L'acquario di Napoli nella stazione zoologica Antonio Dohrn

acquario di Napoli
Tartaruga "caretta caretta"
A distanza di alcune settimane dai momenti in cui si era temuto che in nome di curiosi tagli nella finanziaria si volesse procedere alla chiusura della stazione zoologica Antonio Dohrn, una delle istituzioni scientifiche più antiche, conosciute ed apprezzate di Napoli, ritengo sia interessante dedicare un intervento alla riscoperta del piccolo acquario che occupa il piano terra dell'istituto scientifico, all'interno della villa comunale di Napoli. Fondato nel 1872 dallo scienziato tedesco Antonio Dohrn con lo scopo principale di raccogliere risultati scientifici in favore della teoria darwiniana, già dal 1874 era accessibile al pubblico l'acquario,  strumento divulgativo e didattico ma anche ottimo sistema per reperire fondi per gli studi scientifici nel campo della biologia marina, secondo esperimento di tal genere in Europa. 
una vasca dell'acquario
Allora come oggi, le vasche ospitavano specie ittiche presenti nei fondali del golfo di Napoli. Oggi come allora l'interesse scientifico è prevalente su quello puramente didattico e grande attenzione è data al recupero delle tartarughe marine (sopratutto della specie caretta caretta) raccolte ferite dai pescatori ed affidate alle cure degli esperti per periodi di rieducazione prima di un ritorno nel mare. In tal senso la stazione zoologica Dohrn è all'avanguardia grazie alla realizzazione di un "turtle point" a Bagnoli, al momento in una struttura temporanea ma che andrà ricollocato nell'ambito dei progetti di Bagnoli Futura in una nuova struttura, luogo all'interno del quale vengono raccolte e curate tutte le tartarughe in difficoltà, sia quelle marine pescate inavvertitamente in mare e ferite, che le testuggini acquatiche cedute da cittadini che ne avevano incautamente acquistato una non conoscendo quanto possano crescere negli anni.
Tornando alla struttura originaria, le vasche dell'acquario sono datate ma conservano un fascino unico che compensa in parte la non perfetta visibilità e la distanza da cui lo spettatore deve osservare i pesci.  Le differenze  con le vasche presenti negli acquari più moderni e tecnologici sono evidenti, la bellezza dell'acquario napoletano sta proprio in questo evidenziare a prima vista quanto sia antica e storica come struttura.  Il prezzo decisamente popolare (1.5 euro gli adulti) fa sì che l'acquario sia una delle mete preferite da parte dei bambini in età prescolare. Sono sempre numerosi i passeggini "parcheggiati" all'ingresso durante i weekend.  Le circa trenta vasche ospitano esclusivamente specie ittiche che è possibile incontrare facendo un'immersione nel golfo di Napoli: dalle ricciole alle cernie, dai polpi alle aragoste, dalle murene agli ippocampi, dalle magnose agli sciarrani, dai pesci trigoni ai saraghi, dalle donzelle pavonine alle stelle marine, non c'è pesce presente nell'acquario che non si possa ritrovare nel nostro mare. Le diverse tartarughe, prevalentemente della specie caretta caretta ma anche tartarughe liuto o tartarughe verdi, che sono ospitate periodicamente in attesa di essere reintrodotte in mare, costituiscono l'attrazione principale per grandi e piccini dell'acquario.  In genere è sempre presente una tartaruga nella vasca principale, mentre in altre vasche laterali in alcuni periodi dell'anno sono ospitati esemplari giovani. Oggi, ad esempio, erano quattro le tartarughe presenti nell'acquario. Non va dimenticato che è presente una piccola area dedicata ai più piccoli con due piccole "vasche tattili" per permettere ai bambini di toccare paguri, ricci ed altri piccoli crostacei.  Fra gli animali più apprezzati dai bambini va citato, oltre alle tartarughe, un grosso polpo. Accanto all'acquario è presente un piccolo museo. Per maggiori informazioni sulla stazione zoologica e per conoscere gli orari in cui è possibile visitare l'acquario rimando al sito ufficiale.

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