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Tragedia sfiorata in villa comunale, ora abbatteranno anche lo storico eucalipto?


Poteva essere una tragedia, l'ennesima di un periodo nero per Napoli da questo punto di vista: oggi uno dei rami dell'eucalipto secolare che è al centro della villa comunale, affacciato sulla riviera di Chiaia, accanto alla cassa armonica, è caduto schiantandosi su una delle storiche panchine in piperno, distruggendola (foto sotto).   Oggi pomeriggio l'albero è stato messo parzialmente in sicurezza, potando una serie di rami ritenuti pericolanti.  Il timore è che l'albero venga brutalmente abbattuto, come spesso accade in città e come oramai accade in continuazione dopo i fatti tragici degli ultimi tempi.  Purtroppo la città di Napoli non ha un servizio efficiente di gestione del verde pubblico e sembra che a nessuno interessi verificare periodicamente lo stato delle piante storiche, a maggior ragione quelle all'interno di giardini monumentali, per evitare che possano accadere fatalità (che diventano frutto della scarsa manutenzione) e per evitare che il già povero patrimonio arboreo cittadino venga ulteriormente depauperato. Una pianta malata va curata, un albero va potato con periodicità, i giardini vanno irrigati e manutenuti con costanza.   Eppure i giardinieri comunali sono tantissimi, basti guardare anche al numero di dipendenti a vario titolo del comune di Napoli interessati oggi pomeriggio dall'operazione di messa in sicurezza.  Ancora alle 19,30 erano in servizio una decina di loro, alcuni dei quali in precedenza già avevano rimosso in precedenza i rami già caduti ed assistevano dal basso all'opera di potatura sommaria dei rami da parte dei due operai issati ad oltre 20 metri, altri davano consigli urlando quale ramo tagliare, un altro operava all'interno del camion-gru ed un ultimo era al telefono sul camioncino.  
Dove sono quotidianamente? Possibile che nei paesi della costiera sorrentina si vedano vecchi dipendenti ripulire le aiuole ed i nostri giardinieri comunali non possano operare ?

Aggiornamento:
Proprio per domani è indetto un consiglio della I Municipalità durante il quale verrà dato incarico ad un professore di verificare, a titolo gratuito, lo stato del patrimonio arboreo della villa comunale. .  



Napoi: aiuole di serie A e di serie B...


Grande risalto, giustamente, è stato dato alla recente adozione dell'aiuola di piazza dei Martiri da parte dell'ordine dei commercialisti di Napoli. In questo, come in tutti gli altri i casi di "sponsorizzazione" di privati di aiuole e verde pubblico, in cambio di un po' di pubblicità è garantita la continua manutenzione del verde e spesso anche un notevole miglioramento estetico dell'aiuola stessa.  A far da triste contraltare il fatto che, nonostante il lavoro stia sensibilmente diminuendo grazie all'opera dei privati, i dipendenti del comune di Napoli/municipalità del servizio parchi e giardini non riescono ad assicurare un servizio quanto meno sufficiente per le aiuole di loro competenza. 
Inutile pubblicare le foto delle gialle aiuole di periferia o di quartieri dai nomi poco altisonanti... basta guardare in che stato versa l'aiuola della centralissima e sbandieratissima piazza Vittoria, fulcro della rivoluzione pedonale arancione.  Bisognerà attendere l'adozione da parte del Sorbillo di turno, che proprio accanto ha appena aperto una "succursale" della propria pizzeria? 

La triste fine degli alberi di Napoli e le polemiche legate ai due casi di cronaca di questi giorni

Il secolare cedro del libano tagliato davanti all'università Orientale - foto di Pino de Stasio
 Il triste ed assurdo episodio avvenuto in via Aniello Falcone, che è costato la vita ad una madre di famiglia, non deve portare ad una "caccia alle streghe" contro gli alberi partenopei, bensì deve spingere verso una più attenta, accurata e valida verifica del patrimonio verde della città di Napoli. 
Nell'arco di due giorni due grandi alberi sono finiti al centro dell'attenzione: il pino di via Aniello Falcone, sano per i dipendenti comunali e pericolante per gli abitanti del quartiere, che come un fuscello, in assenza di maltempo od eventi esterni, è crollato sulla strada, distruggendo una vita umana; il secolare cedro del libano simbolo di piazza San Giovanni Maggiore e dell'università L'Orientale, malato per i dipendenti del comune ma sano per residenti e commercianti della zona, nonchè per la municipalità, che è stato brutalmente tagliato. In entrambi i casi sono state fortissime le proteste di chi davanti a quegli alberi passava ogni giorno e che aveva segnalato lo stato di salute a chi sarebbe dovuto intervenire. In entrambi i casi solo la lettura dei pareri di agronomi o esperti del comune potrà aiutare a comprendere e - nel primo caso - valutare se vi siano gli estremi perchè la lista degli indagati per omicido colposo possa crescere.
Di sicuro la gestione del verde pubblico in città vive uno dei momenti peggiori della storia del comune di Napoli, con l'amministrazione comunale costretta a cedere a privati la manutenzione degli alberi della villa comunale o a sperare nella buona volontà di commercianti o cittadini che vogliano sponsorizzare ed adottare questa o quell'aiuola.  Inoltre è sotto gli occhi di tutti il fatto che le potature avvengano di rado e talvolta fuori stagione e che troppo spesso negli ultimi anni si è preferito procedere ad abbattimenti di massa di piante "malate" invece che a tentativi di salvataggio o cure, come nel caso dei 30 alberi abbattuti in villa comunale e del centinaio di alberi abbattuti lungo Corso Umberto I e mai sostituiti. 
A prescindere dal fatto che una morte così assurda deve obbligare a più attente analisi sullo stato di salute delle piante, appare evidente che è il sistema di gestione nel suo complesso a presentare molte lacune e che dovrebbe essere radicalmente modificato, in attesa che il personale troppo anziano vada in pensione o venga destinato ad altri uffici comunali e sostituito con personale più adatto e giovane.  Di sicuro non giova alla città alcuna discussione fra quanti chiedono maggiori abbattimenti di alberi malati per evitare altre tragedie e quanti vorrebbero maggior tutela di quel che resta del patrimonio verde napoletano, già brutalmente devastato dai palazzinari.  Un servizio di gestione del verde pubblico che funzionasse bene eviterebbe tali polemiche e su questo dovrà vertere la discussione nei prossimi giorni.



31 Alberi da abbattere in villa comunale a Napoli: come tutelare il nostro patrimonio verde?


Il già precario patrimonio verde di Napoli sta per subire un altro colpo. Da mercoledì è previsto l'abbattimento di 31 alberi in villa comunale. Si tratta, leggendo la nota pubblicata nel gruppo facebook Ufficio Stampa del Comune di Napoli, di palme, querce e pini il cui abbattimento pare sia necessario a causa delle "precarie condizioni statico/vegetativo delle alberature".
Si tratta di un provvedimento grave e pesante per la villa comunale, che già è stata interessata dal momentaneo spostamento di decine di alberi a causa della presenza dei cantieri della metropolitana linea 6.  La speranza, l'obbligo morale da parte di chi ci amministra, è di ripristinare il verde che verrà abbattuto.  Di sicuro è che in caso di abbattimenti di alberi storici ed antichi, si tratterà di una perdita incolmabile per il patrimonio verde della città.  


Negli ultimi anni si sta assistendo troppo spesso ad abbattimenti di massa (si pensi agli alberi in corso Umberto I) di piante malate dai cui spuntoni rimasti poi siano usciti per mesi ancora germogli.   Meglio spendere denaro per salvaguardare le piante, per curarle e metterle in sicurezza, che limitarsi a tagliare, danneggiando il nostro futuro. 

Ps
Ovviamente nessun albero delle centinaia fra quelli tagliati in Corso Umberto I  l'anno scorso o in precedenza è stato rimpiazzato.

Piazza Borsa: prato secco, simbolo di una rivoluzione che non c'è


Ancora una volta va sottolineata l'inefficienza ed inadeguatezza del servizio che gestisce giardini, aiuole e parchi pubblici a Napoli.  L'esempio del prato verde che circonda il monumento equestre a Vittorio Emanuele II in piazza Bovio è lampante: l'aiuola fu realizzata nella primavera del 2011, in occasione della restituzione di piazza Borsa alla città e dell'entrata in funzione della stazione Università della metropolitana linea 1  di Napoli.   Pochi mesi dopo, esattamente un anno fa, la situazione palesava degrado ed assenza delle istituzioni, con il prato verde diventato giallo e le aiuole in stato di abbandono.   In occasione dell'adozione della piazza da parte della Camera di Commercio il prato fu risistemato a spese del comune e fu realizzato l'impianto di irrigazione che "mancava".  Oggi il prato di piazza Borsa appare giallo, secco ed abbandonato, nonostante esista il sistema di irrigazione, simbolo di una Napoli che "non scassa" e di una "rivoluzione" in parte solo sulla carta.
Solo alcune settimane fa il  Comitato per la tutela e Salvaguardia di piazza Bovio,   attraverso l'opera dei volontari, aveva provveduto alla pulizia delle aiuole e della piazza...   
L'unico dubbio è se il degrado sia colpa del comune di Napoli, della Camera di Commercio che aveva adottato il verde della piazza o, più probabilmente, degli impiegati del servizio che dovrebbe gestire il verde pubblico, parchi e giardini, che a fronte di una spesa enorme si dimostra ancora una volta inefficace, inefficiente, ai limiti della vergogna.

Degrado a Napoli: Fuorigrotta e la manutenzione del verde pubblico

Rifiuti da potatura di aiuole pubbliche in via Cinthia a Napoli
edit 25 ottobre 2011: il cumulo di rifiuti, diventato nel frattempo enorme, è stato rimosso fra il 24 ed il 25 ottobre 2011, due settimane dopo la segnalazione fatta da questo blog.

Dopo mesi di degrado assoluto, nei giorni scorsi diversi addetti alla manutenzione del verde pubblico - almeno così si suppone dato che non avevano divise di ordinanza od altro che ne permettesse la distinzione da lontano - hanno finalmente ripulito, potando tutte le piante ed eliminando i quantitativi di rifiuti gettati dai soliti vandali, le aiuole collocate a ridosso del sottopassaggio attraverso il quale le automobili in uscita dalla tangenziale a Fuorigrotta entrano in città in via Cinthia. La notizia purtroppo però non è nell'opera di profonda pulizia effettuata ma nel fatto che i rifiuti derivanti da questa sono stati accantonati sul ciglio della strada ed ai margini dell'aiuola e stazionano là a marcire da giorni, senza che nessuno abbia avuto la premura di effettuare la doverosa e richiesta raccolta, differenziata o meno che sia.  L'incuria ed il degrado in cui vessano alcune zone di Fuorigrotta a Napoli, come del resto accade in altre zone più o meno centrali della città, sono spesso legate alla totale inefficienza di chi è pagato per mantenere pulita una strada o verde e rigogliosa un'aiuola ed all'incapacità da parte di diversi uffici comunali di comunicare in maniera quanto meno sufficiente fra loro.  In tal senso ben venga accorpare quanto prima enti o società che devono gestire la pulizia urbana, dato che troppo spesso la pulizia effettuata da chi gestisce (o dovrebbe gestire) il verde pubblico si trasforma in spazzatura gettata per strada o viceversa. 
Chi scrive ci tiene anche a sottolineare la situazione vergognosa di Viale Marconi, ripulita in piccola parte dai volontari di Legambiente e dell'Istituto Motori del Consiglio Nazionale delle Ricerche meno di tre settimane fa e che attualmente continua a vessare in condizioni pietose senza che a nessuno sia venuto in mente di completare l'opera iniziata dai volontari di "puliamo il mondo"... sterpaglie, rifiuti e sporcizia continuano ad imperversare.


Torna il verde a Piazza Borsa...

lavori in corso per ripristinare il "verde" sotto la statua di Vittorio Emanuele II

Dopo le polemiche dei mesi scorsi, dopo i lavori svolti dall'ARIN per eliminare l'increscioso ed assurdo errore di aver realizzato un ampio prato verde senza alcun sistema di irrigazione, dopo l'adozione della piazza da parte della Camera di Commercio e le prime iniziative del comitato per la tutela e salvaguardia di piazza Bovio, torna finalmente il verde sotto la statua di Vittorio Emanuele II in piazza Bovio a Napoli.
Nei giorni scorsi era stato ripulito quel che restava del prato installato all'epoca dell'inaugurazione della piazza, diventato gialla sterpaglia durante l'estate. Oggi sono arrivati i "rotoli di prato" per ripristinare nel minor tempo possibile lo stato dei luoghi e far tornare piazza Borsa allo splendore della primavera scorsa.

Piazza Bovio a Napoli - 28 settembre 2011

Per quanto riguarda l'adozione della piazza, quel che risulta al sottoscritto è che sarà la Camera di Commercio a "gestire" la manutenzione del verde pubblico, una volta che il comune di Napoli avrà ripristinato lo stato di aiuole e prato, in modo tale da consegnare una piazza verde e non una serie di aiuole sporche e rinsecchite.  E' paradossale che questo accada proprio in concomitanza con l'estremo saluto che residenti, commercianti e professionisti che hanno interessi nella piazza e negli immediati dintorni daranno stamattina a Giovanni, giovane titolare di una delle due edicole di piazza Borsa che si era tanto battuto per dare alla piazza un aspetto più che decoroso, morto tragicamente in un incidente stradale alcuni giorni fa e destinatario di una incredibile manifestazione di affetto da parte del quartiere tutto, con decine di bigliettini affettuosi e mazzi di fiori depositati alla base dell'edicola chiusa da sabato sera.

Il verde sporco di Napoli... tutelare la villa e le nostre aiuole

Il prato "verde" di piazza Bovio a inizio estate... ogni traccia di verde ora è stata rimossa...
I giardinieri del comune di Napoli e l'estate... può sembrare la trama di un film già visto ma anche quest'anno, come accade tristemente da troppo tempo, la stagione calda e secca mette in risalto le gravi lacune del servizio parco e giardini del comune di Napoli. Per il secondo o terzo anno consecutivo la villa comunale è salita di nuovo alla ribalta delle cronache a fine agosto per lo stato di abbandono in cui vessa, laddove invece chi si reca in altri mesi nel bel parco borbonico trova un luogo piacevole per passeggiare, fare jogging o portare i propri figli a giocare.  In più lo stato di buona parte degli spazi verdi - aiuole etc. - è disastroso, fra assenza di giardinieri e malfunzionamenti o mancanza totale di sistemi di irrigazione appropriati alla tipologia di piante e/o prato presenti.
Proporre di adottare aiuole, chiedere interventi di cittadinanza attiva  come CleaNap, affidarsi alla buona volontà di istituzioni terze non possono essere quella bandiera bianca di resa senza combattere il cui scopo principale è coprire le inefficienze del servizio parchi e giardini.  Sponsor e cittadini possono tappare i buchi, colmare eventuali lacune ma non sostituirsi in alcune zone in toto alla carenza strutturale di interventi da parte del comune di Napoli.  Luigi de Magistris ha dimostrato finora nei primi 100 giorni di avere il carisma ed il carattere per combattere il lassismo e l'inerzia della macchina burocratica del comune di Napoli, con l'arrivo di settembre e la fine dell'estate sarebbe ora di investire tempo ed energie anche nel verde pubblico. Le aiuole fanno parte dei biglietti da visita che una città che ha la giusta pretesa di ambire ad occupare un posto di rilievo nel parterre delle grandi capitali dell'arte e del turismo europee non può trascurare.  Dopo aver tolto - per ora - la monnezza dalle strade è ora di rinverdire i prati della città, di intervenire in modo oculato e corretto per risolvere una questione oramai annosa. 
Se la priorità è ovviamente quella di "riportare per strada" i giardinieri, come accaduto per i vigili urbani - tornati in massa in alcune zone della città anche grazie al celebre "mega-concorso" - vanno realizzati anche, dove possibile e dove vi è carenza, sistemi di irrigazione automatici realmente funzionanti (una vergogna ed una perdita economica l' aver realizzato un prato in piazza Bovio senza prevedere l'installazione di irrigatori a tempo), così da sopperire con la tecnologia alla mancanza di braccia. 
Settembre è oramai arrivato... nessuno vuole rileggere nell'agosto prossimo le solite frasi sul degrado e l'abbandono della villa comunale e degli altri parchi e spazi verdi della città. 

Quel prato giallo in piazza Borsa a Napoli


In poche settimane il rigoglioso prato verde posizionato solo pochi mesi or sono intorno alla statua equestre di Vittorio Emanuele II in Piazza Giovanni Bovio a Napoli ha ceduto il passo ad una sterpaglia ingiallita, a causa della totale assenza di irrigazione proprio in concomitanza con l'arrivo dell'estate. E' assurdo che debbano essere in tal modo gettati al vento i soldi spesi per creare una bella aiuola e che l'immagine della città di Napoli, già devastata dall'emergenza rifiuti, debba risentirne a causa dei tanti spazi verdi del tutto abbandonati. Alla stregua di quanto accade nella centralissima piazza Bovio, anche davanti alla chiesa di Santa Maria di Portosalvo la neonata isola pedonale si trova in uno stato di totale abbandono, con aiuole ingiallite e sporche nonostante sia stato predisposto un sistema automatico di irrigazione. Per quanto riguarda piazza Borsa, bisogna davvero augurarsi l'intervento dei singoli cittadini, riunitisi da poco in un comitato il cui scopo è quello di tutelare e salvaguardare la piazza.  Per maggiori informazioni e contatti riguardanti il comitato per la tutela e la salvaguardia di piazza Bovio si rimanda al sito ufficiale.

Napoli: alberi tagliati nel cantiere della metro di Piazza Bovio (Piazza Borsa) in via di ultimazione

Numerosi alberi divelti a piazza Bovio - Napoli

Sopravvivere per anni allo smog ed alla incuria, fra cantieri e lavori in corso, in attesa di un futuro migliore: sembrava questo il destino degli alberi che ornavano piazza Borsa a Napoli (piazza Bovio). Son rimasti là, insieme ai propri amici di via De Pretis e Corso Umberto I, fino a qualche giorno fa, allorquando, per non si sa bene quale motivazione architettonica od estetica, sono stati abbattuti senza essere rimpiazzati.  Guardando il cantiere di piazza Borsa in via di ultimazione, balza all'occhio infatti l'assenza di vani adatti per ospitare alberi. A parte alcune aree circolari che si immagina diventeranno piccole aiuole contornate da panchine in pietra, l'assenza di verde in piazza Bovio sarà completa, basandosi ovviamente sulle immagini del cantiere allo stato attuale, a lavori quasi ultimati.  La piazza riaprirà infatti, stando a quanto apparso sul Corriere del Mezzogiorno alcuni giorni fa link -  fra pochi giorni per quanto riguarda il traffico veicolare e fra poche settimane per quanto riguarda i pedoni e chi voglia utilizzare la linea 1 della metropolitana di Napoli.
Piazza Bovio come verrà: bella ma senza alberi
Nonostante in passato altre piazze siano state realizzate senza alcuna valutazione riguardante il verde pubblico, alcuni esempi recenti, su tutti la ristrutturazione della parte di piazza Municipio antistante la sede del comune, all'interno della quale sono stati piantati numerosi alberi di magnolia, poteva far ben sperare che anche piazza Borsa potesse diventare, coi suoi nuovi ampi marciapiedi e le due vie laterali pedonalizzate, una piccola oasi verde nel pieno centro città.

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