente alla chiesa e minore per dimensioni è liberamente accessibile, essendo fra l'altro sede di diverse associazioni culturali e/o benefiche; il secondo chiostro è da anni sede del consiglio Provinciale e visitabile, in parte, solamente in occasione di eventi culturali o mostre. Piazza Santa Maria la Nova è da anni ritrovo notturno di giovani di ogni tipo, in massima parte studenti universitari e, girando da quelle parti di sera, non è raro sentire il classico odore dolciastro di marijuana.  Proseguendo per via Santa Maria la Nova, poco prima del civico 32,  noto ai più per aver dato ospitalità per anni a Pino Daniele,  di fronte all'ingresso della Provincia si trova un piccolo bar presente su diverse guide: ci si reca in genere al bar Battelli il mattino per la colazione - consigliati su tutti le treccia ed i pasticcini crema ed amarena -  e da poco dopo le 10 fino ad ora di pranzo per le famose pizzette rotonde, pari per sapore solo a quelle realizzate dal bar Moccia di via San Pasquale.  Con una curva a gomito via Santa Maria la Nova cede il passo a via Santa Maria dell'Aiuto, piccola strada costellata di botteghe artigiane di antica origine (sulla sinistra troverete uno dei pochi artigiani ancora addetti a riparare pezzi di ottone ed antichi lampadari) e dominata da quel piccolo gioiello artistico che è la chiesa che dà il nome alla strada. La chiesa di Santa Maria dell'Aiuto rappresenta, come scritto anche su wikipedia, uno dei più riusciti esempi di barocco realizzati a Napoli nella seconda metà del 1600 ed andrebbe inserita nei percorsi turistici in quanto tornata agli antichi splendori dopo il recente restauro completo. Si tratta di un classico esempio di chiesa realizzata come "ex-voto"  per ringraziare la Madonna per la fine di una grave pestilenza.  L'effige che domina la chiesa è oggetto di venerazione da parte della gente del quartiere ed il retro dell'altare è infatti costellato di lapidi votive. Da oltre trent'anni la chiesa, sede parrocchiale,  è affidata a Padre Gennaro Acampa,  molto amato ed apprezzato dagli abitanti della zona.  Per notizie maggiori sulla storia della chiesa rimando al sito internet della comunità parrocchiale.
Vico Santa Maria dell'Aiuto sbuca nel largo "Ecce Homo" da cui si dirama via "Banchi Nuovi", una delle vie più antiche e caratteristiche di Napoli. Ai Banchi Nuovi si trovava la celebre banca dell'acqua di zi' Nennella, acquafrescaia citata nella "Napoli di Bellavista" di Luciano de Crescenzo.  Sempre ai Banchi Nuovi, all'angolo con via Santa Chiara, si trovava il palazzo in cui furono fatte le riprese della famosissima scena del caffè di De Filippo in "Questi Fantasmi", in una casa andata letteralmente in fumo pochi mesi fa a causa di un incendio. Ancora ai Banchi Nuovi, nel 2009 sono state girate alcune scene dell'ultimo film (Passione)  di John Turturro. Non va dimenticato che una delle opere di Matilde Serao, il Paese della Cuccagna,  inizia proprio con uno sguardo sui colori e gli odori provenienti dai Banchi Nuovi.  Va sottolineato che, al di là della grandissima vitalità che anima la via ed i vicoli intorno ad essa, con botteghe artigiane e negozi alimentari, al di là della presenza, accanto alla gente del luogo, di numerosissimi studenti universitari, buona parte dei palazzi storici dei Banchi Nuovi  vessa in condizioni precarie per non dire pietose: è il caso della chiesa dei Santi Cosma e Damiano ai Banchi Nuovi, così come il caso dello splendido palazzo Penne di Piazzetta Teodoro Monticelli. Fra le note liete, da questo punto di vista, il restauro in anni recenti della chiesetta dell'Ecce Homo ai Banchi Nuovi.  Proseguendo per i Banchi Nuovi, superato l'incrocio con Via Santa Chiara, strada che passa accanto all'omonima chiesa e sbuca in via Benedetto Croce, si giunge in largo San Giovanni Maggiore, dominato dalla bella facciata rinascimentale del Palazzo Giusso, sede dell'Università degli Studi Orientale.  I negozi della zona sono ovviamente "a tema" universitario e pertanto c'è ampio spazio per bar, tipografie e cartolerie. Il percorso termina qui, in prossimità di Via Mezzocannone.  Da qui si potrà facilmente giungere a Piazza San Domenico Maggiore ed iniziare itinerari più canonici presenti su tutte le guide.


Itinerario n.4 della guida di Napoli di laboratorionapoletano.com - ultima modifica il 28/11/2011

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