Il lungomare di Napoli a un bivio fra idee e proposte più o meno assurde...


Difficile capire perchè ancor si vogliano proporre piani più o meno assurdi di stravolgimento e modifica del lungomare di Napoli.
A prescindere dalle idee dell'amministrazione comunale (chiusura completa del lungomare e riqualificazione con investimenti milionari), c'è anche chi propone l'installazione di piscine o addirittura chi, in barba ad ogni valutazione artistica e storica, vorrebbe "spostare" verso il mare la villa comunale. 
Quel che non appare affatto evidente è che l'attuale situazione, con due grandi aree pedonali ed una parziale apertura in grado di sostenere buona parte del flusso di traffico, una volta riaperta la riviera di Chiaia, è una soluzione ottimale che permetterebbe da una parte di godere del lungomare pedonale e di organizzare eventi, dall'altra di evitare nuovamente il caos di confusione e traffico generato dall'assurda ztl del mare, concepita come straordinaria e poi resa definitiva senza alcuna seria  valutazione.
In termini di riqualificazione, se è vero che appare evidente che una via Partenope senza marciapiedi e con spazi ben delineati per i tavolini dei ristoranti potrebbe essere un'ottima soluzione per un'area pedonale, va compreso se davvero si possa dare priorità a via Partenope o a via Caracciolo, quando tanto nel centro antico cuore pulsante del patrimonio UNESCO quanto nei quartieri residenziali più o meno centrali vi sono zone realmente degradate.
Per quanto concerne il traffico, chi scrive continua a sostenere la seguente proposta "intermedia":
  • via Partenope pedonale
  • via Caracciolo "lato villa comunale" e viale Dohrn aperti al traffico veicolare insieme alla riviera
  • via Caracciolo lato rotonda Diaz pedonale
 Con la riapertura della riviera di Chiaia sarà possibile probabilmente chiudere l'intera via Caracciolo nei weekend, quel che conta soprattutto è abbandonare la ztl del mare e riproporre la ztl di Chiaia (interna alla riviera di Chiaia).  Ovvio che una volta inaugurato il tratto di linea 6, una volta terminata la crisi dei trasporti pubblici, ovvero una volta che esisteranno reali alternative all'automobile per chi è solito attraversare la riviera di Chiaia per recarsi al lavoro, sarà possibile pensare a chiusure più drastiche ed a provvedimenti che vadano verso una forte riduzione del traffico veicolare in città.

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