Edenlandia: un salto indietro nel tempo fino al 1965 con il drago cinese e la vecchia America... a rischio fallimento

Il castello simbolo dell'Edenlandia
1965- 2011: sono passati quarantasei anni da quando l'Edenlandia fu inaugurata, esempio quasi unico in Europa di parco divertimenti a tema. In quasi cinquant'anni sono stati inaugurati decine, forse centinaia di parchi di divertimento nel solo territorio italiano e quello che ancora nei primi anni '90 era definito come il più grande parco di divertimenti del Centro-Sud ha perso piano piano posizioni e prestigio, nell'incapacità di rinnovarsi e di riproporsi al pubblico non solo napoletano.
E' stupefacente ed inimmaginabile che ritornare dopo anni all'Edenlandia costituisca un tuffo incredibile nel proprio passato, un ritorno ai tempi in cui, da bambini cresciuti negli anni' 70 o '80, le attrazioni del parco erano la casa delle beffe, il castello di Lord Sheidon con il soffitto che si abbassa e la zattera semovente, la Vecchia America, i tronchi e la casa degli spettri, senza dimenticare il drago cinese (chi prende il fiocco avrà un giro in omaggio, non importa se il bambino del 1965 probabilmente è il nonno del 2011) o i piccoli elefantini volanti alla dumbo. A prescindere da elementari problematiche relative alla sicurezza ed alla difficoltà di manutenere giostre sempre più vecchie ed obsolete che hanno negli anni portato alla eliminazione di giochi simbolo del parco come le montagne russe "Mont Blanc" e la ruota panoramica, è triste notare come delle soluzioni tecniche innovative ed originali negli anni '60 (i personaggi semoventi del trenino, i tronchi copiati in tutto il mondo in ogni salsa e modo) siano oggi ancora attive e funzionanti, anche se per un pubblico più ristretto e con fortuna sempre decrescente nel corso degli anni, con poche attrazioni realmente di successo inaugurate negli ultimi anni.
Su Edenlandia, così come sullo zoo di Napoli, pende ancora oggi lo spettro del fallimento e della chiusura e, stante a quanto apparso su un articolo de Il Denaro di alcune settimane or sono, il 5 ottobre prossimo  il Tribunale fallimentare di Napoli dovrà decidere se accogliere o meno la proposta di concordato preventivo presentata dalla società Park and Leisure, mossa fondamentale per poter discutere di qualsiasi piano di rilancio dell'area dedicata al divertimento dei bambini di Napoli. 
Perdere Edenlandia e soprattutto lo zoo di Napoli sarebbe un danno enorme per i figli dei napoletani, in quanto si tratta di una delle poche aree attrezzate per accogliere la gioventù napoletana e per offrire punti di incontro con la natura, da una parte, e con le emozioni della fantasia dall'altra.  Rilanciare il parco, riqualificare il giardino zoologico dovrebbero essere

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