Vico Melofioccolo, fra cronaca nera ed un passato nobiliare...

Palazzo Amendola in vico Melofioccolo
Uno sparo al volto, una chiazza di sangue lavata con una secchiata d'acqua ed il mondo si ricorda dell'esistenza di vico Melofioccolo, della calata santi Cosma e Damiano e di tutto quel che gravita intorno al sedile di Porto.   Dietro il meraviglioso paravento del palazzo della Borsa e del rettifilo, c'è un pezzo di quartiere dimenticato, rimasto agli stessi livelli di degrado che avevano spinto al Risanamento di Napoli, un pezzo di Napoli antica fatta di chiese abbandonate (San Pietro in Vinculis, San Girolamo dei Ciechi, ma anche Santi Cosma e Damiano), di meravigliosi palazzi nobiliari degradati (palazzo Amendola o Melofioccolo), di puzza di urina nelle calate e di cumuli di rifiuti gettati alle spalle della Borsa.
La Serao cento e più anni fa invitava a guardare cosa c'era dietro i palazzi del rettifilo, perchè l'opera di risanamento era stata incompleta.  Ancora oggi si fa troppo spesso finta che quei luoghi non esistano, periferia estrema in pieno centro città, eppure ogni tanto qualche guida si azzarda a portare poche decine di turisti alla ricerca di antiche edicole votive o di antiche vestigia del tempo che fu, eppure proprio il sedile di Porto pullula di vita di giorno e di notte grazie alla vicinanza con le sedi universitarie.  Fra qualche giorno vico Melofioccolo tornerà nel suo oblio di corte dimenticata di un palazzo un tempo nobiliare, fra panni stesi e signore intente a lavare il vicolo davanti all'ingresso del proprio basso, in quell'immobilismo tipico  di alcune zone di Napoli che per alcuni è folklore e per altri degrado...


la tarda indica l'apertura da parte di Nicola Amendola della strada nel 1714


Calata santi Cosma e Damiano



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