Dissesto idrogeologico alla Riviera di Chiaia - il comune già sapeva, i rischi e quelle regate maledette


Che il crollo dell'ala del palazzo sito al n.72 della Riviera di Chiaia fosse legato a qualcosa di ben più grosso e pericoloso di quanto inizialmente prospettato (piscina sul tetto, lavori di ristrutturazione et similia) era già chiaro dalla sera stessa del crollo.  Che il pericolo possa riguardare diversi stabili della riviera, in prossimità del cantiere della metropolitana leggera linea 6 forse non è però evidente a tutti. Al di là dei pareri degli esperti e delle tantissime perizie che verranno fatte sono due i dati che destano notevole preoccupazione:
  • il crollo dell'ala del palazzo al civico 72
  • Il dissesto in cui vessa il civico 81, noto da settimane
Quel che infatti non era stato inizialmente pubblicizzato è che il giorno 28 febbraio 2013, ovvero poco prima del crollo, il comune di Napoli aveva intimato al proprietario dell'immobile "dissestato" del civico 81   (ordinanza in formato pdf sul sito del comune di Napoli), ovvero l' Opera Pia Purgatorio ad Arco, in persona del L/R pro-tempore, ad eliminare il pericolo per la pubblica e privata incolumità.   Il comune dinanzi all'evidenza di un cedimento parziale del pavimento del locale commerciale Dog Out e di fessurazioni delle abitazioni sovrastanti,  indicava come causa del dissesto "causa probabili infiltrazioni dal sottosuolo"
 Il comune di Napoli pertanto già da alcuni giorni conosceva che in quella zona della riviera di Chiaia, proprio in corrispondenza con il cantiere della linea 6, vi era un rischio di dissesto idrogeologico.  Quel che sarà chiaro fra alcuni giorni è quanto sia estesa l'area interessata da questo enorme problema, che rischia di danneggiare in maniera irreversibile una delle strade più belle di Napoli. Di certo è che sono diversi i palazzi coinvolti, oltre a quelli già indicati. (Il civico 66, il 72 in parte crollato, parte dei residenti del Vico Antonio Serra, i residenti della parte bassa dell'Arco Mirelli ed il civico 84 sempre sulla Riviera di Chiaja).  Aggiornamento del 9 marzo: è stato sgomberato anche il civico 88 oltre ad altri stabili interni, stamattina ragazzi con il casco giallo recuperavano valigioni interi scortati dai vigili del fuoco)
La presenza del cantiere della metro e della galleria realizzata per far passare la linea 6 con il passare dei giorni diventano le sempre più probabili cause delle deviazioni del normale flusso di acque sotterranee che han causato i cedimenti strutturali al n. 72 ed al n.81 della riviera di Chiaia.  La speranza che così non sia e che quindi si possa continuare nel completamento di un'opera importante per Napoli diminuisce ad ogni novità.
Aggiornamento dell'11 marzo 2013: mentre ci si prepara all'abbattimento di quel che resta dell'ala pericolante del palazzo ed alla messa in sicurezza della zona attraverso l'opera di trivellazione del sottosuolo e cementificazione , è in queste ore giunta agli abitanti del civico n.72 una diffida da parte del comune di Napoli a mettere in sicurezza le strutture portanti dell'immobile. 

In un contesto così complesso e ben poco chiaro, l'incertezza regna sovrana anche per quel che riguarda le regate delle World Series di America's cup che dovrebbero (il condizionale diventa d'obbligo) tenersi a metà aprile 2013.  Con cantiere ed area sequestrati i tempi di messa in sicurezza della zona sono del tutto ignoti ed appare evidente che la riapertura di via Caracciolo al traffico, nonchè probabilmente - si spera- di viale Dohrn rendono necessaria una rapida ridefinizione dell'intero progetto legato alle regate, a poco più di un mese dall'inizio.  Fra contenzioni con Venezia, momentanee "sparizioni" delle date, ridefinizione di queste e situazioni di crisi le regate di quest'anno iniziano a diventare davvero "maledette".   Forse in caso di emergenza sarebbe il caso di spostare tutto su via Partenope - via Nazario Sauro, sfruttando anche l'area portuale della darsena Acton o del borgo marinari...

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