dove si è nascosta la seppia? di certo non nei nostri piatti... (l'applicazione del regolamento del mediterraneo)

seppia mimetizzata - Marina del Cantone

Ancora una fotografia scattata a Marina del Cantone a inizio mese.  Nascostasi, abilmente sotto la sabbia, una seppia spera di evitare l'ennesima fotografia.  Riuscite ad individuare dove si trova? Per individuarla con maggiore facilità riporto un'altra fotografia scattata qualche istante prima.

seppia - marina del Cantone - giugno 2010
Con i divieti di pesca imposti dal Regolamento del Mediterraneo,  entrato in vigore nei giorni scorsi ,vedremo sempre più immagini come questa e potremo apprezzare sempre meno piatti tipici della nostra tradizione, come la frittura di paranza o piatti con calamaretti o seppioline, banditi entrambi per dimensioni e tipologia di pesca dalle nostre tavole.  Fra i blog dedicati alla cucina ce ne sono diversi che hanno preso netta posizione in favore del blocco della pesca di telline, cannolicchi, bianchetti, seppie e calamaretti (per citarne alcuni), mentre altri si sono soffermati sulla necessità di salvaguardare la tradizione culinaria italiana e sul fatto che, a differenza di quanto accade all'estero,  le tecniche di pesca da "paranza" nostrane non creano enormi danni all'ecosistema e sfamano una percentuale considerevole di persone dedite alla pesca come mestiere.
Chi scrive è fortemente combattuto in quanto, se da una parte è sempre stato "ambientalista" e negli anni ha notato come il fondale si sia notevolmente depauperato, dall'altra è sempre stato uno strenuo sostenitore della tradizionale cucina tipica napoletana e campana.    Essendo buona parte della pesca attuata a Napoli ed in provincia fortemente legata alle antiche tecniche della paranza, essendo buona parte della tradizione culinaria della zona strutturata in modo tale da esaltare i sapori di calamaretti, seppioline, fragaglie di triglia e non, pesciolini di piccole dimensioni utilizzati per fritture o zuppe, sarebbe stato utile che coloro che ci rappresentano al parlamento dell' UE avessero mosso alcune obiezioni in modo tale da preservare quantomeno, limitandone magari il numero, tecniche di pesca tradizionali, sicuramente non intensive e meno invasive e dannose per l'ecosistema di tante altre. 
 

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