Funerale della villa comunale il 22 luglio: perchè non ci sarò

Il 22 luglio 2013 è stato organizzato da numerose associazioni cittadine un "funerale simbolico" della villa comunale di Napoli, uccisa dall'incuria, dal degrado ed anche dalla presenza di numerosi cantieri della metropolitana linea 6 che han portato allo sradicamento di numerosi alberi (che pare e si spera siano stati collocati in disparte in attesa di reimpianto), alla distruzione di una parte dell'antico muro divisorio, all'altezza del cantiere in piazza san Pasquale ed al momentaneo stravolgimento del vialone principale.  Antonio Pariante, anima e cuore del comitato di Portosalvo, ha financo invitato il ministro Bray a partecipare.
Che la villa comunale versi in condizioni pessime rispetto a quel che la bellezza del luogo, l'ampia presenza di vegetazione anche esotica, l'eccellenza della stazione marittima Dohrn e la bellezza delle tante sculture neoclassiche imporrebbero è palese ed evidente a tutti. 
Simboli in negativo sono sia la cassa armonica, deturpata dei pregevoli manufatti liberty per diventare palco per le premiazioni delle regate delle World Series di America's cup nel 2012 e mai più restaurata, con tanto di bando per la sponsorizzazione del restauro andato si presume deserto,  sia i tanti alberi abbattuti alcuni mesi fa, sia la palazzina dell'ex circolo della stampa, realizzato da Cosenza, in abbandono e degrado.

Pur condividendo il timore per lo stato in cui versa la villa comunale il 22 luglio non voglio partecipare all'ennesima battaglia che riguarda il lungomare di Napoli. Non è il lungomare la vera priorità, sono troppi i luoghi ed i monumenti di Napoli in degrado che necessiterebbero di diventare priorità, troppa la spazzatura in strada a dispetto dei proclami, troppi i malfunzionamenti della macchina comunale nonostante le rivoluzioni.
Sindaco, amministrazione comunale, fan e supporter vari sia di una fazione che dell'altra (la città sembra divisa fra pro e contro LDM ma in realtà la maggioranza sembra avere una posizione intermedia, critica ma non distruttiva, di sicuro non fatta di esaltazioni ) dovrebbero iniziare a volgere lo sguardo anche altrove, verso il centro antico fulcro del patrimonio UNESCO  di cui Via Caracciolo e' un lembo estremo, verso i quartieri residenziali più o meno periferici, verso quei luoghi al centro come in periferia dove è' la violenza a regnare.
Via Caracciolo e via Partenope sono già belle cartoline. Di sicuro però non sono gli attrattori principali del turismo partenopeo, fatto di arte, cultura e di migliaia di luoghi da cartolina, di sicuro sarebbe bello riqualificare queste strade ma solo Dopo esser partiti da strade e piazze che hanno problemi ben più seri.
La disfida sulla villa comunale rientra in questa più ampia sul lungomare....  Indire il funerale già è servito a vedere più dipendenti del comune, ridestati e intenti a svolgere il proprio lavoro, che hanno ripulito un po' aiuole e piantato nuovi fiori.... Dovrebbe essere la normalità ... Questo e' quello che Napoli dovrebbe pretendere... La normalità di una città in cui vengano innaffiate aiuole, pulite le strade, raccolta sempre la spazzatura, elevate le multe a chi sbaglia, manutenuti in maniera opportuna i monumenti e le opere d'arte....

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