Ritorno allo zoo di Napoli: la strada è ancora lunga

tigre in gabbia - zoo di Napoli - Marzo 2010

Continuerò a recarmi allo zoo di Napoli perchè ritengo sia importante che la città ed i cittadini riescano a  riappropriarsi di uno spazio verde  fondamentale, continuerò a riportare qui per immagini e testo le sensazioni che la vista degli animali in gabbia, così come quella di quelli ospitati in spazi ampi e decorosi, comporta. Continuerò ad essere favorevole alla presenza dello zoo in città, per il bene dei nostri bambini, affinchè crescano con una coscienza ambientale tale da capire come l'uomo può essere cattivo e come le "bestie" possono, viceversa, essere meravigliosamente buone nel loro essere fiere feroci.  
Con queste doverose premesse, va scritto che  sono passati alcuni mesi dalla mia ultima visita ed ho trovato diverse novità, alcune piacevoli, altre meno, oltre ad  un certo immobilismo per quanto riguarda la condizione dei grandi felini.
La zona dedicata ai bambini, semplice e popolata dagli animali della fattoria, continua a riscuotere grande successo fra i più piccoli, grazie alla possibilità di interagire direttamente con caprette, agnellini ed oche.  La presenza dei tanti pavoni, fra cui anche un esemplare albino,  dà gioia ai bambini, che amano guardare le belle code degli esemplari maschi, pronte ad aprirsi al passaggio di una femmina.   Non è raro, inoltre,  incontrare qualche coniglio che saltella fra gli sguardi stupiti ed attoniti dei piccoli spettatori.  A turbare questa bella passeggiata,  esclusivamente ed ovviamente negli occhi e nella mente degli adulti, sono le condizioni di vita dei grandi felini, così come la vista di un'otaria in evidente convalescenza post-operatoria, che langue triste su un appoggio di cemento, con acqua bassa per non invogliarla a muoversi. 
Otaria in convalescenza
Comprendo che quelle gabbie siano là da sempre - dal 1949 -, così come è evidente che uno zoo senza tigri sia uno zoo monco e attiri poca gente....ma.... riadattare uno dei tanti spazi vuoti per ospitare in maniera più decorosa questi bei giganti dovrebbe essere una priorità.    Tigri, orsi, l'unica otaria ed anche i leoni dovrebbero essere ospitati in ambienti che ricordano il loro habitat, con spazi più ampi e senza cemento per potersi muovere, per la gioia loro e di chi li guarda.  Per quanto riguarda i leoni, lo spazio c'è, andrebbe ristrutturato, così come gli spazi dedicati ai due orsi bruni ed ai due orsi dal collare andrebbero riorganizzati in modo tale da riqualificarli.   Per quanto riguarda tigri e leopardi, andrebbero spostati in altre zone dello zoo, più ampie ed adatte. 
emù
A far da contraltare a quanto su scritto, ho notato che hanno ripulito lo spazio attiguo a quello dedicato all'unico elefante: al momento c'è  un cigno nero che approfitta del laghetto limpido, probabilmente ciò è indice di un futuro arrivo di qualche altro elefante che possa rendere meno malinconica la presenza dell'anziana ospite.  Allo stesso modo, nella zona degli erbivori, sono in corso dei lavori per destinare uno spazio abbastanza vasto a qualche nuovo arrivo.  Sono questi segnali positivi ed incoraggianti che non vanno trascurati: la volontà di migliorare le cose pare ci sia, speriamo che accanto a questa ci siano anche i fondi ed i permessi necessari per trasformare l'attuale zoo in una struttura moderna e maggiormente confacente agli standard qualitativi necessari per garantire agli ospiti del giardino zoologico una vita tranquilla e piacevole. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono stato ieri allo zoo dopo 4 anni e sono rimasto estremamente deluso dal constatare che invece di migliorare,la situazione è peggiorata. Nessuna manutenzione, animali in pessime condizioni (es: orsi), lo stagno putrido e pieno di schiuma. Rispetto a 4 anni fa mancavanomolti animali (morti?) Se questi sono i risultati del porgetto di ripresa, meglio chiuderlo e portare i superstiti altrove.

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